I 'Don Chisciotte' del Comitato vincono la loro importante battaglia. Decisivo il parere contrario della Soprintendenza ai beni paesaggistici. Ecco la nota che riceviamo e pubblichiamo dal Comitato contro l'eolico sul Monte Gazzaro:
Intorno alle due del pomeriggio il colpo di scena: dopo una mattinata trascorsa ad esaminare se le varie prescrizioni formulate dai diversi enti erano state correttamente recepite da Hergo Wind e dopo che il Settore Energia della Regione Toscana aveva dichiarato di non condividere dal punto di vista procedurale il cambiamento di parere da parte della Soprintendenza ai beni paesaggistici, espresso nella precedente riunione della Conferenza dei Servizi (18 marzo), è stata proprio la Soprintendenza a tagliare la testa al toro.
Con un ragionamento serrato e ben argomentato, sia dal punto di vista giuridico sia da quello tecnico, è stato riconosciuto che l’impianto eolico sul Monte Gazzaro avrebbe provocato danni gravissimi alla superficie boscata (tutelata dalla legge) e anche al paesaggio nel suo complesso. E questo basta per dire no all’impianto.
Il Ministero dei Beni Ambientali (a nome del quale si è espressa la Soprintendenza) ha potuto recepire i princípi contenuti nel nuovo Piano del Paesaggio della Toscana, in discussione in questi giorni in Consiglio Regionale, riconoscendo cosí esplicitamente il grande valore della pianificazione territoriale della nostra Regione.
I rappresentanti di Hergo Wind non sono riusciti a nascondere la loro rabbia per i danni gravissimi dal punto di vista economico derivanti dal rifiuto dell’autorizzazione e hanno messo subito in dubbio la legittimità del parere della Soprintendenza. Gli osservatori del Comitato e della Associazioni Ambientaliste hanno invece aspettato di raggiungere il piazzale della Regione per manifestare la loro soddisfazione.
Il Comitato Monte Gazzaro – no eolico selvaggio, Italia Nostra e la Rete di Resistenza dei Crinali hanno dichiarato di apprezzare moltissimo il lavoro della Soprintendenza, che ha dovuto superare un forte handicap iniziale rappresentato dal suo iniziale giudizio favorevole espresso in sede di valutazione di compatibilità ambientale. Ma un riesame accurato della documentazione e soprattutto almeno due sopralluoghi sul posto negli ultimi mesi hanno fatto emergere tutti i ben fondati motivi per un no definitivo all’impianto che, per primo, avrebbe violato il crinale principale del nostro Appennino.
I rappresentanti del Comitato e delle Associazioni ambientaliste hanno anche sottolineato l’importanza decisiva del proprio lavoro, della caparbietà con cui hanno portato avanti una battaglia giusta. Ed anche della loro scelta di confrontarsi a trecentosessanta gradi con le istituzioni, dai Comuni alla Soprintendenza, alla Regione. Se le richieste sono giuste e bene argomentate, anche se portate avanti da un piccolo gruppo di Don Chisciotte, possono farsi spazio e essere ascoltate e condivise laddove c’è il potere effettivo di decidere per o contro il bene comune.
czar
Mi chiedo perch queste iniziative saltino sempre fuori a difesa dell'ambiente contro l'eolico e il fotovoltaico. Mi ricordate perfavore una centrale a Btz o carbone chiusa da queste persone ? Il costruire con rinnovabili le fa chiudere quei mostri che uccidono persone il non farle fare vuol dire distruggere migliaia di kilometri di boschi ogni anno per ricadute di solforose. Allora l'eolico no perch brutto, il fotovoltaico no perch occupa troppo suolo, il nucleare no per le scorie, la concentrazione solare orribile..........cosa rimane ? Cos tutto rimane immutato ! Gli impianti fv a terra ormai sono un ricordo, gli eolici da qualche anno sono sempre bocciati e noi ci avveleniamo.