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Manfriani, finisce una storia borghigiana. Le tappe e i ringraziamenti della famiglia

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  • 2000
Manfriani, finisce una storia borghigiana. Le tappe e i ringraziamenti della famiglia Manfriani, finisce una storia borghigiana. Le tappe e i ringraziamenti della famiglia © n.c.
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In questi ultimi periodi, diciamo due/tre anni orsono, senza andare troppo a ritroso nel tempo, siamo stati chiamati da alcuni amici commercianti ed esercenti, a ricordare i loro esercizi commerciali, sia quando hanno tagliato il traguardo dopo una parentesi di 50 / 70 anni, addirittura 100 anni di ininterrotta attività che prosegue ancora nel tempo, sia coloro che dopo aver raggiunto il limite massimo della loro attività, con amarezza ma consapevolmente hanno deciso di terminare il lavoro che gli ha visti impegnati addirittura da 3 o 4 generazioni. I lettori più attenti ricorderanno i nostri articoli sulla centenaria attività della Ditta “Oli Landini” (ancora in essere); della Tipografia Toccafondi (che ha cessato l’attività), il 90° della Cooperativa San Lorenzo, il centenario del Bazar (clicca qui per l'articolo) ( ancora in essere) il centenario del Bar Valecchi (clicca qui per l'articolo) e del Bar Italia (ancora in essere), il centenario delle Tabaccherie Coppini e Nencetti, (ancora in essere), il 150 anniversario del Ristorante ”Gli Artisti” (ancora in essere), il centenario dell’Orologeria Oreficeria Pini in via Mazzini (attività cessata), l’ultracentenaria attività del Fioraio Gabbrielli (attività cessata), i 60 anni di attività dell’Abbigliamento Coppini, i 50 anni delle Telerie Panchetti (Clicca qui per leggere l'articolo) e ancora qualche altro esercizio commerciale ed artigianale di cui ci sfugge il nominativo. Quando scriviamo di queste cose, con tutti i nostri limiti culturali e intellettuali dato che abbiamo fra il si è il no la III° Avviamento al Lavoro, non ci piace tagliar corto con poche note e con poche parole, perché una vita spesa dietro un qualsiasi banco, si porta sulle spalle di coloro che lo hanno vissuto, una lunghissima parentesi di vita vissuta nel vero contesto sociale, civile, umano; borghigiani che hanno ascoltato i secolari rintocchi della vecchia torre dell’orologio e il suono del campanone, che hanno battuto il tempo della vita e dello spazio di questo paese, ormai troppo violentato e tradito, che ha perso purtroppo la sua vera essenza e la sua vera radice. Questa volta siamo qui a ricordare che uno dei negozi più raffinati e conosciuti nel contesto commerciale del Mugello in generale e di Borgo San Lorenzo in particolare, l’Abbigliamento “Manfriani” chiuderà per sempre i battenti ormai fra breve tempo.

“Siamo amareggiati, ci dicono i cari amici Federigo e Francesco Manfriani, ma per tanti ragioni e dopo tanti anni, è il momento di abbassare il “trianò”. L’età abbastanza in là, i figli con altri percorsi lavorativi, la salute ballerina ed altre giustificazioni facilmente intuibili, ci hanno fatto prendere questa decisione. Potevamo ancora andare avanti qualche anno, anche perché la nostra tradizionale clientela, i nostri amici, i nostri estimatori, non sono mai mancati, ci hanno sempre voluto bene e seguito; sempre. E di questo ne siamo orgogliosi. Ma è il momento di riposarsi e con noi anche le nostre mogli che ci sono state sempre immancabilmente vicine in questa lunghissima strada commerciale, che fu aperta tanti anni orsono con tanti sacrifici da nostro babbo Gino e la mamma Natalina. Attraverso le colonne di OK!Mugello, vogliamo ringraziare sentitamente tutti gli amici, tutti coloro che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e servire, consapevoli ed orgogliosi di aver fatto prima di tutti il nostro dovere e aver scritto una non comune pagina di storia paesana -”.
Dunque, per gli amanti della piccola storia paesana, iniziamo nel 1928 quando Gino Manfriani e il fratello Angelo, di una antica famiglia rurale, inurbata in Borgo nella seconda metà dell’800, aprirono due piccoli empori di abbigliamento; il primo nel Corso Matteotti, all’epoca corso V. Emanuele, e il secondo in piazza dell’Orologio, praticamente a pochi metri dall’attuale negozio. Visto che la clientela non mancava, i fratelli Manfriani decisero di aprire un negozio unico, sempre nella piazza principale ma topograficamente parlando nel primo tratto (com’è tutt’ora) di via Pananti, rilevando l’antica “chincaglieria” di Giovan Battista Matulli. Gli anni passano, un vecchio edificio ( c’era la Macelleria Margheri detto “ciabarra”), attaccato a quello dov’era ubicato l’emporio venne abbattuto per allargare notevolmente il piano stradale, dando modo così di rinnovare i locali ed aprire un altro grande sporto con vetrina nell’allora piazza Adua, attuale piazza Gramsci. La merce esposta e venduta ha sempre attirato una vasta clientela non solo del territorio ma anche di altre zone, per tutti quei requisiti che un commercio serio detiene: prezzo/qualità sommata ad una atavica competenza del settore. Siamo negli anni ’30, l’emporio viene ampliato, il fratello Angelo lascia poi Borgo iniziando a Firenze il commercio in pellicce pregiate e Gino continua a condurre il suo negozio con la moglie Natalina, e nonostante tante difficoltà, l’azienda si amplia e si ammoderna ulteriormente. Nell’era del dopo guerra e della difficile ricostruzione (nel frattempo la famiglia viene allietata dalla nascita di cinque figli: Federigo, Fabrizio, Manfredo, Anna Lisa e Francesco), quando cioè l’attività commerciale riprendeva vigore, la famiglia veniva colpita da un grande lutto per l’improvvisa morte di Gino Manfriani a soli 51 anni nell’anno 1958. Ma nonostante questa perdita, la famiglia non demorde, l’emporio viene condotto dal figlio Ghigo a cui si affianca poi dopo pochi anni il fratello più giovane Francesco con le rispettive famiglie; siamo negli anni’60, poi gli anni ’70, ancora un ulteriore ammodernamento del negozio, l’attività continua. Siamo negli anni, ‘80, poi ‘90, si entra nel Terzo Millennio, passano ancora 16 anni e poi….. e poi. Il momento è arrivato. Auguriamo un buon riposo a questi due carissimi amici e grazie per aver ingentilito con tante belle cose e sfarzosamente illuminato un piccolo triangolo del vecchio e caro Borgo dove 100 anni prima c’era l’antica macelleria di “ciabarra”. Si, ne è passata d’acqua sotto i ponti della Sieve. Foto 1. Una bella immagine d’epoca di piazza Cavour. Anno 1922. A sinistra dopo la Tabaccheria Nencetti/Coppini si intravede lo sporto con il tendone calato dell’antica “chincagliera” di Giovan Battista Matulli, che poi sarà rilevata nel 1929 da Gino Manfriani e dal fratello Angelo per il loro Emporio di abbigliamento. Per non disperdere memoria i ragazzini sono da sinistra fra gli altri Piero Modi “polverino”, Vinicio Barletti il fotografo, Aliberto Nencetti “boccettine”, Mario Modi il barbiere “magnozzi”, Luigi Zipoli, Augusto Manfriani il barbiere. Un milione di euro a chi indovina chi è la donnina a destra! Foto 2. Piazza Cavour 1936. A sinistra l’emporio Manfriani, inaugurato nel 1931, accanto alla Tabaccheria Nencini/Coppini. Sullo sfondo il vecchio edificio non è ancora stato abbattuto. Foto 3. Una ricchissima reclame della “Ditta Gino Manfriani e F.llo”, pubblicata sul Messaggero del Mugello il 16 marzo del 1931, quando fu inaugurata la nuova sede. Foto 4. Gino Manfriani con la moglie Natalina Palmieri, fondatori nel 1929 dell’Azienda di Abbigliamento.  Foto 5. Una vecchia foto dei primi anni ’40 del ‘900. Foto 6. L’Emporio Manfriani in era moderna. (Foto Archivio A.Giovannini)

 

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Commenti 6
  • GIULIANO

    che dispiacere veder chiudere Manfriani. AccidentiI!

    rispondi a GIULIANO
    sab 14 gennaio 2017 02:36
  • CESARE

    dieci anni orsono acquistai un pullover, ancora nuovissimo!

    rispondi a CESARE
    sab 14 gennaio 2017 10:19
  • lUIGI

    posso scrivere, grazie Giovannini per questa piccola-grande storia del nostro paese e il rammarico per questa chiusura. Grazie dello spazio.

    rispondi a lUIGI
    sab 14 gennaio 2017 09:48
  • lUIGI

    SI E' VERO SIGNOR MARCELLO, I TITOLARI AVEVANO UNA GRANDE PROFESSIONALITA' E COMPETENZA NEL SETTORE, COME DEL RESTO HA SCRITTO COS BENE GIOVANNINI

    rispondi a lUIGI
    ven 13 gennaio 2017 08:02
  • Giuseppe

    La storia della bottega Manfriani non la conoscevo cos in profondit.Me ne dispiace che ha chiuso.

    rispondi a Giuseppe
    ven 13 gennaio 2017 07:24
  • Marcello

    Un negozio raffinato e grande professionalit dei titolari. Borgo cambia,in peggio, purtroppo.

    rispondi a Marcello
    ven 13 gennaio 2017 07:22