
“Si è svolto oggi in Commissione Cultura e Sport un importante dibattito sugli impianti sportivi a Firenze. Il quadro non è incoraggiante, perché 250 mila euro è una cifra davvero irrisoria per garantire la manutenzione annuale delle strutture” così il Capogruppo in Palazzo Vecchio del MoVimento 5 Stelle Lorenzo Masi.
“Qual è il futuro della zona sportiva intorno allo Stadio? Con i lavori in corso al Franchi e la prossima chiusura prima estiva e poi nel 2026 definitiva della piscina sottostante, i cittadini chiedono di avere nuovi impianti sportivi”.
“E invece il Comune che fa? Tiene chiusi quelli che già ci sono. Pensiamo all’area che aveva in gestione la Fiorentina: lì ci sono due campini da calcio e uno spazio natanti che sono inutilizzati”.
“Ma non solo. L’impianto del baseball poco distante ha sotto le tribune uno spazio di oltre 500 mq che ad oggi è del tutto abbandonato. Eppure si potrebbe riqualificare l’area e destinarla ad attività sociali e sportive, da riservare ai giovani e alla cittadinanza. Ricordiamoci del problema della baby gang nella zona, a quanto lo sport sia fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi e ragazze”.
“Anche negli altri quartieri purtroppo la situazione non pare migliore. La Piscina Paganelli nel quartiere 5 sembra riaprirà a settembre 2026. Sono cinque anni che è inagibile, tantissimi sono i soldi pubblici già spesi e di certezze ad oggi neanche una”.
“Ricordiamoci che sempre nello stesso quartiere i residenti della zona sono stati privati delle piscine Don Minzoni, Caboto, Isolotto per molto tempo”.
“E l’elenco potrebbe continuare, perché è del tutto evidente che manca una visione complessiva sullo sviluppo dello sport in città. Per questo motivo ribadisco la necessità di aprire un tavolo con le associazioni che vivono il nostro territorio".
“Sia chiaro, non c’è niente di personale con l’assessora Perini ma è necessario un cambio di rotta. Occorrono non solo maggiori investimenti sulla manutenzione degli impianti, ma anche un piano di sviluppo e valorizzazione delle strutture esistenti, al fine di metterle a disposizione della cittadinanza il prima possibile” conclude Masi.