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Nacque a Galliano il primo pianoforte verticale. Incredibile storia...

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Nacque a Galliano il primo pianoforte verticale. Incredibile storia... Nacque a Galliano il primo pianoforte verticale. Incredibile storia... © n.c.
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Da uno dei nostri lettori, lo storico Pier Tommaso Messeri, riceviamo e pubblichiamo questa incredibile storia sul nostro Mugello:

Presso Gagliano antico insediamento medievale, si è conservato fino a non moltissimi anni fa un cimelio unico al mondo. Nella casa dell’antica famiglia dei Del Mela fino alla fine degli anni ’20 del novecento si trovò il primo esemplare al mondo di pianoforte costruito con un piano armonico verticale, progettato e assemblato da un creativo sacerdote, Don Domenico Del Mela.

Domenico nacque intorno al 1681 e non 1683 come si è sempre creduto, a Gagliano paese nel quale visse tutta la vita anche dopo essersi fatto prete e nel quale spirò settantaquattrenne, come attesta il registro dei morti della Chiesa di San Bartolomeo il 15 Luglio 1755.

Fu un uomo dotato di viva intelligenza e di una notevole attitudine pratica che gli consentì, oltre all’insegnare a molti suoi paesani italiano e dottrina in una piccola stanza della canonica adibita a scuola, di compiere a tempo perso esperimenti su congegni di meccanici di sua invenzione da lui poi applicati a orologi, attrezzi e strumenti musicali.

Proprio gli strumenti musicali furono la sua passione, uomo di temperamento profondamente umile si dilettò per anni  a riparare antichi organi, così come fecero alcuni suoi ascendenti specializzati nella costruzione e riparazione di clavicembali.

Fu sicuramente grazie all’ingegno e ad una certa predisposizione naturale che il nostro modesto curato di campagna riuscì a creare, costruendolo completamente con le proprie mani dopo diversi anni passati al perfezionamento e allo studio dei clavicembali, nel 1739 il primo pianoforte in versione verticale.

L’invenzione del pianoforte a coda viene attribuita al padovano Bartolommeo Cristofori morto a Firenze nel 1731 il quale noto cembalaro dopo una vita trascorsa nello studio e nella progettazione di strumenti musicali riuscì a formare  un nuovo strumento che aprì la strada al forte piano per poi arrivare al pianoforte.

Domenico pur non abitando proprio a Firenze ma nel contado, essendo così appassionato di musica venne sicuramente a conoscenza della nuova invenzione  e come sostengono numerosi studiosi l’umile prete mugellano forse ispirandosi ad alcuni artigiani fiorentini tra i quali il Rigoli noto costruttore che aveva in precedenza adattato un clavicembalo in versione verticale, riuscì dopo molti prototipi a creare un nuovo tipo di pianoforte dotato di una innovativa cassa armonica posta in posizione verticale invece che orizzontale predisposta di un singolare sistema meccanico, questo innovativo strumento però non fu nè pubblicizzato nè conosciuto quanto avrebbe dovuto.

Una volta terminato l’assembramento del  proprio nuovo strumento, Don Domenico solamente scrisse di suo pugno sopra la tastiera : .

Il modesto gaglianese  fu l’artefice di una importante invenzione la cui paternità dalla  storia, non venne subito attribuita al legittimo artefice, mancando un attestato scritto di certificazione oltre alla suddetta targhetta, il brevetto di primo costruttore del pianoforte fu attribuito ad un americano abitante in  Pennsylvania Isacc Hawkins, ma fu un brevetto anche se legittimo datato 1779 , ben quarantanni dopo l’invenzione del prelato di Gagliano.

Nel 1748 dal Brocchi nella sua “Descrizione della provincia del Mugello” nella parte dedicata al paese di Gagliano, così descrive il Del Mela: .

Il primo pianoforte verticale della storia rimase nell’abitazione dalla famiglia del nostro religioso  per un lungo periodo, conservandosi miracolosamente per moltissimi anni al tempo e ai giochi dei bambini di casa che vedevano in quello strano strumento un balocco, fino a quando dopo un importante articolo apparso sulla rivista nel 1898 fu fatto conoscere all’opinione pubblica il sorprendente fatto che in un paesino toscano fosse racchiusa un simile invenzione. Lo stato Italiano si propose di li a pochi lustri di comprarlo e la famiglia Del Mela decise di cederlo al conservatorio musicale fiorentino Cherubini, dove è tuttora conservato.

 

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