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Infermieristica. Sono già più di 400 i laureati in Mugello

Le ultime sessioni, da remoto, si sono tenute lunedì e giovedì per 29 studenti

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Con i 29 studenti che hanno discusso la tesi di laurea in due distinte sessioni in remoto svoltesi lunedì e giovedì, salgono a oltre 400 gli infermieri laureatisi in Mugello. Il Corso di Laurea in Infermieristica è attivo dall’anno accademico 2004-2005 grazie ad una significativa sinergia fra Università degli Studi di Firenze, Azienda Sanitaria di Firenze (ora Azienda Usl Toscana Centro), Comune di Borgo San Lorenzo, Comunità Montana Mugello prima e ora Unione Montana dei Comuni del Mugello, Società della Salute del Mugello. Dal 2010 è l'Autodromo internazionale del Mugello ad ospitare la discussione delle tesi e la proclamazione dei neolaureati.

Per il presidente della Società della Salute Mugello Filippo Carlà Campa “quella attiva in Mugello è un’esperienza virtuosa di collaborazione tra istituzioni, enti locali e Università, per creare nel territorio opportunità di crescita, competenze, professionalità per tutta la comunità”. Aggiunge il presidente della SdS Mugello: “Dal corso di laurea in infermieristica sono usciti complessivamente oltre 400 professionisti della sanità con un livello di formazione elevato e competenze qualificate, con concrete possibilità occupazionali e professionali sul nostro territorio. Il mio sincero grazie - continua il presidente della SdS Mugello - a chi ha svolto e contribuito in tutti questi anni a rendere l'esperienza del corso universitario davvero importante, sia in termini di formazione che di sbocchi professionali. Un grazie va inoltre all'Autodromo del Mugello, al suo Amministratore Delegato Paolo Poli che dimostra sempre una forte collaborazione col territorio. Lo ha fatto anche quest'anno, mettendo a disposizione il circuito Ferrari". Il presidente Carlà Campa rivolge le "congratulazioni ai neoinfermieri: il loro è un ruolo indispensabile, soprattutto in questo duro momento. Siamo grati - conclude - ai tanti medici e infermieri che sono impegnati quotidianamente in prima linea, anche a rischio della propria vita, nell'emergenza sanitaria”.

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