“Bene le misure attuate a Firenze per contrastare l’inquinamento atmosferico, ma stanno esaurendo la loro efficacia. C’è bisogno di promuovere la circolazione a basso impatto, lavorando sulle piste ciclabili, sulle tranvie e limitando la circolazione delle autovetture con zone 30 km/h".
A dirlo è Stefano Corsi, coordinatore della commissione Ambiente e Energia dell'Ordine degli Ingegneri di Firenze, commentando gli ultimi dati sull’inquinamento in città.
“È fondamentale ridurre il traffico sviluppando i servizi di trasporto pubblico e promuovendo i mezzi di mobilità dolce.
Nell’attuale contesto urbano il trasporto su gomma è ancora troppo lento, con velocità ormai ‘da jogging’, inducendo i cittadini a ricorrere alla mobilità privata che tuttavia non può essere esente da regolazioni ambientali.
Come Ordine proponiamo di potenziare il sistema delle piste ciclabili e privilegiare il rapido completamento, o ampliamento, delle tranvie”.
“A livello industriale - dice Corsi - invece è importante favorire l’utilizzo di tecnologie di abbattimento degli agenti inquinanti, per via autorizzativa e con sistemi di incentivazione. Il sistema da prendere a modello sarebbe quello del “chi inquina paga”, che però necessita di un intervento nazionale e mirato anche alle importazioni”.
“La questione delle industrie - continua l’ingegnere - è più complessa rispetto a quella dei trasporti, ma è da ribadire un principio comune: dobbiamo progressivamente diminuire l’uso di combustibili fossili e incrementare la produzione di energia rinnovabile attualmente limitata da diversi vincoli”.