Dopo le recenti rivelazioni dell'avvocato Antonio Mazzeo , che ha reso pubbliche le perizie dei RIS e la relazione del perito Paride Minervini, circa l'autenticità del reperto (cartuccia) rinvenuto nell'orto di Pacciani, anche l'onorevole Vittorio Sgarbi è tornato sulla questione "processo Pacciani".
" ricordo il libro del magistrato Piero Tony, autore di un libro molto bello sulla giustizia, grande magistrato e riconosciuto da tutti come un autorità, il quale è scomparso dal "radar" perché ebbe la forza , il coraggio e l onestà di assolvere in appello Pacciani, quando tutti erano sicuri che sarebbe stato condannato, Tony chiese la giusta assoluzione per insufficienza di prove.
Da quel momento è stato, come dire, cancellato, dimenticato .
Quello che accade adesso è dunque il trionfo di Piero Tony."
Vittorio Sgarbi, negli anni 90 nella sua trasmissione "Sgarbi quotidiani " criticava l'atteggiamento della Procura di Firenze, circa l'ostilità che si era venuta a creare nei confronti del contadino di mercatale e l'assenza di prove reali per un giusto processo.
Ora, dopo la scoperta dei RIS, che stabilisce che quella cartuccia non è riferibile alla Baretta dei delitti del mostro, ribadisce: "Anche la Giustizia, segue le mode o le tendenze, per cui c’é il momento di Tangentopoli e ogni politico è colpevole, ancora oggi su sconta questa violenta azione della magistratura.
Poi c’è il momento in cui tutti dicono che Pacciani è colpevole, occorre il colpevole insomma.
Non si può valutare la questione in maniera neutra, la pubblica opinione condiziona anche l’andamento psicologico delle sentenze.
Un uomo che agisce senza farsi influenzare, da quello che la società indica, viene cancellato."
Oggi, questo elemento ci invita ancor di più a riflessioni sempre più serie sul tema "Giustizia" nel nostro paese.
"aveva ragione nel dire che non vi erano elementi probatori sufficienti per chiedere la condanna.
La Procura di Firenze diede al popolo un potenziale colpevole che era Pacciani."
Intanto è pronto sul tavolo degli avvocati del nipote di Mario Vanni, condannato per complicità con Pacciani per gli ultimi 4 ruolo di omicidi del mostro, la richiesta di revisione del processo.