22 MAR 2025
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Medaglia 'Giusto tra le Nazioni' a due mugellani: martedì la cerimonia

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Medaglia 'Giusto tra le Nazioni' a due mugellani: martedì la cerimonia Medaglia 'Giusto tra le Nazioni' a due mugellani: martedì la cerimonia © n.c.
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Salvarono ebrei nel periodo dell'Olocausto. Su alcuni quotidiani nazionali, molti lettori ed altrettanti sportivi, avranno letto nelle edizioni di martedi scorso 24 settembre 2013, e giorni successivi, alcune copiose, bellissime e profonde  recensioni sulla notizia che Gino Bartali (1914 - 2000), il grande intramontabile campione di ciclismo  è stato insignito “Giusto fra le Nazioni” da Yad Vashem il Sacrario della  Memoria  di Gerusalemme, in onore di coloro che durante la seconda guerra mondiale (1940/1945) riuscirono eroicamente a salvare tanti ebrei dalla furia nazista.

La storia, quella vera non manipolata, ci consegna, che il grande “Ginettaccio” ne salvò 800 trasportando nella canna della sua bicicletta il cartaceo per falsificare i documenti degli ebrei nascosti nei monasteri e nei conventi. Nessuno lo sapeva, Bartali è sempre stato restio a parlarne, anzi diceva sempre “non sono un eroe di guerra, io, ho fatto il mio dovere, e quello che sapevo fare, cioè andare in bicicletta!”. Grande Gino, grande.

Ma la storia, come sempre, fa come l’olio torna a raccontarci e ricordarci, in quel brutto periodo, tanti episodi rimasti nel silenzio, senza tanti strombazzamenti, poiché “il bene si fa, non si racconta”.

Anche Borgo San Lorenzo ha avuto due semplici personaggi, che nel loro piccolo salvarono durante il passaggio della guerra, una famigliola ebrea, i Signori Spieghel, padre, madre, due figli, un maschietto e una femminuccia, i quali giunti a Borgo San Lorenzo (siamo stati felici nell’aver riportato alla luce questo episodio alcuni anni orsono), con il terrore di esser scoperti e deportati, come lo furono alcuni dei loro famigliari, trovarono aiuto ed ospitalità da due borghigiani: monsignor Ugo Corsini (Ronta di Mugello 1887 – Borgo San Lorenzo 1953), amato pievano dell’epoca ed Antonio Gigli ( Borgo San Lorenzo, 1898-1971), all’epoca responsabile dell’Ufficio Anagrafe di Borgo San Lorenzo.

La storia è molto lunga da raccontare, diciamo solamente, che i figli dei Signori Spieghel ritornati a Borgo San lorenzo (2006) per rivedere il paese che gli aveva salvati ritrovarono i parenti di coloro che gli avevano salvati, appunto Antonio Gigli e Don Corsini, iniziando così quella trafila burocratica, grazie alla fattiva e determinante collaborazione del Comune di Borgo San Lorenzo, Sindaco Bettarini e Signora Messeri in primis, affinchè il loro Paese, Israele, insignisse questi due personaggi con la più alta onorificenza da Yad Vashem: “ Giusto fra le Nazioni”.

Il momento è arrivato e con orgoglio il Municipio borghigiano, facendosi interprete di tutta la popolazione, ha organizzato ed ospiterà la cerimonia di consegna della medaglia di “Giusto fra le Nazioni” a Don Ugo Corsini e Antonio Gigli, martedi 1 ottobre 2013, alle ore 11,30 all’interno della Sala Municipale, con il seguente programma; saluti del Sindaco del Comune di Borgo San Lorenzo; interventi delle Autorità locali presenti; intervento del Consigliere dell’Ambasciata d’Israele a Roma dott.ssa Livia Link; testimonianze dei salvati e dei salvatori; consegna delle onorificenze alla memoria dei Giusti da parte del Consigliere d’Ambasciata d’Israele a Roma.

Saranno presenti i figli viventi di Antonio Gigli con le loro famiglie e la nipote e i pronipoti di don Ugo Corsini. “ - l’Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’olocausto “Yad Vashem” - così si legge in una nota – è stato istituito dal Parlamento Israeliano nel 1953 al fine di commemorare  i sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori, tramandando la memoria dell’Olocausto alle future generazioni affinchè il mondo non ne dimentichi  l’orrore e la crudeltà.

I compiti principali di ”Yad Vashem” sono la commemorazione e la documentazione degli eventi dell’Olocausto, la ricerca e la documentazione -“. Venuto a conoscenza di questa cerimonia, anche don Maurizio Tagliaferri, pievano di Borgo San Lorenzo, ricorderà il suo predecessore e sempre martedi 1 ottobre 2013, la sera,  alle ore 21 precise, avrà luogo all’interno della Pieve di San Lorenzo, dove don Corsini fu amato parroco dal 1928 al 1953, (riportò con tanti sacrifici la Pieve secolare agli antichi splendori), un incontro di ricordi, preghiera, meditazione, riflessione.

L’invito è rivolto a tutti i fedeli, i parrocchiani, i borghigiani e tutti coloro che hanno conosciuto don Corsini, oltre un invito particolare alle varie Associazioni e alle Congregazioni cittadine. Sarà nostro dovere testimoniare questa significativa giornata storica “Im Memoriam” del signor Gigli e di don Corsini, oltre al ricordo di Gino Bartali che dopo la guerra era di casa a Borgo San Lorenzo, sovente volte ospite dei Salesiani e dove gli fu intitolata, nel 1946, una Associazione Sportiva denominata “Gruppo Sportivo Giovanile Gino Bartali” che organizzò la prima Coppa della Liberazione.

 

Monsignor Ugo Corsini (1887 – 1953),  Pievano di Borgo San Lorenzo dal 1928 al 1953   

Antonio Gigli (1898-1971), ufficiale dello Stato Civile del Comune di Borgo San Lorenzo con la moglie Maria Pieri Gigli, per tanti anni Ostretica Comunale.

 

Gino Bartali durante l’inaugurazione (1946) del Gruppo Sportivo Giovanile “Gino Bartali” a Borgo San Lorenzo; da sinistra si riconoscono fra gli altri, Carlo Ciani, Umberto Del Puglia, Ideale Saletti “telaro”, Alfredo Mattioli, Alfredo Lombardi “pierè”, Gino Bartali seduto, Emilio Barletti “naccio”, Amilcare Giovannini “avvocatino”, (presidente della Società Ciclistica), Leto Sabatini ed altri giovani borghigiani.

 

Famiglie di ebrei deportate nei campi di concentramento

(Foto cronaca e archivio di A.Giovannini)

 

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Commenti 12
  • Saverio Zeni

    Buonasera a tutti quanti hanno commentato questo articolo. Sono Saverio Zeni, responsabile editoriale della testata OK!Mugello. I contributi e gli articoli del nostro collaboratore, prezioso, Aldo GIovannini sono estremamente importanti, poich essi mettono in luce le piccole grandi storie del nostro territorio. Piccole e grandi storie, che se conosciute, ci fanno sentire orgogliosi dell'appartenenza a questa comunit, orgoglio che deve essere veramente conosciuto, soprattutto ai pi piccoli. Personalmente posso riportare una mia esperienza significativa, quando casualmente venni in possesso di un libriccino edito dalla Biblioteca comunale di Borgo San Lorenzo, che parlava di una persona di Polcanto a me sconosciuta. Si trattava di Danilo Guidotti, detto TIMO, partigiano combattente che ha contribuito alla liberazione di Firenze e Borgo San Lorenzo. Ecco avere avuto quel libretto di circa 40 paginette che mi descriveva le gesta ed i

    rispondi a Saverio Zeni
    sab 28 settembre 2013 07:14
  • Saverio Zeni

    l coraggio di un 17enne diventato adulto tutto insieme, mi ha cambiato la vita, il modo di pensare, mi ha instillato curiosit, tanto che per anni sono andato alla ricerca di altre informazioni su di lui e sui suoi tanti compagni (alcuni ancora in vita con cui ho potuto parlare), ed in particolare della resistenza nel Mugello. Da quel momento ho iniziato a guardare con occhi diversi i vari monumenti alla memoria, le varie lapidi commemorative apposte ai muri, e pensavo a quei nomi che avevano avevano speso la loro vita per la MIA libert, sentendomi in debito perenne verso di loro. A questo proposito l'idea di Tommaso di cercare di portare nelle scuole i racconti, anche se a volte di argomenti tragici, credo che possa contribuire a formare una generazione con maggiore intelligenza di quelle che ci sono state fino adesso. Da parte mia, se ci sono le condizioni, mi rendo disponibile per poter organizzare degli incontri a Borgo San lo

    rispondi a Saverio Zeni
    sab 28 settembre 2013 07:14
  • Saverio Zeni

    renzo e mettere a disposizione il nostro giornale. Un saluto ed un ringraziamento Saverio Zeni

    rispondi a Saverio Zeni
    sab 28 settembre 2013 07:14
  • Paolo Gigli

    Rispondo a Tommaso. L'associazione A.R.C.O. di Scandiccia febbraio 2013 ha pubblicato un fascicolo "MICROSTORIE DI CORAGGIO" salvatori e salvati a Firenze dopo l'8 settembre 1943. Sta diffondendo le microstorie nelle scuole con ottimi risultati. Verso la met di ottobre il file sar scaricabile in Pdf dal sito dell'A.R.C.O.

    rispondi a Paolo Gigli
    sab 28 settembre 2013 04:57
  • giancarlo

    Grazie Aldo per la Tua puntuale e precisa descrizione dei fatti avvenuti. Spero presto per assaporare chicche di un mondo che soltanto te sai raccontare con estrema semplicit. G. Carlo

    rispondi a giancarlo
    sab 28 settembre 2013 04:06
  • Tommaso

    Caro Giovannini ho letto con interesse e piacere il bell'articolo sui "Giusti fra le Nazioni". Con interesse, perch questo un importante documento storico. Con piacere perch finalmente una autorevole penna del giornalismo mugellano ha sottolineato le gesta di uomini Buoni (con la B maiuscola) che si sono messi a repentaglio per altri, in un periodo in cui l'umanit - a quanto pare- aveva perso il senno e dove l'essere umano, spesso e volentieri, ha dimostrato il suo volto peggiore. Mi permetto -nel mio piccolo- di aggiungere che le "biografie" di questi personaggi dovrebbero essere tramandate alle generazioni future... magari con incontri nelle scuole, dove essi possano essere ricordati, cos che i bambini di oggi e domani, capiscano quanti e chi siano veramente stati i veri eroi . Cordialit

    rispondi a Tommaso
    sab 28 settembre 2013 04:01
  • aldo giovannini

    ALTRE PICCOLE GRANDI STORIE CHE ESCONO ALLA LUCE DEL SOLE, COME SI LEGGE DALLE NOTE DI PAOLO GIGLI, FIGLIO DI ANTONIO. SUO PADRE NON VOLLE NESSUN RICONOSCIMENTO E QUESTO NOBILE COMPORTAMENTO DOVREBBE FAR MEDITARE. GRAZIE PAOLO DI QUESTO ULTERIORE TASSELLO STORICO.

    rispondi a aldo giovannini
    sab 28 settembre 2013 02:44
  • Paolo Gigli

    Oltre a fornire le carte d'identit false alla famiglia Spiegel mio padre faceva carte d'identit false ai partigiani feriti della "Spartaco Lavagnini" Di questo gi nel 1944 ne ero consapevole perch, sfollati alla Madonna della febbre, sopra Sagginale, un giorno che i nazisti perquisivano le case, mia madre dopo aver nascosto addosso a me un pacco di carte d'identit in bianco, mi cal da una finestra sul retro dell'abitazione dicendomi di nascondermi nel boschi. La sera mi vennero a cercare. Anche dell'aiuto dato alla resistenza mai mio padre chiese un riconoscimento.

    rispondi a Paolo Gigli
    sab 28 settembre 2013 02:07
  • gianni

    caro gilberto, sacrosanta verit

    rispondi a gianni
    ven 27 settembre 2013 01:02
  • gilberto

    vero qurello che dice giovannini, se invece di un prete fosse stato un altro, chiss quanti... libri

    rispondi a gilberto
    ven 27 settembre 2013 11:27
  • aldo giovannini

    Gentile lettore, non la mia persona che deve ringraziare (il mio modesto, anzi modestissimo, compito quello di riportare la storia locale nella sua giusta collocazione), ma si devono ringraziare queste persone che a rischio della propria vita hanno salvato questa famiglia dai nazisti e dalla deportazione e la morte. Semmai la cosa grande, immensa, il segreto che hanno tenuto nel loro cuore, senza tanti strombazzamenti, come abbiamo scritto nell'articolo.

    rispondi a aldo giovannini
    ven 27 settembre 2013 10:24
  • carlo

    CHE BELLE PAGINE DI STORIA DEL NOSTRO PAESE GRAZIE A PERSONE CHE NEL SILENZIO HANNO MESSO IN PERICOLO LA LORO VITA PER GLI ALTRI.GRAZIE GIOVANNINI,GRAZIE TANTE.

    rispondi a carlo
    ven 27 settembre 2013 10:12