Sarà facile? Questa è la domanda ricorrente di un genitore che vuole provare a non mandare i propri figli in una scuola standard e provare a istruirli con una modalità non convenzionale. L’Istruzione nel 2023 è un apprendimento più personalizzato, questo è un dato di fatto impredicibile.
Sul web troviamo tanti spunti ed esperienze scolastiche non convenzionali. C'è stato un importante cambiamento di paradigma nel mondo dell'istruzione negli ultimi anni e dovremmo continuare a riconoscere il fenomeno e comprendere che sarà una tendenza destinata a continuare negli anni a venire. La trasformazione è iniziata e sulle questioni dell'attuale modello scolastico classico il dibattito è aperto. La maggior parte dei genitori, studenti ed educatori concorderanno sul fatto che si tratta di un sistema fallito. Il Pedagogista Ken Robinson (04.03.1950 – 21.08.2020) dice: “La risposta non è standardizzare l'istruzione, ma personalizzarla e adattarla alle esigenze di ogni bambino e comunità. Non c'è alternativa”.
L'istruzione funziona se viene utilizzata per facilitare i giovani a generare un sistema diverso dove la pratica e la concretezza è applicazione quotidiana. Allora chi può offrire questa connessione se non dei genitori consapevoli e volenterosi di dare il meglio per i propri figli?
Galleria fotografica
Educare è una scelta responsabile di chi vuole esseri umani liberi, è il mezzo con cui gli uomini e le donne si occupano in modo critico della realtà e dei problemi che possono incontrare i propri figli. Esiste un movimento crescente di famiglie interessate a scoprire come partecipare alla trasformazione del mondo attivamente e attraverso il contatto con altre famiglie (una rete ormai fitta) desiderose di uscire dagli standard classici e andare oltre, hanno trovato la modalità di educare in libertà i propri figli.
Si chiama HomeScholing, un sistema basato nell’alleanza genitore/figlio/istruzione. Possiamo trovare in Italia migliaia di esempi di successo con ormai un panorama vasto di risorse formative di qualità, e flessibili, programmi didattici che stimolano le menti degli studenti, video-lezioni sul web sull’apprendimento parentale e la genitorialità. Chiaramente una fitta disponibilità di lezioni didattiche su tutte le discipline e in tutte le lingue del mondo. Ci sono piattaforme gratuite che mettono a disposizione interi programmi didattici e una moltitudine di esercizi da scaricare e video per approfondire ogni argomento.
C’è chi come Erika Di Martino avendo lei stessa sperimentato dal 2011 l’attività HomeSchooler con i suoi 5 figli è diventata Coach e consulente (per maggiori https://www.erikadimartino.com e sui progetti che segue https://www.edupar.it - https://www.edulearn.it - https://www.controscuola.it/). Può offrire una strategia di formazione, partendo dall’unicità del richiedente. Propone di operare un cambiamento, una trasformazione che possa migliorare e amplificare le proprie potenzialità per raggiungere obiettivi personali, familiari e lavorativi. Il suo approccio proattivo e dinamico consente di mettere a punto tutti gli strumenti per trovare la modalità giusta per facilitare l’apprendimento dei propri figli a casa, in modo che sia valorizzata al massimo la scelta fatta.
Ma come iniziare?
Per iniziare educazione parentale è sufficiente inviare una dichiarazione annuale alla dirigenza scolastica della zona dove si abita e va rinnovata ogni anno. Quella scuola sarà “vigilante” e sarà sede dove verranno fatti gli esami a fine percorso annuale. Quando i figli hanno già iniziato un percorso di studi tradizionale in una scuola è necessario sapere di unire il ritiro dalla classe alla dichiarazione di intento di istruire il proprio figlio a casa.
L’educazione parentale è una scelta in Italia fattibile, è una scelta legale, è una scelta anche conveniente e si può dare ai bambini istruzione personalizzata.
La scuola talvolta non è il luogo ideale per tutti, a volte non è il luogo dove apprendere serenamente quindi c'è questa possibilità, una modalità alternativa del percorso scolastico dei vostri figli per soddisfare i loro bisogni.
Essere riconosciuti come un'alternativa valida e rispettosa al percorso tradizionale è un passo importante, ancora troppo spesso i genitori si sentono messi in difficoltà per questa scelta, non dalle istituzioni, semplicemente da parenti o da amici e conoscenti perché è una scelta molto diversa e controcorrente.
Sapere che esiste e che c’è una rete di genitori italiani che si auto-aiutano a diffondere sempre di più la scelta dei singoli genitori. All'estero, dove ormai il sistema HomeScholing è diffuso ci sono meno barriere.
L’HomeScholing è un sistema educativo che va oltre l'Italia, è una nuova prospettiva scolastica espressa a livello internazionale. In Italia ci sono tantissime famiglie che amano poter gestire il loro tempo e poter avere una grande libertà rispetto l’organizzazione, le ore “didattiche” sono distribuite con modalità diverse da una classe standard. Ci possono essere problematiche e via via si affrontano le questioni difficili, spesso si risolvono grazie alla qualità della relazione (rapporto uno a uno, o con numeri bassissimi tra adulto e bambini).
L'apprendimento può avere tanti volti, con l’HomeScholing si può dimostrare che ci sono varie opportunità per i bambini, di farli crescere nel benessere e vigilando sullo sviluppo armonico, insegnando loro che per imparare un concetto o una formula matematica ci possiamo anche emozionare. Molti pensano ancora che se ti diverti non impari e non è assolutamente vero. I volti dei bambini che fanno “scuola” a casa apprendono ogni giorno in maniera con facilità e piacere e, spesso, seguono il loro cuore.
C’è un aspetto importante da non tralasciare, negli ultimi anni sono aumentate le professioni che non hanno la sede lavorativa fissa e che si devono spostare in più paesi o città della stessa nazione, pertanto, abbiamo anche una certa categoria di genitori che sono “Nomadi Digitali” e devono affrontare l’educazione scolastica dei propri figli organizzandosi dalle loro postazioni vaganti, e soprattutto garantendo un’istruzione di base ai propri figli. Valutano la possibilità di vivere e lavorare e avere la libertà di potersi spostare secondo i desideri e le necessità della famiglia, bambini compresi, è diventata un’esigenza importante e lo sarà sempre di più.
Quando parliamo di HomeScholing ci riferiamo a quelle famiglie che insegnano utilizzando un curriculum ben preciso (creato da loro o acquistato on-line). Essi in parte ricreano la scuola in casa proponendo determinati argomenti a seconda delle fasce d’età, utilizzando libri di testo simili a quelli scolastici e dedicando un momento specifico della giornata allo studio.
Con questo metodo il “pilotata” delle attività didattiche è il genitore (o un tutor esterno alla famiglia) e spesso indica al bambino la via da seguire. Inoltre, a fare HomeScholing può essere una famiglia sola o un gruppo di famiglie che seguono l’istruzione di diversi bambini allo stesso tempo.
Esiste un altro termine, Unschooling, che ha simili modalità ma si distingue nel lasciare i figli liberi di decidere come, dove, quando e soprattutto cosa imparare. In questo caso il “pilota” è il bambino, anche se i genitori sono parte attiva di questo apprendimento offrendo fonti di studio, informazioni, strumenti e sostenendolo nei suoi percorsi naturali.
Le famiglie che fanno Unschooling gestiscono un grosso cambiamento perché devono dimenticare tutto quello che è stato loro insegnato sull’apprendimento e imparare a fidarsi dei propri figli a 360° rispettando le scelte e i tempi del bambino.
Nell’Unschooling l’apprendimento è incentrato sulle necessità e le passioni del bambino e della sua famiglia e area geografica di appartenenza. In questo caso l’approccio scolastico è diverso dato che il genitore è più propriamente una guida, un supporter, un aiuto nel percorso didattico del figlio.
Questo modus operandi necessita un’apertura mentale ancora più grande e un’immensa fiducia nei propri figli. Quindi, non si tratta proprio di riprodurre la scuola, ma si tratta di una realtà completamente diversa.
Trattandosi di una scelta educativa alternativa, che non tutti conoscono, spesso arrivano a sperimentare l’educazione parentale quando hanno vissuto una delusione dal percorso scolastico tradizionale, di cui talvolta trattengono un retaggio pesante e delle ideologie errate, specialmente su cosa significhi “insegnare” e “imparare”.
Fortunatamente questi vincoli si possono cancellare piuttosto facilmente: per farlo è fondamentale ascoltare il proprio istinto e rimanere con la mente aperta al cambiamento. È sicuramente consigliabile, per chi ha già alle spalle anni da scolaro, un periodo di disintossicazione dai ritmi e dalle richieste tipiche della scuola (Deschooling), un periodo dove riscoprire le proprie necessità e desideri più intimi.
Per una famiglia, quali sono i vantaggi dell’HomeScholing rispetto alla scuola tradizionale?
I vantaggi sono notevoli, intanto è una scelta più economica, soprattutto se si hanno più figli. Non abbiamo da comprare montagne di libri e materiale, spendere per pasti mensa non consumati, costi trasporto, tasse scuola, vestiti alla moda, ripetizioni didattiche e così via. Spesso vengono usati i libri della biblioteca, o raccolti i documenti su Internet, e tra genitori c’è una rete di scambio dei materiali che previene la dispersione di acquisti spesso inutili. Un altro vantaggio è il dialogo continuo per risolvere i problemi, il confronto e gli approfondimenti sono costanti. Molti possono pensare a una specie di anarchia, di sregolatezza, invece, esiste un comportamento rispettoso e compassionevole verso gli altri. Al posto di regole ferree ci sono principi di sana condivisione.
Non c’è obbligo di studiare una materia noiosa, ad alzarsi senza aver dormito a sufficienza, l’imposizione a fare i compiti prima di uscire. Ognuno impara e studia seguendo i propri ritmi, negli orari e nei modi che gli sono più consoni con quelle semplici regole che stimolano a fare e fare bene.
La discussione tra Umani c’è e ci deve essere ma non sfocia in dissidi perché lo scopo iniziale è stare bene seguendo il ritmo armonico del singolo.
All’interno di un sistema scolastico classico sappiamo bene che c’è un certo malcontento anche da parte degli insegnanti: lottano sia finanziariamente che emotivamente all'interno del sistema scolastico, spesso vanno in burn-out e nessuno se ne accorge. Se non gli stessi studenti che ne pagano le conseguenze. Vedere insegnanti e ragazzini che corrono dietro al programma scolastico, senza godere del suo contenuto. Al contrario, con l’HomeScholing ogni argomento disciplinare può durare mesi. Non c’è da timbrare un cartellino, oppure compilare una pagella, quindi, l’immersione in una materia o un argomento viene gestita come meglio si crede.
Ciascun membro della famiglia (anche gli amici!) può dare un contributo, l’interesse diventa contagioso e l’argomento può essere analizzato senza scadenze incombenti. Inoltre, non c’è bisogno di una grande organizzazione come invece ha un insegnante all’interno di un organico scolastico. È stressante arrivare in orario a scuola, organizzare il colloquio con gli insegnanti, sincronizzare le attività sportive e i compiti. Chi fa HomeScholing ha una vita molto naturale e tranquilla, dove essere organizzati non è fondamentale, dato che vengono seguiti i tempi personali di ciascuno.
I bambini imparano molto di più quando sono coinvolti in prima persona e non passivi, come succede a scuola spesso, per una questione di rapporto numerico. Purtroppo, molte persone credono che i bambini abbiano bisogno di essere direzionati e istruiti, questo concetto crea una marea di problemi che sono sotto gli occhi di tutti, ma che pochi accettano di vedere.
La scuola, nella maggior parte dei casi, insegna che imparare debba essere noioso, o comunque un atto forzato; talvolta è come un lavoro d’ufficio ammorbante che deve essere finito prima di timbrare il cartellino.
Imparare divertendosi alleggerisce molto, al centro di questa idea vi è la fiducia che l’essere umano voglia sempre migliorarsi e imparare. L’approccio educativo HomeScholing stravolge completamente le linee guida tradizionali, è un percorso privilegiato da autodidatti, dove non ci sono nozioni preconfezionate e il genitore impara a modulare le proposte didattiche osservando e sostenendo i figli nelle loro ricerche e scoperte.
Il cammino la cui direzione è sconosciuta, rende l’avventura ancora più emozionante e imprevedibile e permette anche di costruire una pedagogia assolutamente originale, che non riprende nessuno schema già in uso.
L'istruzione è ciò che rimane dopo
che uno ha dimenticato tutto ciò
che aveva imparato a scuola.
È un miracolo che la curiosità
sopravviva all'istruzione formale.
Albert Einstein [1879 – 1955]