Il Monte Panna ha dei tesori, come del resto in molte altre zone della nostra bella Toscana. Il tesoro più conosciuto è sicuramente l'Acqua Panna, apprezzata in tutto il mondo grazie all'importante lavoro del Gruppo San Pellegrino. Lo stesso gruppo multinazionale, da diversi anni ha scoperto anche altri tesori, e non solo relativi all'attività commerciale, ma bensì di tutela e conservazione dell'ambiente naturale da dove sgorga la nota acqua Panna.
Qualcuno potrebbe pensare ad un interessamento "obbligato", poiché il "core business" di Acqua Panna è incentrato esclusivamente sulla risorsa naturale dell'acqua e quindi diventa obbligo far sì che la preziosa risorsa venga conservata.
E' altrettanto vero che, dato l'obbligo di cui sopra, l'azienda potrebbe fare il minimo sindacale, invece riscontriamo che non solo opera per il bene che è al centro del proprio business, ma consapevolmente produce effetti benefici per il nostro territorio. Tra questi benefici si inserisce anche il recente progetto di ricerca denominato "La fonte della biodiversità di Acqua Panna" nato dalla collaborazione tra San Pellegrino, Federparchi e la Scuola Sant’Anna di Pisa che è stato presentato mercoledì 26 ottobre presso la Villa Panna adiacente lo stabilimento di Scarperia.
Dal censimento e monitoraggio della fauna della riserva emerge la presenza di numerose specie vegetali e di 121 specie di vertebrati, tra le quali 11di anfibi, 10 di rettili, 66 di uccelli e 34 di mammiferi popolano la tenuta di Acqua Panna, anticamente utilizzata come riserva di caccia dalla famiglia Medici e rimasta incontaminata nel corso degli ultimi cinque secoli. Questa è una delle evidenze emerse dallo studio e dal monitoraggio della flora e della fauna della riserva di 1.300 ettari a Scarperia, nel Mugello, dove sgorga Acqua Panna, diventata un vero e proprio laboratorio “a cielo aperto” sulla biodiversità. La tenuta si caratterizza anche per una variegata tipologia di vegetazione: boschi di faggio, boschi misti di latifoglie, boschi di origine artificiale e praterie di tipo polifita caratterizzate da specie erbacee foraggere a ciclo annuale e con numerosi tipi di orchidee.
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All’incontro, avvenuto alla presenza del Vice Presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, sono intervenuti l’Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino, Stefano Marini e la Responsabile Sostenibilità, Fabiana Marchini, il Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri e il Direttore del SUM della Scuola Sant’Anna Pisa, Marco Frey. Hanno partecipato all’evento anche il Sindaco di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti e il Sindaco di Barberino Mugello, Giampiero Mongatti.
E' stata anche l'occasione per l'inaugurazione del BEE HOTEL per tutelare gli impollinatori. Una struttura in legno, canne di bambù, corteccia e legno forati che funge da rifugio per api e farfalle diurne, la cui sopravvivenza è seriamente messa in pericolo dai cambiamenti climatici, dall’uso dei pesticidi e dall’agricoltura intensiva. Negli ultimi decenni, in Europa il numero di impollinatori ha subìto un importante declino mettendo a rischio l’80% dei fiori selvatici e delle colture delle zone temperate e oltre il 70% delle colture agricole in Italia, per un valore stimato di circa 2 miliardi di euro l’anno. Dall’impollinazione dipendono, infatti, la produzione agricola per la nostra alimentazione e la vita stessa di tutte le specie viventi.
A seguire le interviste realizzate da Saverio Zeni per conto di OKNews24.it
Intervista a Stefano Marini Ad San Pellegrino e Fabiana Marchini Resp. Sostenibilità del gruppo
Intervista a Giampiero Sammuri Presidente di Federparchi