La storia della vita dopo un ictus è un viaggio emozionante, un'odissea di speranza e resilienza. Nel corso del tempo, le nuove abitudini diventano un secondo modo di vivere, plasmate dalla forza, dalla capacità e dalla fiducia costruite attraverso la riabilitazione. Nonostante gli effetti devastanti dell'ictus, la determinazione a continuare le attività quotidiane diventa la chiave per aprire le porte di una vita ancora ricca di significato.
Ma che cos’è l’ictus? L'ictus è un danno cerebrale che si verifica quando un vaso sanguigno che porta al cervello sangue al cervello si blocca o si rompe. Ciò priva l'area cerebrale colpita dell'ossigeno e dei nutrienti essenziali, e il cervello subisce danni che minacciano la nostra abilità di muoverci, percepire, pensare e comportarci. La differenza nel tipo di lesione riportata e nelle sue ripercussioni su aree cerebrali diverse dipende dalla posizione del vaso sanguigno colpito, dall'estensione della lesione cerebrale stessa e dal tipo di ictus subito. Conoscere l'area cerebrale specificamente colpita è fondamentale per sapere quali funzioni quotidiane possono essere state intaccate. Il lobo frontale (sotto la fronte) controlla la personalità, il ragionamento, il linguaggio e i movimenti muscolari; il lobo temporale (sotto le tempie) gestisce l'udito, il linguaggio e la memoria a breve termine; il lobo parietale (sopra l’orecchio) controlla il linguaggio, le capacità visuo-spaziali e le sensazioni; il lobo occipitale (dietro la nuca) regola la visione.
I cambiamenti fisici conseguenti a un ictus, come debolezza o la paralisi, sono spesso inevitabili ma i progressi, anche i passi più piccoli, rappresentano una marcia coraggiosa verso il recupero della salute. Anche le capacità linguistiche possono essere intaccate, rendendo difficile e frustrante la comunicazione, ma fortunatamente non intaccando l’intelletto. I problemi di memoria sono comuni e si manifestano in vari modi. Alcuni pazienti possono ricordare solo un breve lasso di tempo, faticare ad assorbire nuove informazioni o incontrare difficoltà nel trasferire l'apprendimento da un ambiente all'altro. La pazienza diventa allora un faro guida, illuminando ogni tentativo, sia esso di successo o meno. L'ictus è un terremoto emotivo, scuote le fondamenta del comportamento e delle emozioni. Dimenticanze, distrazioni, fastidi e confusione fanno parte di questo gioco. La depressione, come un'ombra persistente, si insinua nella vita di uno a tre sopravvissuti.
La riabilitazione è come un viaggio di rinascita, Una riabilitazione di qualità con un'équipe specializzata aumenta le possibilità di un recupero ottimale. I primi tre mesi dopo l'ictus offrono una finestra di maggior recupero perché il cervello è come una tela bianca, pronto a creare nuove connessioni; è la forza della cosiddetta neuroplasticità. Dopo, il ritmo del recupero potrebbe rallentare, ma la possibilità di miglioramento persiste.
Ogni membro del team di riabilitazione è un alleato prezioso in questo viaggio verso la guarigione. Medici, psicologi, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, infermieri… tutti concorrono alla buona riuscita del percorso riabilitativo. Obiettivi individuali vengono tracciati per ciascun paziente, incanalando la forza dell’individuo verso una concreata meta di recupero. Tra queste: vestirsi, andare in bagno, camminare, salire le scale, comunicare, risolvere problemi, rafforzare la memoria. La riabilitazione è un faticoso sforzo, ma i sopravvissuti a un ictus la descrivono come un tesoro inestimabile. Sebbene richieda un grande impegno, le ragioni che spingono le persone a raggiungere i propri obiettivi sono essenziali per mantenere la motivazione. E così, la storia della vita dopo un ictus diventa un racconto avvincente di resistenza, speranza e rinascita.
Se tu o un tuo caro convivete con esiti di ictus, il Laboratorio PROMISE@LAB presso la Fondazione Don Gnocchi di Firenze offre percorsi riabilitativi individuali a titolo gratuito. Per maggiori informazioni: [email protected] oppure 328 8066243
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Articolo di: Chiara Pedrini, Psicologa