
Un presidio di protesta è stato annunciato per lunedì 31 marzo a Firenze, dalle ore 15 alle 16, davanti a Palazzo Vecchio (lato via de’ Gondi), per dire “No allo Scudo Verde”, la misura che entrerà in vigore il giorno successivo, 1 aprile, e che prevede limitazioni al traffico per i veicoli più inquinanti in alcune aree della città.
L’iniziativa è promossa dalla lista civica “Firenze Vera”, alla quale parteciperà anche Andrea Asciuti, già candidato sindaco alle ultime elezioni comunali. “Garantiamo il diritto di circolare e di andare a lavorare” è lo slogan scelto per la manifestazione. Asciuti ha rivolto un appello a tutti i comitati, gruppi spontanei e cittadini contrari allo Scudo Verde affinché si uniscano alla protesta.
La misura, presentata dal Comune di Firenze come un intervento per migliorare la qualità dell’aria e promuovere la mobilità sostenibile, continua a sollevare critiche da parte dell’opposizione e di una parte della cittadinanza che teme ripercussioni economiche e sociali, in particolare per lavoratori e famiglie con redditi medio-bassi che non possono permettersi di cambiare veicolo.
Tra le preoccupazioni espresse anche quella che “la misura rischi di colpire soprattutto chi lavora, chi accompagna i figli a scuola o chi ha bisogno dell’auto per motivi di salute”. Inoltre, “non è stato accolto l’invito a esentare dalle limitazioni dello Scudo Verde chi non può permettersi di acquistare un’auto nuova”, si legge in una delle posizioni critiche diffuse in questi giorni.
Il presidio del 31 marzo si preannuncia come un momento di forte mobilitazione civica, con la presenza di esponenti politici, cittadini e comitati determinati a far sentire la propria voce contro una misura ritenuta iniqua e penalizzante.
OKFirenze seguirà l’evoluzione della protesta e gli sviluppi relativi all’entrata in vigore dello Scudo Verde.
Giuseppe Soin
Il controllo del centro città con le telecamere va nella direzione del controllo totale della popolazione già avversato e rifiutato da altri cittadini in altri paesi . La conferma che ormai la classe politica scelta nei palazzi e’ totalmente scollegata dal concetto di rappresentanza