Le lapidi che raccontano la storia del Ponte Mediceo sulla Sieve © n.c.
Quando fu costruito il ponte mediceo in pietra a nove archi sulla Sieve (inizio 1615 - termine 1625), porta d’ingresso nel castellotto di Borgo San Lorenzo nell’antica via di Sieve (attuale via Brocchi), innalzato al tempo di Cosimo II° dè Medici e terminato dal figlio Ferdinando II° dè Medici, al termine del ponte verso l’abitato venne costruita una Cappella, dove fu collocata una antica immagine della Madonna ricordata come la “Madonna della Sieve”, e nello stesso momento per dare la possibilità ai viandanti di ripararsi dalla pioggia e riposarsi dopo un lungo cammino. Al termine della costruzione del ponte, affinchè ne restasse memoria, all’interno della Cappella furono collocate e murate due lapidi, dove si leggevano “in latino” le motivazioni di questa costruzione, come riporta con particolare esattezza nel 1876 don Lino Chini, lo storiografo del Mugello nella sua monumentale storia mugellana (Libro Sesto; Capitolo VII; Pag. 299), il quale ebbe anche l’intelligenza di trascrivere, dal latino all’italiano, lo scritto impresso sulle due lapidi, che pubblichiamo a corredo di questo ricordo storico. Dopo la tremenda alluvione del 4 novembre del 1844, con il piccolo paese quasi metà sott’acqua, il Municipio, per difendere Borgo dalle acque del fiume, decise di costruire una lunga bastionatura, come si nota tutt’oggi, quindi la deviazione del torrente le Cale che lambiva il paese ed abbattere il ponte mediceo poiché con suoi piccoli archi le acque limacciose oltrepassano con facilità sopra lo stesso ponte inondando le strade e le piazze paesane. Fu abbattuta anche la Cappella, ma il Chini non dice dove fu collocato l’affresco della “Madonna della Sieve” e le due lapidi. Per molto tempo abbiamo cercato nella documentazione fotografica e iconografica, se ne venisse fuori traccia, dell’affresco prima e delle lapide poi, ma sinceramente non ne venivamo a capo, salvo venire a conoscenza che nel ricordo della Cappella fu costruito un grande tabernacolo come si nota tutt’oggi. Poi, finalmente, in una vecchia fotografia datata fine ‘800, raffigurante l’ingresso in paese da via Brocchi, ecco che ha sinistra sul muro di una antico edificio ricordato come la “concia”, l’immagine iconografica delle due secentesche lapidi che ricordano la costruzione del ponte mediceo nel ‘600. Poi mercè il terremoto e non per ultimo il bombardamento aereo del 30 dicembre 1943, che fecero crollare in parte quell’edifico, le lapidi sono nuovamente scomparse; chissà, forse sono andate perdute in cento pezzi. Restano comunque, prima lo scritto che era stato scolpito, poi l’immagine - almeno quella - di una storia lontana nel tempo e nello spazio che investe Borgo e il Mugello. Foto 2. L’immagine fotografica dell’ingresso di Borgo; a sinistra sul muro perimetrale del vecchio edificio dove furono collocate, nel 1844, le due lapidi che erano all’interno della Cappella del ponte mediceo. Foto 3. La traduzione dal latino all’italiano dello scritto impresso sulle due lapidi, pubblicate dallo storico don Lino Chini, nel suo libro sulla storia del Mugello. (Foto e archivio A.Giovannini)



Paola
Ma senti che bella storia del nostro paese!
LUIGI
Grande Giovannini,, grande. mai saputo