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Minimarket, Fratelli d’Italia: “Si sa quando si chiude, ma non quando si riapre. Che disastro!

La chiusura anticipata alle ore 21 si protrae fino all'orario di apertura indicato nel negozio (in genere la mattina...

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Pasticcio minimarket Pasticcio minimarket © Thomas Hawk on VisualHunt.com
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I consiglieri comunali di Fratelli d'Italia criticano l'ordinanza del sindaco Funaro, che impone la chiusura degli esercizi alimentari di vicinato alle ore 21 in alcune aree di Firenze, senza però specificare l'orario di riapertura. Essi sottolineano che, secondo il decreto "Salva Italia" del 2011, gli orari di apertura delle attività commerciali sono completamente liberalizzati, rendendo la norma confusa e facilmente eludibile, soprattutto al di fuori dell'area UNESCO. A seguire il comunicato diffuso:

L’ordinanza firmata pochi giorni fa dal sindaco Funaro prevede l’obbligo di chiusura dalle ore 21 degli esercizi di vicinato a carattere alimentare in alcune parti della città.
Peccato che non indichi l’orario di riapertura consentito. 

Dietro nostra specifica richiesta, abbiamo appreso che l’amministrazione parrebbe ritenere ancora in vigore l’art. 11 del d.lgs. 114/1998, il quale impone alle attività di vendita al dettaglio l’esercizio esclusivo nella fascia oraria 7-22, con il limite massimo di 13 ore giornaliere. Forse il sindaco e l’assessore alla sicurezza hanno dimenticato che il decreto 201/2011 (cosiddetto “salva Italia”) ha totalmente liberalizzato gli orari di vendita delle attività commerciali che, volendo, potrebbero restare aperte anche h24.

"La chiusura anticipata alle ore 21 si protrae fino all'orario di apertura indicato nel negozio (in genere la mattina inoltrata).
Qualora non venga indicato si fa riferimento all’orario standard indicato dalla norma: fascia 7-22” ci è stato riferito. Segnaliamo che un esercente, alla luce del quadro normativo vigente, potrebbe benissimo decidere di chiudere alle 20:00 e riaprire alle 01:00, a patto che renda noti tali orari.
Di fatto, pertanto, per come è scritta, l’ordinanza genera una confusione tale da risultare inapplicabile, facilmente eludibile, quantomeno all’esterno dell’area UNESCO. In centro storico, infatti, vige un’ordinanza specifica risalente al 2019 che contiene limitazioni agli orari di apertura delle attività economiche, potendo il comune, in tal caso (in quanto zona soggetta a particolare tutela), intervenire per comprovate esigenze di ordine e sicurezza pubblica. 

Se questa è una gestione della sicurezza efficiente ed efficace i fiorentini, ahimè, non possono dormire sonni tranquilli.

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