Il valore della socialità. Lettera di una lettrice che ha lasciato Borgo per l'Appennino Bolognese
Una lettera in redazione da Paola Capitani:
Dal 3 novembre 2020 in “odore di secondo lock down” ho lasciato Borgo san Lorenzo nel Mugello (15.000 abitanti) per San Benedetto Val di Sambro (600 abitanti) nell’Appennino bolognese.
Arrivata al bar gli uomini che erano a bere fuori (usanza quotidiana) mi hanno detto - senza conoscermi - “ma che bella signora venga a bere un bicchierino con noi” e le signore sedute dentro “venga a bere un caffettino!”
Mai successo in 60 anni a Firenze nello stesso quartiere (piazza dei Ciompi) o a Borgo san Lorenzo in 10 anni!! Ma si sa che l Emilia Romagna e’ ospitale e io, che sono mezza riminese del Borgo san Giuliano, lo so!!!
Quindi evviva i Borghi dove ci si conosce e ci si fa compagnia. Dal 3 novembre sono vissuta quasi sempre all aperto (600 metri di altezza) parlando con chi era in piazza (mascherati e distanziati) mangiando cibo locale in compagnia, Grazie Aifa!!
L AiFa nel 2005 ha scritto in un manuale per noi utenti “l’unica terapia per ogni malattia e” la socialita’”. E non aggiungo altro per evitar polemiche fuori luogo.
Per motivi di salute non sono ancora vaccinata e ho rinunciato a molti diritti per seguire le regole imposte ma che la stessa Aifa non condivide. Nello stesso libretto dice “non si devono fare vaccini se non opportunamente testati e dei quali non si conoscono le conseguenze negative”
Il vaccino della malaria degli anni 80 e’ stato ufficialmente autorizzato qualche giorno fa. Dopo 40 anni di sperimentazione pare che sia efficace al 30 per cento.....
E continuano a morire di malaria...Buona giornata e un bicchier di “passerina”
Paola Capitani


