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Caso Kataleya Alvarez: Nuove prove indicano un rapimento e si intensificano le indagini

Ormai gli inquirenti hanno questa pista privilegiata.

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Kata Kata © n.c.
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Ormai, non c’è alcun dubbio: Kataleya Alvarez, la bambina scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno, è stata rapita.
Gli inquirenti stanno ancora passando al setaccio i filmati girati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza della zona, ma stando a quanto riportato stamattina dal quotidiano “Il Tirreno” non sembrano più avere troppi dubbi: i sequestratori avrebbero trovato la piccola nel cortile interno dell’ex-Hotel Astor, quando si era già allontanata dal gruppo di amici con cui stava giocando, era completamente sola.

Dopo averla presa, avrebbero scavalcato con lei il cancello che dà sulla corte interna di un palazzo adiacente e da lì sarebbero usciti indisturbati in via Monteverdi, per poi – con molta probabilità – allontanarsi in auto.
La pista che portava all’uscita in via Monteverdi era già stata presa in considerazione dagli agenti, in quanto si tratterebbe di un tratto coperto solo parzialmente dalle telecamere. Ciò che mancava era, appunto, ricostruire l’intero e presunto tragitto.

Come ipotizzato già da tempo, chi ha compiuto il gesto di rapire la bambina è una persona (o più persone) che conoscevano bene lo stabile. E anche su queste basi, proprio in queste ore gli investigatori stanno a quanto sembra mettendo a punto una sorta di “mappatura delle occupazioni a Firenze”.

Di un elenco degli immobili occupati di tutto il territorio comunale, per capire se qualcuno degli ex-occupanti dell’Astor (l’ex-albergo è stato sgomberato nei giorni immediatamente successivi alla sparizione di Kataleya) si sia poi spostato altrove.

Sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine sono finiti anche gli eventuali rapporti fra gli ex-occupanti dell’hotel e chi vive in altri stabili occupati e una discussione piuttosto accesa fra lo zio della piccola e due uomini, che sarebbe avvenuta nelle ore precedenti alla sparizione.

Il reato ipotizzato resta sempre quello di sequestro di persona a scopo di estorsione, per un atto ritorsivo che sarebbe legato al “racket degli affitti”.
A prescindere dal movente, la priorità rimane quella di ritrovare al più presto Kataleya, che sembra essere sparita nel nulla.

 

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