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Migranti, On. Mazzetti accusa i "Sindaci di sinistra" di strategia elettorale: Moschetti risponde con una lettera

Il Sindaco di Palazzuolo non accetta le accuse e invia una lettera per i nostri lettori dando spiegazioni

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Il Sindaco di Palazzuolo risponde con una sua lettera alle accuse lanciate da Mazzetti riguardo ai migranti (Clicca qui per il nostro articolo). L'Onorevole aveva dichiarato che, secondo Lei, il problema della distribuzione dei migranti nei Comuni della Toscana sarebbe per i Sindaci "di Sinistra" della Regione una sorta di strategia elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative.

Fra i Comuni citati nelle dichiarazioni della Onorevole Mazzetti anche Palazzuolo sul Senio e, proprio a tal merito, il Primo Cittadino Moschetti ha inviato alla nostra redazione ed i lettori una lettera. Di seguente la riportiamo integralmente:

"Caro direttore
ho letto la serie di articoli che dalla sua testata, a partire dall’intervento dell’on Mazzetti,  hanno portato all'attenzione della cittadinanza mugellana il tema della immigrazione.
Mi  permetterò di dare in queste mie considerazioni un taglio localistico che è l'unico che penso si possa avere quando,  come nel caso degli amministratori,  si debba parlare di soluzioni e non di idee. 
Naturalmente così facendo non voglio negare l'utilità di una discussione di principio ma ritengo di  lasciarla a quei livelli di governo dove alla discussione sui principi possano far seguire provvedimenti adeguati, anche solo di indirizzo.         
L'arrivo di un gruppo di rifugiati è un problema multidimensionale avendo riflessi sanitari, di scolastici,  lavorativi ed infine di ordine pubblico,.
Mi interrompo per chiarire dall'inizio che affronterò questi argomenti col preciso intento di far sì che il progetto di accoglienza porti a  risultati positivi.
Le obiezioni che sollevo in seguito, e le soluzioni che propongo, non sono un modo surrettizio di negare l'accoglienza o ancor peggio, di dissimulare argomenti  di natura etnica.
Iniziamo quindi dai problemi sanitari.
Non è un mistero per nessuno il fatto  che le comunità isolate abbiano enormi problemi dal punto di vista della presenza medica. Prendendo ad esempio Palazzuolo sono presenti sul territorio solo due dottori che peraltro seguono due comuni con un numero di  assistiti che, grazie all'intervento della regione Toscana non è il solito 1500,  ma di ben 1800.
L'arrivo sul territorio di popolazione con incrementati ed intensi bisogni sanitari deve, e ribadisco deve,  essere contemporaneo all'arrivo di personale medico adeguato alle necessità.
Passiamo ora alla scuola. Anche qui è noto che il sistema scolastico dei piccoli comuni soffre di gravi carenze di personale. L'immissione di alunni con un livello di alfabetizzazione in lingua italiana che mi permetto di presumere nullo, non può che aggravare il problema per portare al fallimento del progetto educativo per tutti coloro che ne fruiscono.
Un qualsiasi arrivo di minori deve quindi essere accompagnato da un rafforzamento del personale scolastico.
Passiamo poi al tema lavorativo probabilmente quello che più colpisce la nostra sensibilità. Al fine di favorire l'integrazione è necessario che dopo un primo periodo di acclimatamento le persone ricevute siano messe in condizione di lavorare.  
Questa necessità non è solamente finalizzata a diminuire il carico sull’erario,  ma anche, e soprattutto a far sì che il rifugiato non sia percepito come un carico per la  comunità  ospitante.
A questo riguardo una recente circolare della dottoressa Ferrandino,  cortesissima prefetto di Firenze,  ha chiarito che il possesso della certificazione cosiddetta C3 costituisce a tutti gli effetti un titolo valido per lavorare.
È  chiaro che non è possibile l'inserimento lavorativo di persone incapaci di comprendere l'italiano e spesso anche in inglese. L’attuazione immediata, massiva e continua dei corsi di italiano è quindi un’esigenza imprescindibile.
I problemi che ho fin qui sottoposto alla riflessione sua e dei Lettori, possano avere una notevole attenuazione in un contesto in cui la tipologia di rifugiati e  l'incidenza della popolazione sia la più contenuta possibile
Penso che una popolazione giovane e maschile possa tranquillamente trovare posto nelle tante strutture disponibili sui viali ottocenteschi delle nostre città. A cominciare dalle caserme che per accogliere una popolazione giovane, maschile e “single” sono state appunto progettate.
Al contrario l’accoglienza a famiglie, donne e minori non accompagnati è più adeguata a piccole comunità proprio per la natura “immediata” che gli è tipica.
Passando all’incidenza in base ai documenti recentemente circolati  l'incidenza  sulla popolazione dei migranti nella città metropolitana di Firenze è pari allo 0,16% e, nel comune che,  sempre in base ai documenti ufficiali,  ne accoglie di più è pari allo 0,7%.
Tale percentuale sale però drasticamente nei comuni più piccoli dove si raggiunge in media l’1% ‘ de facto cinque volte la media , ed in un comune dove sembra si sia raggiunto il 5%.
Con cifre come quest'ultima  è a mio parere difficilissimo, se non impossibile avere successo.
Le inevitabili conseguenze sull’ordine pubblico di un’eccessiva incidenza e del non soddisfacimento delle condizioni prima illustrate, le lascio giudicare a lei ed ai suoi lettori."

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