Le imprese della meccanica di Palazzuolo sul Senio. Stam: “Perdita fino a 300 mila euro fatturato”. Elettromeccanica Misileo srl: “Senza ripristino, in 10 giorni costretti a fermarci”. “Lo stato di emergenza c’è anche in Toscana e chiediamo venga riconosciuto quanto prima dal governo. L’Alto Mugello ha bisogno di interventi immediati per il ripristino delle infrastrutture e dei collegamenti interrotti: è una situazione che rischia di portare molte imprese a chiudere”. A dirlo Alessandro Vittorio Sorani, Presidente di Confartigianato Firenze, a margine di un confronto con alcuni imprenditori del Mugello, che aggiunge: “Siamo in stretto contatto con la Regione per far inserire anche l’Alto Mugello nel decreto che stanzia gli aiuti: c’è un’emergenza economica e sociale, vista l’importanza sul piano dell’occupazione, a cui fare subito fronte con tutti gli aiuti possibili. Chiediamo, quindi, che la Regione faccia pressione sul governo per l’inserimento”. “Non solo – prosegue Sorani – come Confartigianato Firenze stiamo insistendo con la Città Metropolitana per rimuovere il limite di transito sopra le tonnellate e mezzo, una richiesta vitale per le imprese del territorio”.
Il territorio è, infatti, sede di importanti aziende: uno dei segmenti trainanti è quello della meccanica a Palazzuolo sul Senio che, con il suo indotto, dà lavoro a oltre 300 persone.
“Il problema più urgente sono i collegamenti. Non riusciamo più a far arrivare le merci né a consegnarle: la limitazione delle tre tonnellate e mezzo per uscire e per entrare nel Comune, contro quindici tonnellate che dovremmo portare pieno carico, rende praticamente impossibile lavorare”. Lo spiega Oriano Grementieri, titolare della Stam sas, azienda di lavorazioni meccaniche. “Siamo già fermi da una settimana”. Grementieri stima “una perdita di 200-300 mila di fatturato. Abbiamo fatto un investimento di due milioni di euro, poi c’è stato il Covid, poi la guerra e gli aumenti, adesso questo. Così chiudiamo…”. “Per lo meno – chiede Grementieri – occorre una moratoria di tasse, oneri e tributi fino a fine anno, almeno e, possibilmente, una monetizzazione immediata dei crediti”.
Anche per Roberto Ridolfi, legale rappresentante di Elettromeccanica Misileo srl, il nodo da risolvere con urgenza è relativo alla viabilità: “Di solito impieghiamo mezz’ora per raggiungere la via Emilia, oggi, facendo il percorso Sambuca-Borgo-Barberino, poi autostrada fino a Imola, ci vogliono due ore, visto e considerato il peso che portiamo. I nostri camion arrivano a pesare 200-300 quintali con i materiali ferrosi o con i macchinari finiti e quindi abbiamo problemi con la limitazione alle tre tonnellate e mezzo”. I punti su cui intervenire, secondo Ridolfi, sono “la frana a Casole Valsenio e l’abbassamento del fondo sulla 306”. “In 10 giorni circa – sottolinea – si potrebbe ripristinare il traffico pesante, diversamente saremmo costretti a fermare la produzione”.