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Lorenzo Masi (M5S): “Il comune non ha idea su come fermare le baby gang. Però ha speso 600mila euro per un progetto di prevenzione della violenza minorile

“Dubbi sui risultati raggiunti dal progetto sull’educativa di strada. Pochi i ragazzi coinvolti e molti i soldi già liquidati”.

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baby gang a Coverciano baby gang a Coverciano
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“Oggi in Consiglio Comunale ho presentato una domanda di attualità sul grave problema delle baby gang, sempre più diffuse in tutti i quartieri fiorentini” così il consigliere Lorenzo Masi.“Voglio innanzitutto ricordare che il MoVimento 5 Stelle è stato il primo, oltre un anno fa, a denunciare la dilagante e pericolosa escalation di violenza giovanile, a partire dai furti e pestaggi nel quartiere 2 e poi nel resto della città.

“Dispiace constatare che a distanza di molti mesi la situazione non è affatto migliorata, anzi, gli episodi di bullismo, vandalismo e risse tra bande rivali di giovani sono all’ordine del giorno. Solo alcuni giorni fa, per esempio, ai campi sportivi Cerreti del Campo di Marte abbiamo assistito all’ennesimo episodio di microcriminalità con furto e scasso” prosegue il pentastellato.

“Ebbene oggi in aula l’Assessore alla sicurezza Albanese ha ribadito, come al solito, l’impegno dell’Amministrazione verso questa incresciosa problematica ma non sono state fornite proposte concrete che possano presagire un’inversione di rotta”.

“A tal proposito preme ricordare che il Comune ha investito oltre 1 milione e 200 mila euro per un progetto sulla prevenzione della violenza giovanile, partito a maggio dello scorso anno e tuttora in corso, in tutti i quartieri fiorentini ma i cui risultati stentano -a parer nostro - ad arrivare” prosegue Masi.

“Innanzitutto, i ragazzi sono stati coinvolti in attività solo a partire dal mese di dicembre 2022 e i numeri non sono confortanti visto che nel quartiere 3, ad esempio, si parla di 70 ragazzi che hanno partecipato alle attività messe in campo per il periodo dicembre 22-gennaio 23 e addirittura solo 20 ragazzi nel bimestre successivo”.

“Nei primi mesi dall’avvio del progetto, sono state inoltre applicate delle penali alle ditte aggiudicatarie perché il numero di ore erogate da parte degli educatori di strada e dai coordinatori è stato più basso rispetto a quello previsto”.

“Ciò nonostante, risultano già liquidati quasi 600 mila euro, più della metà dell’importo complessivo”.

“Appare dunque evidente che la gestione della problematica della violenza giovanile ha bisogno di una maggiore presa in carico e di controllo più puntuale da parte del Comune sull’uso dei soldi pubblici”.

“Siamo certi – conclude Masi – delle buone intenzioni dell’Amministrazione e di chi lavora con i nostri ragazzi sul territorio ma è doveroso intervenire rapidamente e con cautela per arginare la violenza che si sta purtroppo sempre più diffondendo nelle nuove generazioni”.

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