Negli ultimi giorni, Monte Giogo, nella frazione di Villore (Vicchio) è stato oggetto di un sopralluogo da parte di escursionisti e amanti della natura, allarmati per i danni ingenti causati dai lavori in corso per l'installazione delle mega pale eoliche. I partecipanti al sopralluogo hanno evidenziato come le ruspe in azione stiano alterando gravemente il territorio, sollevando dubbi sul rispetto delle normative e sulla corretta gestione dell’intervento.
Dove sono le amministrazioni?
Uno degli interrogativi sollevati dagli escursionisti riguarda il ruolo delle amministrazioni locali, che dovrebbero monitorare lo svolgimento dei lavori e assicurarsi che vengano eseguiti a regola d'arte secondo le normative vigenti. È stato infatti notato come i danni provocati alla natura circostante siano già evidenti, ma resta la domanda: chi controlla che tutto sia fatto correttamente? Le istituzioni sono chiamate a rispondere alla crescente preoccupazione della comunità, che teme per la biodiversità e l'integrità del paesaggio.
La protesta si sposta a Firenze
La questione dell’impatto delle mega pale eoliche non è un caso isolato. La crescente pressione su alcune delle ultime frontiere di biodiversità in Toscana, come l’Appennino Mugellano, le Apuane e altre montagne circostanti, sta spingendo varie associazioni e cittadini a mobilitarsi.
Galleria fotografica
Sabato 28 settembre 2024, alle ore 15, è prevista una grande manifestazione a Firenze in Piazza Duomo, organizzata dal Coordinamento delle cinque montagne. L’obiettivo della protesta è opporsi alla distruzione degli ecosistemi montani, minacciati da progetti che, in nome del progresso, rischiano di stravolgere per sempre la natura di questi luoghi. Le attività contestate comprendono, oltre agli impianti eolici, l'industria estrattiva, nuovi impianti di risalita e la costruzione di infrastrutture che raggiungono quote altissime, danneggiando irreversibilmente il territorio.
Un appello alla difesa del territorio
I promotori della manifestazione denunciano un modello di sviluppo insostenibile, che mette a rischio il delicato equilibrio ambientale di queste aree, rendendole più accessibili a un turismo di massa e a interessi economici, a discapito della loro bellezza e integrità. In gioco non c'è solo la conservazione del paesaggio, ma la difesa di un legame profondo tra l'uomo e la natura, minacciato da una gestione poco attenta e priva di visione a lungo termine.
Con l'evento di Firenze, i cittadini e le associazioni chiedono di fermare quello che considerano uno scempio ambientale e un invito al dialogo tra amministrazioni, comunità locali e imprenditori, per un futuro sostenibile e rispettoso della natura.