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Invecchiamento attivo. Il valore dei ricordi nella terza età

Poiché la popolazione che raggiunge l’età avanzata cresce in maniera esponenziale, e poiché, comunque, con l’avanzamento dell’età si...

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Anziano - Immagine di repertorio Anziano - Immagine di repertorio © N. c.
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L’invecchiamento è un processo naturale complesso che sempre più persone si ritrovano a dover affrontare (fortunatamente!) fino a tarda età, grazie all’aumento della speranza di vita anche in età avanzata, a cui la nostra società è andata incontro dal Novecento a oggi per merito delle migliori condizioni igienico-sanitarie, dello sviluppo tecnologico e di un maggior benessere economico di cui beneficia larga parte della società.

Poiché la popolazione che raggiunge l’età avanzata cresce in maniera esponenziale, e poiché, comunque, con l’avanzamento dell’età si va incontro a “perdite” anche quando il processo d’invecchiamento non è patologico, risulta di grande importanza che la popolazione anziana si mantenga attiva e autonoma il più a lungo possibile, sia per godere di una miglior qualità della vita, sia per mantenere contenuti i costi legati all’accudimento e alla cura.

Mantenersi sani, attivi e in buona forma passa sia da una dieta adeguata che da un corretto stile di vita, nonché dall’idonea stimolazione dei principali processi cognitivi: attenzione, memoria e linguaggio. Alimentare la propria curiosità, continuare ad accrescere il proprio bagaglio di conoscenze, dedicarsi a hobbies piacevoli e leggermente sfidanti ci permette di “allenare” la nostra mente divertendoci e tenendoci impegnati.

La memoria, soprattutto, è un processo cognitivo molto importante per tutti noi perché è ciò che ci permette di “tenere insieme” la nostra identità: noi siamo la nostra autobiografia, la narrazione della nostra storia suddivisa per periodi o eventi salienti. Preservare la nostra memoria autobiografica significa, allora, preservare la nostra identità, il nostro lascito più prezioso per nostri figli e i nostri nipoti.

Si può mantenere una buona memoria autobiografica ripassando nomi e volti della nostra storia tramite le vecchie fotografie di famiglia, magari provando a rintracciare l’anno in cui sono state scattate; conversando con parenti e amici di eventi importanti che abbiamo condiviso (cerimonie, viaggi, aneddoti ecc.); rileggendo vecchie lettere o diari.

È necessario anche potenziare o mantenere il più a lungo possibile la nostra memoria prospettica, cioè quel tipo di memoria che ci permette di arrivare in tempo a un appuntamento, di prendere un medicinale all’orario indicato dal medico e di ricordarci di fare la spesa quando il frigorifero è vuoto. Essa, infatti, è ciò che ci permette di poter vivere autonomamente e che ci rende in grado di poterci prendere cura di noi e delle nostre attività quotidiane.

Per aiutarci a ricordare le molte cose che dobbiamo fare possiamo provare a scriverci gli appuntamenti in colori diversi e ben visibili su un calendario da parete, per esempio: già l’atto in sé di scrivere ciò che dobbiamo ricordarci ci permette di fornire salienza all’evento, che quindi ricorderemo con maggior facilità.

Giocare a carte, fare giochi di tipo enigmistico, costruire puzzle, leggere o ascoltare audiolibri sono tutte attività che stimolano la nostra mente e la nostra attenzione: più prestiamo attenzione al compito che stiamo portando avanti e maggiore sarà poi la nostra capacità di andarne a recuperare il ricordo. Da questo si evince quanto è importante potersi dedicare ad attività che per noi sono interessanti: la motivazione, infatti, cala drasticamente davanti ad attività noiose, banali o senza significato e con essa cala il nostro livello di attenzione.

Se la mente si mette a “vagare” è improbabile che poi siamo in grado di ricordarci cos’è avvenuto durante il nostro momento di distrazione (come ben sanno gli studenti!), pertanto, sforziamoci di prestare la giusta attenzione quando vogliamo ricordarci qualcosa.

Se è vero che la capacità attentiva si riduce con l’aumento dell’età, è anche vero che viviamo in una società che ci sovrastimola costantemente, bombardandoci con messaggi sia visivi che uditivi di ogni tipo, quindi lo sforzo che dobbiamo fare per concentrarci non è da poco. Tuttavia, alcuni semplici accorgimenti possono essere molto efficaci per prevenire la distrazione:

  • silenziamo il cellulare quando stiamo leggendo, guardando un film o parlando con qualcuno;
  • cerchiamo di non fare troppe cose simultaneamente… altrimenti è molto probabile che qualcuna ce la scordiamo!
  • quando rientriamo a casa cerchiamo di riporre le chiavi e gli altri oggetti importanti sempre nel solito posto, così saremo sicuri di ritrovarli.
  • facciamo le cose dedicando a ciascuna incombenza un idoneo quantitativo di tempo: la fretta ci distrae e ci porta a fare le cose con urgenza e “senza pensare”.
  • infine, quando parliamo con qualcuno al cellulare cerchiamo di ascoltare con attenzione ciò che l’altro sta dicendo, senza eseguire nello stesso tempo compiti che necessitano di grande attenzione, altrimenti non ci ricorderemo cosa ci è stato detto. In alternativa, è preferibile dire all’interlocutore di richiamarci in un altro momento.

Lo Schicco di Grano APS offre molte attività legate all’invecchiamento.
Per informazioni: [email protected]

 

Articolo a cura di Linda Savelli, dottoressa in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità

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