Il momento dell’allontanamento del Consigliere Franchi © NN
Nei giorni scorsi due episodi della vita politica nazionale e locale mi hanno fatto riflettere sul tema della questione di genere.
In un mondo che continua a correre e scorrere oltre le mura del Vaticano - scusate ma non si parla di altro in questi giorni che delle vicende pontifice - la questione del sessismo è molto importante e fin troppo dibattuta, nel bene e nel male e anche parecchio a sproposito.
Nei giorni scorsi, appunto, è successo che la Presidente del consiglio Giorgia Meloni in un'intervista rilasciata a Adnkronos ha confessato di essere spesso vittima di attacchi sessisti.
Niente di nuovo e clamoroso sotto il sole, ahimé verrebbe voglia di aggiungere, ma sorprende che la Premier che spesso in passato ha minimizzato il fenomeno abbia sentito questa volta la necessità di denunciare che l'Italia, che è riuscita ad esprimere un Primo Ministro donna solo dopo quasi ottant'anni di vita repubblicana è molto indietro sulla parità di genere.
Vero è che Meloni non è la prima e la sola anche in politica a subire attacchi, ma indigna semplicemente che questi avvengano e che anche lei che ha sempre fatto la dura abbia ammesso che danno fastidio.
Attacchi che avvengono, paradossalmente, da quel fronte progressista paladino delle minoranze, del woke, degli asterischi nella lingua italiana, del genitore 1 e genitore 2 e della lotta al patriarcato.
Qualcosa non torna... si parla bene e si bazzica male?
Per cercare di capirne di più e avere forse la conferma che la politica annebbia le menti nelle stesse ore in cui la premier rilascia quell'intervista a Impruneta, ameno borgo della terracotta e del buon vivere alle porte del Chianti Classico va in scena, nel locale consiglio comunale, una scenetta degna delle peggiori operette che vede coinvolti la Presidente del consiglio comunale tale Angela Cappelletti e il Segretario Generale tale Vincenzo Del Regno da una parte e i consiglieri di minoranza Franchi e Zoppini dall'altra accusati dalla presidente del consiglio di sessismo e per questo cacciati dall'aula dalla forza pubblica.
In difesa della Presidente sono corse subito un manipolo di paladine Dem e anche loro hanno gridato al sessismo, evidentemente senza neanche aver preso visione dei video pubblici della seduta consiliare perché altrimenti avrebbero capito che il sessismo qui non c'entra niente!
La vicenda di Impruneta, che non a caso ho definito scena (indegna) delle peggiori operette non ha davvero niente a che fare con il sessismo ma con la maleducazione e la prevaricazione.
Non lo dico io.
Ripeto basta guardare il video dove si sente e si vede il signor Del Regno apostrofare i consiglieri comunali con parole come “dissociati”, “cornuti”, “falliti che fanno figure di me*a dalla mattina alla sera” e minacciandoli di “fargli un c*o così” .
Per la cronaca (ancora basta vedere il video) i consiglieri Franchi e Zoppini sono stati cacciati dalla forza pubblica poiché Gabriele Franchi si è rifiutato di chiamare 'presidente' la Cappelletti dopo che quest’ultima non ha voluto dissociarsi da una mail di minacce e insulti nei confronti dei consiglieri Zoppini e Franchi inviata dallo stesso Segretario comunale.
Qual'è stato l'atto di sessismo?
Chiedere alla Presidente di prendere le distanze dalla maleducazione?
Oppure è sessismo chiamare consigliere comunale il presidente del consiglio comunale che per essere tale consigliere comunale lo deve essere?
Le donne che non hanno fatto alcuna levata di scudi per gli attacchi politici alla Premier (al di là dei pensieri politici) sono le stesse che gridano al lupo quando non c'è innescando un dannosissimo e pericoloso corto circuito?
Tutto ciò è davvero grave e terribilmente pericoloso...
Le donne spesso sono le loro peggiori nemiche, purtroppo.
Al di la dei pensieri politici - come abbiamo detto per la Premier - chiediamo alla Presidente del Consiglio comunale di Impruneta, all'assessora e alla consigliera regionale che hanno preso le sue difese ribadendo il concetto del sessismo semplicemente perchè!
In nome di tutte le donne vittime vere del sessismo che hanno pagato anche col sangue e con la vita.
Non confondiamo le mele con le pere...
Paola cavini
Purtroppo è proprio così, siamo d3lle oche giulive......