OK!Valdisieve

Corso di nuoto per donne musulmane a Figline, Michelotti e Venturi (FDI): "Esatta antitesi dell'integrazione e dell'inclusività. Presenteremo una interrogazione parlamentare"

Il deputato FDI Francesco Michelotti ed coordinatore comunale del partito a Figline Valdarno Venturi preannunciano una interrogazione parlamentare

  • 1
  • 144
nuoto  - piscina - acqua nuoto - piscina - acqua © Pixabay
Font +:
Stampa Commenta

Dura la risposta congiunta del deputato e vicecoordinatore regionale toscano di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti e del coordinatore comunale e capogruppo del partito di Figline Valdarno Enrico Venturi alle parole del Sindaco di Figline Valerio Pianigiani in merito all'iniziativa promossa da UISP e adottata dalla piscina di Figline di un corso di nuoto integralmente rivolto a donne musulmane (Leggi qui il nostro articolo). Di seguente integralmente le dichiarazioni dei due esponenti politici:

“L'esatta antitesi dell'integrazione e dell'inclusività è la scelta di blindare, in una piscina, un gruppo di donne musulmane, per garantirgli lezioni di nuoto riservate. L'associazione di promozione sportiva che ha in gestione la piscina comunale di Figline Valdarno che ritiene di promuovere con una simile modalità equità e parità, scambia evidentemente per un diritto una forma di ghettizzazione, andando nella direzione esattamente opposta ad una equilibrata e sana convivenza nel nostro paese di ogni persona, qualsiasi sia il credo.

Si tratta, peraltro, di una piscina comunale, di fatto quindi in essere grazie a denari pubblici; dettaglio quest'ultimo che, per quali possano essere i valori ispiratori dell'associazione sportiva che ha ipotizzato questo corso 'speciale', dovrebbe essere rispettato imponendo un simile progetto.

Le parole del sindaco di Figline Valdarno Valerio Pianigiani, invece che di condanna su una vera e propria divisione chirurgica tra persone, evocano i principi sui quali si basa la comunità, come le pari opportunità, l'inclusione e l'integrazione. Ricordiamo al primo cittadino che una forma di nuovo ghetto, perché a questo darà vita il progetto dei corsi, è sinonimo di azzeramento sociale di alcuni individui e non certo di una convivenza tra pari diritti. Faremo un’interrogazione parlamentare ed una comunale per avere chiarezza”

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 1
  • Paolo Superbi

    Ma siamo matti!!!! Basta con queste operazioni di sfascio culturale e sociale. In Italia funziona in altro modo, se ti vuoi integrare bene, altrimenti il problema è tuo. Gli ospiti non siamo Noi, è chiaro il concetto!!!

    rispondi a Paolo Superbi
    mer 16 ottobre 08:35