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Almeno 150 imprese agricole danneggiate dal maltempo nell'Alto Mugello

Coldiretti incontra le imprese a Marradi: al via la mappatura puntuale.

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Castagneto Castagneto © Coldiretti
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Sono almeno 150 le imprese agricole di Marradi, Firenzuola, San Godenzo e Palazzuolo sul Senio pesantemente danneggiate dall’alluvione dello scorso 16 maggio. Un migliaio le frane, gli smottamenti, i cedimenti e gli “stacchi” che nel presente rendono impossibile, e quando è possibile complicato e pericoloso, l’accesso ai terreni agricoli per le operazioni di raccolta e manutenzione attraverso la viabilità rurale ma soprattutto minano il futuro e la sopravvivenza di settori chiave delle montagne come la castanicoltura e la zootecnia ma anche le attività forestali, la raccolta della frutta ed il turismo.

A fornire i primi numeri delle conseguenze delle eccezionali piogge di maggio nell’Alto Mugello è Coldiretti Firenze al termine dell’incontro con gli imprenditori allo Urban Center di Marradi con il direttore regionale, Angelo Corsetti, con il segretario di zona, Matteo Borselli e responsabile del CAA, Luca Baldassini. Un momento di confronto importante, a cui ha partecipato il vice sindaco del paese Vittoria Mercatali, per avviare la ricognizione dei danni e soprattutto ascoltare le imprese agricole e le loro priorità. 

“Servono risorse ed interventi rapidi per mettere in sicurezza le strade ed il territorio e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici che come abbiamo visto possono essere, anche per la montagna, disastrosi. – spiega Roberto Nocentini, Presidente Coldiretti Firenze – L’Alto Mugello vive da sempre di agricoltura. Se muoiono le imprese agricole muore un intero sistema di comunità che trae quello di cui hanno bisogno dalla montagna e dai boschi. Oggi siamo tornati nuovamente qui per allungare la mano ai nostri agricoltori, ai nostri amici, alle amministrazioni comunali, per assicurargli vicinanza, impegno ed aiuto”. Tra le prime azioni di cui Coldiretti si è fatta promotrice la richiesta di gasolio agevolato alla Regione Toscana per far fronte ai costi di movimentazione di trattori, escavatori ed altri mezzi agricoli impiegati sulle strade pubbliche e poderali. Tra le indicazioni fornite alle imprese durante l’incontro quella di documentare i danni a strutture e coltivazioni anche con l’ausilio di foto e video che potranno essere utili nel momento in cui si inizierà a parlare di contributi e risarcimenti. 

Due le fasi che ora attendono l’Alto Mugello e le imprese agricole: quella dell’emergenza, ancora in corso, e quella della ricostruzione e della ripartenza. Le condizioni di fragilità dei terreni e dei boschi non hanno consentito ancora una mappatura puntuale e precisa dei danni derivanti dalla moltitudine di distacchi e cedimenti che hanno ferito almeno un castagneto su tre nell’Alto Mugello insieme a decine di piante secolari e messo in ginocchio allevatori ed agricoltori. “Le aziende sono ancora impegnate nel ripristinare la viabilità rurale ed il transito nei terreni dove l’insidia oggi è rappresentata dalle frane invisibili. Non si può raccogliere il fieno, se non a rischio e pericolo, l’attività forestale, che è un’economia importante da queste parti, è paralizzata. Sono stati spazzati via decine e decine di ettari di alberi da frutto. Gli agriturismi che si trovano nelle zone più colpite hanno avuto disdette ed i castanicoltori sono in ginocchio. Rischiamo di perdere una parte importante della produzione del marrone insieme all’abbandono dei castagneti non più produttivi e all’impegno di tanti giovani che credono in questa economia. Le frane hanno trascinato anche di 200 metri gli alberi fino a valle. Scene mai viste. Bisogna fare presto per non lasciare morire la montagna”.

 

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