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Inchiesta mostro di Firenze – Muro di gomma a Palazzo di Giustizia, secondo i legali

Annunciata anche la revisione delle sentenze di condanna del processo ai “compagni di merende”

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La mappa delle vittime La mappa delle vittime © N.c.
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 Esiste davvero una sorta di blocco al palazzo di giustizia di Firenze ed in particolare in Procura, che non consente agli avvocati dei parenti delle vittime del cd “Mostro di Firenze” di accedere agli atti dei processi celebrati ed in particolare al processo Pacciani e al processo ai “ Compagni di merende” 
Sembra quasi uno scaricabarile tra Corte d’assise e procura della Repubblica :

sta di fatto che nessuno provvede ad assumersi la responsabilità dell’accesso agli atti. Sembra quasi che si tema particolarmente la visione di certi documenti. 
E dopo aver scoperto che la cartuccia rinvenuta nell’orto di Pacciani, era artefatta. 

Sulla questione “E’ gia pronto un esposto sulla questione che finirà dritto dritto sul tavolo del prossimo Ministro della Giustizia” chiarisce l’avvocato Antonio Mazzeo 

Inoltre, “ procederemo alla richiesta di revisione delle sentenze di condanna del processo ai “Compagni di Merende” 

Ho avuto incarico dal nipote di Mario Vanni, di procedere alla revisione” dice l’Avv. Valter Biscotti e “unitamente al collega Mazzeo siamo già al lavoro con il nostro consulente Paolo Cochi e sarà un lavoro serio e scrupoloso senza affidarci a pentiti discutibili o testi già noti come palesemente inattendibili” 

“Non ci possono essere più dubbi su cosa fare, specie dopo aver scoperto che la cartuccia rinvenuta nell’orto di Pacciani, era artefatta” ribadiscono all’unisono gli avvocati 

La procedura di Revisione è l’unica strada per fare chiarezza e come prima cosa si espleterà una nuova e più aggiornata CT entomologica per definire il giorno esatto del duplice omicidio . 
degli Scopeti dove vennero uccisi  Nadine Mauriot e e Jean Michel Kraveichvili. 

Ripercorrendo in sintesi la cronistoria infinita degli ultimi due anni l’Avvocato Mazzeo , focalizza i passaggi che l’hanno caratterizzata ed hanno mostrato una sorta di “muro di Gomma” sulle indagini difensive dei legali:  

1) Nel febbraio 2021, la Procura di Firenze respinse la mia richiesta di copia di atti di indagine, che avevo proposto quale difensore di Rosanna De Nuccio, sorella di Carmela (delitto del giugno 1981), poiché avrebbe riguardato anche <<altri fatti reato>>, cioè delitti commessi dal “mostro” negli anni successivi al 1981 per i quali non avevo mandato da nessun parente delle vittime (secondo tale motivazione, avrei dovuto avere mandato dai parenti di tutte le vittime…). 

2) Quel diniego formò oggetto di due interrogazioni parlamentari con richiesta di ispezione, ma la ministra della giustizia (Cartabia) rispose dando ragione alla Procura e aggiungendo che il diritto alla copia di atti del procedimento è riservato al difensore dell’indagato, non della parte offesa (io difendevo la parente di una parte offesa). 

Tale motivazione è palesemente illegittima, poiché il diritto alla copia di atti è attribuito dalla legge <<a chiunque vi abbia interesse>> (art. 116 cpp).

3) Replicai la richiesta di copia di atti nella primavera di quest’anno anche su mandato del parente di una delle vittime francesi del duplice delitto di Scopeti (1985), ma la Procura ha reiterato il suo diniego motivandolo con ragioni di riservatezza poiché gli atti da me richiesti conterrebbero i nomi di soggetti mai entrati nei vari procedimenti nemmeno come sospettati. 

Annunciata anche la revisione delle sentenze di condanna del processo ai “compagni di merende” Nonostante ciò, due GIP del Tribunale di Firenze nel luglio scorso ci hanno autorizzato ad estrarre copia di tutti gli atti di indagine dei procedimenti riguardanti il Vigilanti e il depistaggio circa il proiettile trovato nell’orto del Pacciani.
Grazie a tale autorizzazione, abbiamo scoperto che fin dal 2019 i RIS di Roma avevano accertato che quel proiettile non poteva essere incamerato in una pistola “Beretta” cal.22, cioè era una falsa prova. 

4) Nel luglio scorso abbiamo fatto richiesta alla Corte di Assise di Firenze di autorizzazione ad estrarre copia di alcuni atti di indagine relativi al processo “Pacciani” (definito con sentenza dibattimentale), ma la Corte l’ha respinta sostenendo che quegli atti non risultavano conferiti nel fascicolo del dibattimento (cosa non vera almeno riguardo alle relazioni sulle scene dei crimini, che pure avevamo richiesto). 

Tale argomentazione è estranea a quanto prevede l’art. 116 cpp, che non fa distinzione alcuna tra atti confluiti e atti non confluiti nel fascicolo del dibattimento.

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