Vittorio Sgarbi con Beppe Margheri a Parma © OkMugello
In questi giorni si è chiusa a Parma la 26^ Edizione di “Mercanteinfiera Primavera Antiquariato” un evento unico, uno tra i più importanti appuntamenti del settore su scala europea: più di mille operatori hanno presentato le proprie opere di modernariato, antichità e collezionismo scovate nei loro viaggi. Migliaia di proposte preziose ma anche curiose o solamente “riscoperte di un nostro recente passato”.
Fra questi antiquari, ormai da alcuni anni, non poteva mancare lo stand del caro amico Giuseppe Margheri, che ha il suo laboratorio, da molti anni, nell’antico stabile in fondo Sieve, come dicono i “vecchi” borghigiani. Amante di tanta e variegata oggettistica di antiquariato il suo stand è stato molto visitato e fra i tanti, ecco anche Vittorio Sgarbi, personaggio che da qualcuno potrà forse non essere amato, ma che nel campo dell’arte senza ombra di dubbio è uno dei più apprezzati critici d’Italia.
Fu lui unitamente al Prof. Caglioti che scoprì il busto di San Lorenzo di Donatello (bellissima la mostra in questi giorni a Firenze in Palazzo Strozzi del grande artista rinascimentale), che fu portato via a fine ‘800 buggerando il Pievano dell’epoca, dall’antiquario Bardini di Firenze.
Ebbene Sgarbi fermandosi davanti allo stand mugellano con la sorella Elisabetta Sgarbi, fondatrice della Casa Editrice “La nave di Teseo”, si è soffermato a visionare alcuni pregiati pezzi “chiniani”, complimentandosi con l’amico Beppe per la finezza e il gusto di queste opere d’arte provenienti da quella leggendaria fucina che fu prima “l’Arte della Ceramica” a Firenze e successivamente (1906) le Manifatture “Chini San Lorenzo” a Borgo San Lorenzo. Terminiamo, in relazione agli oggetti in mostra a Parma, dicendo se che il lavoro di restauro - che è un’arte - è intriso di passione e di amore; porta sempre a grandi soddisfazioni.


