Dai banchi di scuola all’altare nel tempio del calcio mondiale, dai campi spartani del calcio dilettanti a quelli vellutati della serie A. Per Massimiliano Alvini, fucecchiese classe 1970, salire in cattedra e fare lezione al Centro Tecnico di Coverciano, proprio in quelle stesse aule frequentate fino al 2018, quando ha conseguito la massima abilitazione da allenatore, quella UEFA Pro, è stato una forte emozione Una tappa importante della sua carriera di allenatore che, come Maurizio Sarri, è partita dal calcio di base. Prima come calciatore nelle file del Signa poi, sempre tra i giallo canarino come mister degli Juniores (nel 2000) e quindi in prima squadra. E sempre tra i dilettanti – tra campionati di Promozione, Eccellenza e serie D - ha fatto gavetta passando per Quarrata, Tuttocuoio ( Coppa Italia di serie D), Pistoiese, Albinoleffe, Reggiana, Perugia e ora Cremonese. Un percorso importante che Alvini ha raccontato agli allievi dei corsi UEFA A e UEFA Pro soffermandosi sull’esperienza professionale e delle sue metodologie di lavoro.
“È bello ed emozionante – ha sottolineato l’attuale allenatore della Cremonese - tornare dove sono stato per formarmi come tecnico. Ho accettato con piacere l’invito della Scuola Allenatori ed è davvero gratificante poter parlare ad una platea di questo livello”.
Seduti nella sala conferenze del Museo del Calcio, infatti, attenti e concentrati nel seguire le parole di mister Alvini, c’erano molti nomi noti del calcio italiano che hanno fatto la storia recente di questo sport, come – solo per citarne alcuni - i campioni del mondo del 2006 Marco Amelia, Andrea Barzagli e Daniele De Rossi.