La CGIL, in collaborazione con un vasto network di organizzazioni laiche e cattoliche riunite nell'Assemblea "Insieme per la Costituzione", ha organizzando una grande manifestazione nazionale tenutasi oggi 24 giugno a Roma. L'obiettivo di questo evento è difendere il diritto alla salute delle persone, sia nei luoghi di lavoro che in generale, e promuovere la salvaguardia e la rinascita del Servizio Sanitario Nazionale, che deve essere pubblico e accessibile a tutti.
La testa del corteo è arrivata in piazza del Popolo a Roma. Nella piazza è stato allestito un palco da cui verranno pronunciati discorsi, con uno slogan che richiama l'articolo 32 della Costituzione che garantisce il diritto alla salute. La conclusione degli interventi è stata affidata al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, è giunta in piazza del Popolo a Roma. Registriamo, inoltre, la presenza di cittadini mugellani e alcuni amministratori locali del Mugello per fare sentire la voce dei territori.
I punti fondamentali delle rivendicazioni della manifestazione a difesa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro:
- Il diritto al lavoro e la tutela del lavoro rappresentano i pilastri della nostra Costituzione ma i numeri degli infortuni mortali, gli infortuni e le malattie professionali sono ancora inaccettabili.
- Nei primi 4 mesi dell’anno sono morti 264 lavoratori e lavoratrici.
- Nel 2022 i morti sul lavoro sono stati 1.090.
- Gli infortuni nell’anno 2022 sono stati circa 700.000.
- Inoltre, di lavoro ci si ammala, le malattie professionali denunciate, nei primi 4 mesi dell’anno sono in aumento del 24% (23.800).
- È assurdo che nel terzo millennio ancora si debba morire o ci si ammali lavorando in molti casi per condizioni di lavoro pessime.
- Si muore per l’insufficienza dei controlli nei luoghi di lavoro dovuta alla carenza degli ispettori, si muore per la mancanza di presidi territoriali; si muore per la mancata formazione; si muore perché si è precari; si muore perché si lavora in un appalto dato in sub appalto, si muore perché donna o migrante.
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È necessario e non più rinviabile un rinnovato atto di responsabilità del Governo e delle Istituzioni per ridurre le morti sul lavoro e gli infortuni.
OCCORRE INTERVENIRE URGENTEMENTE PARTENDO DA QUESTE 10 PRIORITÀ:
- Una campagna straordinaria di controlli da parte degli organi di vigilanza in ogni azienda preceduta da una massiccia assunzione nei dipartimenti di prevenzione delle Asl e nell’Ispettorato del lavoro nazionale.
- Non concedere finanziamenti alle imprese che non rispettano i requisiti di legalità, applicazione dei Ccnl e che non garantiscono adeguate condizioni di lavoro e delle norme previste in materia di salute e sicurezza.
- Varare il modello della qualificazione delle imprese e della patente a punti per l’accesso alle gare di appalto pubbliche e non solo.
- Investire, più risorse Inail sulla ricerca, per accrescere la conoscenza della dimensione del fenomeno infortuni e malattie professionali e delle tecnologie utili a ridurli.
- Inserire nei programmi scolastici la materia della ssl fin dai primi cicli scolastici.
- Assicurare l’informazione, la formazione e l’addestramento come diritti fondamentali ed esigibili di ogni lavoratrice e lavoratore: mai al lavoro senza una preparazione ed un addestramento adeguati.
- Assicurare che venga espletato l’obbligo di formazione per i datori di lavoro.
- Modificare le norme dell’ultimo codice degli appalti per assicurare le necessarie risorse dedicate alla salute e sicurezza nelle aziende.
- Garantire appieno l’autonomia nello svolgimento del ruolo del medico competente.
- Incrementare le prestazioni socio sanitarie a favore degli infortunati e dei tecnopatici (in particolare l’assistenza riabilitativa, le protesi e gli ausili) in sinergia tra Inail e Servizio sanitario nazionale utilizzando appieno i consistenti fondi a questo dedicati.
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