Le Mozzete e quel tremendo incidente. Un ricordo di altri tempi © n.c.
Proprio davanti al muro di Villa Corsini a Le Mozzete a San Piero a Sieve, sono in corso i lavori per realizzare una grande rotonda per smaltire più velocemente possibile il grande traffico veicolare, che ormai caratterizza quel tratto stradale. Un amico ci ha portato due immagini di una vecchia lapide collocata sul muro di cinta della citata residenza dei Nobili Corsini, quasi completamente ricoperta dalle erbacce e dagli arbusti che la circondano, chiedendoci se era possibile raccontare quel che la lapide rappresenta e ricorda. Rispondiamo, anche se in ritardo, pubblicando quel che scrisse nel 15 gennaio 1933 il Messaggero del Mugello:
“ - Una raccapricciante sciagura, che spezzava due giovani vite, accadeva nelle prime ore di martedì alle Mozzete all’inizio della strada per Borgo San Lorenzo. Un autotreno recante la Targa 314/RA proveniente da Castelbolognese, carico di legname, e diretto a Firenze, giunto in prossimità della tenuta delle Mozzete del marchese don Lorenzo Corsini, sbandava improvvisamente, e uscito di strada, precipitava sulla scarpata capovolgendosi. A bordo dell’autotreno si trovavano i fratelli Umberto e Francesco Ballardini, rispettivamente di 17 e 27 anni da Castelbolognese (Ravenna), che rimanevano uccisi sul colpo. Nessuno assisté al tragico incidente, che presumibilmente deve essersi svolto prima dell’alba. Non è stato perciò stabilire con esattezza le cause del disastro. Si avanza l’ipotesi che i due fratelli abbiano trovato la morte nel tentativo di evitare uno scontro con un’altra macchina. Umberto Ballardini che si trovava alla guida sterzava bruscamente a sinistra, ma a causa dell’oscurità della notte non calcolava bene le misure ed andava a finire nel vuoto precipitando lungo la scarpata sottostante. Francesco Ballardini era coniugato da pochi anni e lascia la moglie ed un figlio di un anno. La gravissima sciagura ha commosso e addolorato profondamente la nostra popolazione. I due cadaveri dopo il nulla osta del Pretore dott. Giovangualberto Alessandri venivano trasportati nell’Oratorio della Misericordia di Borgo San Lorenzo. Scene pietose avvennero all’arrivo del padre e dell’unico figlio superstite Luigi. Alle due salme furono, anche qui (Borgo San Lorenzo– ndr) tributate commoventi onoranze -“.Questa, gentile lettore, è la tragica storia che ricorda la lapide, la quale fu collocata in ricordo nel 1934 a cura della famiglia, un anno dopo la tragica disgrazia. Ma nel 1993, dopo 60 anni dalla morte dei fratelli Francesco e Umberto Ballardini, dopo aver scritto di questo tragico incidente in un settimanale locale, rintracciammo i discendenti della famiglia Ballardini abitanti sempre a Castelbolognese. Che, non sapendo di questa lapide, vennero immediatamente a Le Mozzete e in quel frangente ci furono momenti di grande emozione e commozione. Ad un'anziana donna del luogo dettero disposizioni affinché la lapide venisse tutta restaurata e recuperata (ovviamente fotografammo il tutto), lasciando anche una somma di denaro affinché non mancassero mai i fiori freschi. Sono passati 24 anni dal quel giorno, forse la signora addetta ai fiori e alla pulizia è scomparsa, chissà, il muro antistante il parco della villa è abbandonato, come dimostrano le immagini, con arbusti ed erbaccia che ricopre il tutto. Il tempo passa, i ricordi si affievoliscono, gentile lettore, la vita va avanti e quando sarà in essere la grande rotatoria, non ci sarà il tempo nemmeno di alzare gli occhi sul muro; resta solamente lo scritto su un giornale ormai estinto 73 anni orsono e una vecchia e consunta lapide nascosta. Foto 2. Anno 2016. Il muro di cinta di Villa Corsini a Le Mozzete nascosta dagli arbusti Foto 3. Anno 1993. La lapide appena restaurata dalla famiglia Ballardini di Castelbolognese. Foto 4. Anno 2016. La lapide attuale. Come si nota sono stati asportati anche i vasetti in bronzo per i fiori Foto 5. Un similare autotreno (anno 1934) dove trovarono la morte i fratelli Francesco e Umberto Ballardini (Foto di repertorio)
Teresa
Signor ALDO, NON HO PAROLE. iN FAMIGLIA CI SIAMO COMMOSSI.
Alfredo
Pensando nel periodo in cui accadde questa tragedia, mi immagino come fu accolta dalla gente. Poveretti ma guarda dove vennero a morire.
MARCELLO
COMPLIMENTI A OKMUGELLO PER TUTTO QUELLO CHE CI FA CONOSCERE: IERI ED OGGI.
Giuseppe
Ricordo drammatico. Davvero incredibile. Grazie ALDO, GRAZIE DAVVERO.