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Grande Leo Gullotta in “Bartleby lo scrivano” con Arca Azzurra

Successo per l'ultimo appuntamento con la stagione del Giotto di Borgo

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Leo Gullotta a Borgo Leo Gullotta a Borgo © Massimiliano Miniati
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Chi è Bartleby che arriva a stravolgere la routine di un ufficio di avvocati dove tutti ripetono le stesse azioni giorno dopo giorno e dove quel suo “avrei preferenza di no” crea scompiglio tra tutto lo staff .

Uno arriva sempre tardi e con il mal di testa, l'altro dopo pranzo non riesce a digerire e crea solo disastri, tutti e due vogliono la collega (e sembra che uno ci sia pure riuscito), la signora delle pulizie onnipresente e sempre con lo straccio in mano ed un capo che si lamenta per il troppo lavoro.

Qua entra in scena lo scrivano Bartleby e tutta la situazione prende una piega diversa. In scena un Leo Gullotta eccezionale nonostante il dialogo quasi inesistente tranne qualche variazione di quel "avrei preferenza di no" che dimostra quanto quell'essere pacato, indifeso quasi infantile non sia comunque disposto a concedere niente di più di ciò che vuole.

Tutta la parte "In parola" è gestita dagli attori di Arca Azzurra: Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti e Lucia Socci ormai diventati garanzia di grande teatro, che nelle ultime stagioni ci hanno regalato performance straordinarie accanto ad Alessandro Benvenuti ed Amanda Sandrelli.

Rosicchia un biscotto allo zenzero quasi come se fosse un topolino, si incanta al cinguettio degli uccelli, scrive in modo magistrale e dorme (di nascosto) in ufficio creando grandi dubbi nei colleghi ed anche nel pubblico che aveva chiaramente esaurito il Giotto di Borgo san Lorenzo per questo spettacolo programmato nell'ultima stagione "Vera" prima della chiusura dei teatri per l'epidemia.

Gullotta è eccezionale e con un'espressività quasi esasperata riesce a comunicare anche pronunciando quasi sempre la stessa frase regalando un'interpretazione che resterà nel cuore di tutti quelli che, alla fine hanno continuato ad applaudire, applaudire ed ancora applaudire, sorprendendo anche gli attori soddisfatti di un'accoglienza particolarissima che è terminata con il solito gustoso banchetto al secondo ordine di palchi.

 

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