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L'Invasione delle razze

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L'Invasione delle razze L'Invasione delle razze © n.c.
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La transumanza è un'antichissima pratica in cui i pastori nel declinarsi delle stagioni, portano il bestiame dalla montagna alla collina fino alla pianura e viceversa, in cerca di pascoli rigogliosi. In effetti si tratta della stessa condizione che promuove un flusso migratorio di qualunque popolo, a qualunque latitudine.

Non c'è nessuna novità nel fatto che i gruppi della terra occupino spazi geografici abitati da altri. Questo è sempre avvenuto nella storia dell'uomo e probabilmente avverrà sempre. In effetti abitiamo questo pianeta ognuno in modo completamente legittimo. Ad ogni spostamento di individui è legata una certa forma di convenienza che si manifesta in molte forme.

Ora, l'uomo è così adatto alle comodità che non farebbe mai un passo al di fuori della sua tenda se non gli convenisse o se non avesse una condizione che lo spinge a soddisfare necessità o comunque ad immaginare un miglioramento della propria situazione di vita. Al di là di dell'esiguo numero di esploratori spinti dall'amore della scoperta, ogni flusso umano nella storia è stato governato dall'istinto di miglioramento della propria condizione, talvolta disastrosa; l'unica eccezione a questa prassi riguarda la paura che il disastro avverrà (comunque nell'arco della propria esistenza). Probabilmente l'uomo occidentale dovrà cessare di sentirsi proprietario del benessere che sembra appartenergli, per tentare la strada della condivisione non a seconda della razza che gli si presenta davanti, ma del valore degli uomini che ha dinanzi.

Questo non significa certo accettare chiunque nella propria terra, comunque regolamentata e distinta da una cultura comune, ma piuttosto aprire un dialogo che non avrà fine e riguarderà le possibilità di coesistere su un suolo che appartiene ad un gruppo sociale non perché ne sia proprietario permanentemente ma piuttosto perché ne ha la gestione temporanea. Gli uomini hanno molta storia di fronte ed ogni istante della prossima vicenda umana dovrà servire ad apprendere un aspetto poco osservato, che concerne nella condivisione.

In effetti i maggiori disastri sociali sono avvenuti per l'ipotesi di supremazia di un popolo ai danni di un altro, ripetendo all'infinito l'avidità di coloro che desiderano dettare le regole. Qualcosa dovrà cambiare prima che vi sia l'esplosione della sopportazione non dei più forti ma dei deboli del mondo. Tutto questo, sia chiaro, non significa che l'Italia o la Francia o qualunque altra potenza debba accogliere indiscriminatamente chiunque, ma piuttosto che l'umanità dovrà abituarsi a vivere in modo assai diverso; regolando i flussi, dal momento che gli impedimenti motivati dal solo mantenimento dei vantaggi porta da sempre al conflitto cruento e sanguinoso.

 

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Commenti 1
  • Natalino

    Bene ,crescita ,equilibrio,conoscenza,rispetto e non imposizioni. Cos si pu ,ma come adesso no. Natalino

    rispondi a Natalino
    gio 5 luglio 2018 08:46