Giotto a Borgo. Ecco come fu trasformata la Madonnina con il primo restauro © n.c.
La storia in esclusiva su OK!Mugello grazie ad Aldo Giovannini - E intanto è stato inaugurato il nuovo impianto di illuminazione. La Pieve di San Lorenzo, nella sua secolare vita, ha vissuto un significativo evento lo scorso venerdì 21 luglio 2017 (le date complete sono importanti!), in occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione (Ditta Poli di Borgo San Lorenzo), realizzato a cura dell’Unione dei Comuni del Mugello. Illuminazione che sinceramente è stupenda e che mette in risalto il magnifico abside (dove troneggia il Redentore con ai lati San Lorenzo, patrono del paese e San Martino coopatrono, realizzato com’è noto nel 1906 da Galileo Chini) e le altrettante splendide e preziosissime opere d’arte che ingentiliscono la Chiesa Madre di Borgo San Lorenzo e del Mugello. Qui, accanto ad opere importanti di Agnolo Gaddi, Niccolò di Pietro Gerini e l’antico Crocifisso, spicca per il suo valore artistico e storico la “Madonnina col Bambino” di Giotto, ormai al centro dell’attenzione mondiale, visto e considerato che negli ultimi sei/sette anni è diventata come la Madonna “pellegrina”, nel senso che è andata in giro in bella mostra in Italia (Milano, Roma, Padova), in Europa (Inghilterra, Polonia), e nel mondo (Giappone), ed ulteriormente richiesta. E pensare che è stata per 450 anni nell’Oratorio della Compagnia degli Azzurri detta di Sant’Omobono, chiamata dal popolo la “morettina”, per il suo volto scuro dal fumo delle candele che gli venivano accese davanti. Nella pubblicazione della Galleria di Oggetti Artistici Mugellani (Messaggero del Mugello – 1893/1894), un certo C.C. ( non si firmava per esteso ma siamo estremamente convinti che sia Chino Chini, cugino di Galileo), che si dilettava a descrivere le opere d’arte che notava nel suo girovagare nel Mugello, scriveva in merito all’Oratorio di Sant’Omobono:
“ - ……esiste ancora nella Compagnia di Sant’Omobono di faccia alla Pieve in via Galeazzo (30 anni orsono il comune cambiò toponomastica perché si credeva che era Galeazzo Ciano; invece era un grande Podestà del Borgo San Lorenzo nel ‘300 !!!), una tavoletta su cui è dipinta a tempera una Madonna pregevole non tanto per il disegno quanto per l’antichità. Esso dipinto serba tutti i caratteri dell’arte “bizantina” e ben ce lo dicono il volto della Madonna bruno (ecco il fumo delle candele!), le labbra rosse, gli occhi ebraici, una esprimente maestà e grazia. Guardando fissamente questa immagine ci sentiamo davvero commossi, come soggiogati da una virtù superiore. Ignoto ne è l’autore ma gli “intelligenti” di arte vogliono che tale dipinto sia anteriore al Dugento e con molto probabilità che sia uscito dalle mani del famoso artista Luca appellato il Santo, perché menava vita ritirata e penitente. Comunque vada la cosa questa tavoletta è di sommo pregio e degna di essere veduta…… -“.Scritta questa ulteriore testimonianza ( Agostino Giovannini 1740-1808, quinquisnonno del nonno dello scrivente di queste note, deliberò nel 1803 come Governatore della Compagnia di Sant’Omobono, di pagare il pittore Pietro Paolo Colli per il restauro della tavoletta), la cronaca della serata ci ricorda anche la presentazione del libro (“Edizioni – Studio Noferini” – Borgo San Lorenzo), a cura dell’Associazione S.T.A.R.E (Storia- Territorio – Arte Architettura- Ricerca – Eventi - Editoria), intitolato “Sulle orme di Giotto – Percorsi in Mugello” a cura di Lia Brunori, Carla Giuseppina Romby, Gianni Frilli, Marco Pinelli ed Elisa Marianini, con il coordinamento tecnico scientifico di Francesco Noferini e la stessa Giuseppina Carla Romby, in collaborazione dell’Unione dei Comuni Montani del Mugello. L’evento è stato aperto con la Prof.ssa Marilisa Cantini, Docente di Musica all’Istituto Statale “Giovanni Della Casa”, organista titolare della Pieve di San Lorenzo, che ha ingentilito la serata eseguendo all’organo tre bellissimi brani molto apprezzati (G. Cavazzoni: Inno "Ave Maris stella"; J. Pachelbel: "Canone in Re"; F. Schubert "Ave Maria", mentre piano piano, la nuova illuminazione ha preso corpo per inondare l’abside e le opere d’arte sopra citate. Bello, davvero bello ed emozionante. Tanti applausi per la Docente borghigiana. Davanti al microfono, si sono susseguiti in ordine cronologico, il Pievano don Maurizio Tagliaferri (siamo dispiaciuti per la sua partenza), il sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Mugello Paolo Omoboni, il sindaco di Scarperia San Piero e assessore alla cultura dell’Unione dei Comuni del Mugello Federico Ignesti (presenti fra gli altri il sindaco di Vicchio di Mugello Roberto Izzo e il vice sindaco ed assessore alla Cultura Carlotta Tai, il presidente dell’Associazione “dalle Terre di Giotto e dell’Angelico” Fabrizio Scheggi e l’Amministratore Delegato dell’ Autodromo del Mugello Paolo Poli), dicevamo che dopo i due esponenti degli Enti preposti, ha preso la parola la dott.ssa Maria Pia Zaccheddu, dirigente addetto della Soprintendenza di Firenze e quindi gli autori del libro, la prof.ssa Giuseppina Carla Romby, la dott.ssa Elisa Marianini, la dott.ssa Lia Brunori Cianti e Gianni Frilli (era assente Marco Pinelli), i quali ognuno nel loro settore e territorio, hanno spiegato le opere inserite nel volumetto per la parte artistica e storica. Molto applaudito anche il dott. Bruno Santi, già stimato ed apprezzato Soprintendente ai Beni Storici e Artistici di Firenze, il quale ha ricordato l’emozione di avere avuto fra le mani la tavoletta di Giotto quando piano veniva fuori il piccolo capolavoro, all’Opificio delle Pietre Dure, come ci appare oggi davanti agli occhi. Infine un ringraziamento da parte della dott.ssa Piera Ballabio dell’ufficio cultura dell’unione dei Comuni Montani del Mugello, ha chiuso questa pagina, storica senza dubbio per la Pieve di San Lorenzo in particolare e per l’arte e la cultura del Mugello in generale. La nuova illuminazione dell’abside della Pieve di San Lorenzo dove viene evidenziato l’affresco di Galileo Chini nel 1906; Il Redentore fra i Santi Lorenzo e Martino. Foto 1. La Prof. Marilisa Cantini all’organo Foto 2. L’intervento della dott.ssa Elisa Marianini Foto 3. Alcune autorità presenti; da sinistra il Sindaco di Vicchio Roberto Izzo e l’assessore alla cultura Carlotta Tai, il sindaco di Scarperia San Piero Federico Ignesti e Paolo Poli A.D. dell’Autodromo internazionale del Mugello. Foto 4. Da sinistra don Maurizio Tagliaferri, la dott.ssa Maria Pia Zaccheddu della Soprintendenza di Firenze, l’assessore alla cultura dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello Federico Ignesti e il presidente dell’Unione dei Comuni Montani e sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni. Foto 5. La Madonnina di Giotto, unica opera del sommo artista nel Mugello. Foto 6. Ecco l’unica immagine ( almeno fino ad oggi), della Madonna detta degli Azzurri all’interno dell’Oratorio di Sant’Omobono, la cui storia ci ricorda che questa venerata immagine, vuole esser trovata in una cisterna, sei secoli orsono dove secondo ragionevoli induizioni può essere stata gettata fin dal tempo degli “iconoclasti”. Sotto l’ immagine si legge: “Paolo Colli dif. 1805”. Pietro Paolo Colli, pittore di Borgo San Sepolcro nella Val Tiberina è l’autore dell’affresco dell’Annunciazione nella cupoletta di Sant’Omobono, avendo come garzone di bottega (1812 ca.), Pietro Alessio degl’Innocenti detto il Chini, capostipite di questa grande famiglia d’artisti. Molto significativa la comparazione (foto 5) di queste due immagini iconografiche della Madonnina di Giotto. (Archivio A. Giovannini) Foto 7. Il frontespizio del libro “Sulle orme di Giotto – Percorsi nel Mugello” (Edizioni Noferini, Borgo San Lorenzo; n. 147 pagg; n. 75 immagini)



Mary
Aldo Giovannini la storia documentata del Mugello da quando ce n' traccia. Molti si affannano a raccontare e a documentare ma non lo potranno mai uguagliare. Una curiosit: le foto che gli vengono cos bene non sono fatte con l'ultimo modello della Nikon o di altra celebre marca, ma con una piccola macchina fotografica che molti di noi, io in prima fila, non saprebbero nemmeno tenere in mano.
Maria
In risposta ad un lettore certo Tagliaferri Stefano su facebook, che cerca il pelo nell'uovo . Io ho letto 21 luglio, ma una piccolezza, una sciocchezza. nel confronto di questa incredibile e bellissima storia sulla Madonnina di Giotto.
Elisa
Fotografico
Elisa
Grazie Aldo...in tanti si chiedevano che aspetto avesse prima.....menomale ci sei te e il tuo archivio fitografico.....fonti inesauribili.....
Marilisa
Grazie Aldo per la cronaca, COMPLETA, della serata. Certo e' che per recensire gli eventi bisogna non solo esserci ma documentarsi e approfondire. Tu in tutto questo sei maestro. Alla prossima! Marilisa
Teresa
La Madonnina com'era. E chi la mai vista! Grazie signor Aldo
Luigi
Questa una vera recensione!