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La storia della Polenta delle Ceneri

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La storia della Polenta delle Ceneri La storia della Polenta delle Ceneri © n.c.
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Mercoledi prossimo 17 febbraio 2010, ricorrenza delle “Sacre Ceneri”, com’è ormai una tradizione secolare si svolgerà in piazza Garibaldi, la “Polentata delle Ceneri” che ricorda un evento straordinario di libertà del popolo borghigiano contro gli invasori francesi.

Eravamo nel 1799 e le armate francesi invasero la Toscana, uccidendo, rubando, facendo violenza alle popolazioni, le quali come accade in questi frangenti si ribellarono al giogo straniero, e sotto la protezione della “Madonna del Soccorso” venerata nel Duomo di Arezzo (a Borgo San Lorenzo in piazza Garibaldi esiste dal 1799 in un piccolo tabernacolo d’angolo una copia autore Pietro Paolo Colli).

Una volta messa in fuga la soldataglia francese dopo una furiosa battaglia nelle strade storiche del castello borghigiano, e dopo aver sepolto i morti nei campi di Zeti (attuale via degli Argini angolo con via Montebello), le donne borghigiane iniziarono a preparare in capaci pentoloni delle fumanti polente per sfamare chi aveva combattuto.

Da quel tempo, la storia ci tramanda, che tutti i mercoledì delle Ceneri, nella stessa piazza Garibaldi e sotto la Madonnina del Soccorso, i polentai borghigiani senza un preciso ordine gerarchico o societario, si sono adoprati affinché questa semplice tradizione di “libertà”  (anche questa fu una guerra di liberazione del nostro territorio), venisse sempre effettuata.

Dieci anni orsono fu deciso di spostarla al martedì e senza entrare in polemica, questa volta la “Polentata delle Ceneri” ritorna nel suo giorno tradizionale: il mercoledì delle Sacre Ceneri. Non è questa una grande manifestazione di costume, come può essere il “di Otto” a Scarperia o la “Fiera Calda” a Vicchio, ma non era giusto lo stesso, poiché piccola e semplice, spostarla dopo due secoli.

La storia ci dice che la mattina presto la giunta comunale con il sindaco in testa andavano a rendere omaggio ai polentai mangiando la loro razione. Non vogliamo obbligare nessuno, ci mancherebbe, ma sarebbe questa una cosa civilmente educata verso coloro che faticano affinché questa tradizione continui e resista.  (A.G.)

Foto 1- (in alto): Una polentata del secolo scorso; mercoledì  24 febbraio 1926. Fra i diversi borghigiani si riconoscono: Pietro Rinaldelli, Vittorio Modi (“caprino”), Guerrando Madioni, Mario Betti, Sebastiano Capecchi (“fico”), Pietro Zavoli (“diavolino”), Giuseppe Cantini in basso a destra con la trombetta (“stroncaditi”).

Foto 2 (qui sopra): Una polentata del secolo scorso; mercoledì  27 febbraio 1962. Da sinistra Lorenzo Bonanni  (“pintone”), Pietro Rinaldelli (“scalabrino”), Guido Niccoli (“ganga”) e Idilio Marretti (“marmarica”).

Foto 3 - (qui sopra): Articolo tratto dal “Messaggero del Mugello”- mercoledi 21 febbraio 1899. Trafiletto sulla “Polentata delle Ceneri”. Il personaggio ricordato come “palettate” è Luigi Cantini, calzolaio.

 

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