Tre t shirt bruciate vicino a un materasso per tentare d'incendiare l'appartamento in via di Novoli che ospita un gruppo di minorenni problematici non accompagnati.
Per fortuna non sono riusciti nel loro intento e quattro dei cinque (fra il 16 e i 17 anni) sono stati fermati mentre il quinto ha fatto perdere le sue tracce.
L'incendio non si è alimentato grazie al pronto intervento dei due operatori presenti nella struttura che sono però rimasti leggermente intossicato dai fumi che avevano saturato le stanze insieme ad altri ospiti della struttura.
Il gesto pare sia stata una vendetta nei confronti degli operatori che alcuni giorni prima avevano fatto intervenire per una perquisizione le forze dell'ordine nella struttura dopo aver rinvenuto un pc e dell'hashish.
La struttura è chiamata "gruppo appartamento verso l'autonomia" ed è riservata ad 8 giovani adolescenti con sorveglianza perché si tratta di giovani difficili che si sono resi protagonisti di furti e spaccio.
La mattina studiano italiano e il pomeriggio sono liberi fino alle 18,30 oppure avvisando fino alle 23. Oltre quest'ora scatta l'allontanamento volontario dal gruppo. Sono seguiti dai servizi sociali e non sono obbligati a stare in struttura ma se lo fanno devono seguire le regole. E' un esperienza pilota che fino ad oggi ha visto inserire 3 ragazzi nella società.
Sull'argomento interviene anche la presidente della Commissione Politiche Sociali Mimma Dardano.
"Quanto accaduto nel centro per minori senza accompagnamento di Novoli, dove un incendio ha rischiato di distruggere la struttura e avere esiti ben più gravi, deve farci riflettere sulla necessità che questo tipo di centri venga maggiormente presidiato dalle forze dell'ordine, anche per non lasciare da soli gli operatori.
Chi svolge il proprio lavoro, così come gli ospiti, deve potersi sentire sicuro e tutelato. Il livello di accoglienza si misura anche da questo”.