
Umiliate, offese, picchiate. Affamate e stremate dai lavori forzati. Alle donne internate nei Gulag non era riservata alcuna particolare indulgenza: nelle colonie di lavoro non c’era differenza di genere. Alcune di loro, rimaste incinte dopo gli stupri dei loro aguzzini, subivano un trattamento ancora peggiore. A indagare sulla condizione femminile nei campi di concentramento sovietici, un aspetto ancora poco conosciuto di una delle pagine più tragiche del Novecento, è Francesco Bigazzi nel suo nuovo saggio Il primo gulag. Le isole Solovki (pp. 128, euro 12), in uscita ad aprile per i tipi di Mauro Pagliai. Giornalista e saggista, già direttore dell’Ansa e considerato uno dei massimi esperti italiani di storia e cultura russa, Bigazzi è autore di testi come Carnefici e vittime. I crimini del PCI in Unione Sovietica (2007), Lenin, Stalin, Togliatti. La dissoluzione del socialismo italiano (2014), e Il viaggio di Falcone a Mosca. Indagine su un mistero italiano (2015). Nel suo ultimo libro getta luce su quello che fu il primo campo di lavoro forzato dell’URSS: il monastero di Solovki, situato nell’omonimo arcipelago in mezzo al Mar Bianco, a 165 chilometri dal Circolo Polare Artico. Il complesso religioso, fondato dai monaci ortodossi nel XV secolo, fu requisito dallo Stato nel 1923 con un decreto firmato da Lenin, e dopo la fucilazione degli ultimi monaci fu trasformato in campo di concentramento. Attingendo a una ricca documentazione e a molte testimonianze inedite, Bigazzi ricostruisce un mondo fatto di sofferenza, odio, prevaricazione e banalizzazione della morte. Al gulag delle Solovki, trasformato in prigione nel 1929 e chiuso dieci anni dopo, le vittime furono oltre 150 mila: lì fu introdotto l’uso dei lavorari forzati in massa e lì si svilupparono le tecniche di repressione a cui si farà ricorso in tutto il futuro “arcipelago Gulag”, il progetto di sterminio di tanti figli della grande Russia. Finalmente dopo una copiosa biografia sui Lagher nazisti, ecco che qualcuno ricorda, con coraggio, quello che avvenne nei Gulag comunisti. Tutti coloro che sono interessati sono pregati di segnarsi le seguenti info: Gherardo Del Lungo (335 1373725); Eventi Pagliai s.r.l.; tel. +39 055 7378721:press@eventipagliai.com.