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Cultura mugellana: nuovi documenti storici per la famiglia Campidori. Partite le ricerche.

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Cultura mugellana: nuovi documenti storici per la famiglia Campidori. Partite le ricerche. Cultura mugellana: nuovi documenti storici per la famiglia Campidori. Partite le ricerche. © n.c.
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La storia della Famiglia Campidori si perde nella notte dei tempi. Forse il capostipite era un certo "Campodoro", di stirpe Longobarda. Non meravigliamoci di questi nomi, poichè nel Medioevo davano dei nomi assolutamente impossibili ai propri bambini. Io ho travato fra questi un "Popparomeo" che la dice lunga in merito. E' probabile che il nome fosse Campodoro, per indicare (predilezione per i maschi) una ricchezza arrivata in questa nobile famiglia. "Doro" anticamente aveva più di un significato: "Dono", "Ricchezza", ma soprattutto aveva il significato di "Grano" che era la vera ricchezza di quei tempi. Esistono nomi legati a questa desinenza: Monghidoro, Monteloro, che avrebbero significati di "Monti di grano"; diversamente a quanto si credeva nel Settecento che il nome significasse'lauro' cioè alloro. Niente di più falso. Ecco perché nello stema della nobile famiglia Campidori c'è un mazzetto (cinque) spighe di grano, legate da una fascetta. Sopra le tre stelle chiaro riferimento alle popolazioni, che prima dei Longobardi e dei Franchi abitarono quei Feudi, parlo degli Etruschi. Le stelle si riferiscono al sole, alla luna e a Venere.


I Campidori, di stirpe Longobarda si installarono forse, per primo, a San Felice Panaro, e in questa cittadina, frequenti furono le loro lotte fra la nobiltà e la borghesia per il potere della città. Conobbero, le vicende storice dei Longobardi, dei Franchi e, forse in questo periodo si trasferirono a Faenza. Via Campidori, dove ha sede il Museo più importante del mondo per la ceramica, è la via centralissima di questa città. Nel settecento operarono architetti di levatura artistica notevole, che costruirono chiese e palazzi uno di questi era Giovanbattista Campidori.
Un ramo della famiglia si trasferì nel tempo sui monti intorno a Imola ed in modo particolare nel loro Feudo a Monti di Firenzuola dove avevao il loro castello, abitazione avita, e anche fortezza militare. Il Castello fu abbattuto dai Fiorentini (o dai Bolognesi) e oggi restano poche testimonianze dell'antico castello dei Campidori. La proprietà è passata nei secoli, dal Rinascimento, all'età Barocca a Signorotti del Luogo, che lo ristrutturarono. Oggi il Castello è di proprietà privata. Tuttavia i terreni, dovevano essere di una estensione notevole, furono, per la legge "riparia" (longobarda) divisa fra tutti i figli, al contrario dell'usanza dei franchi, che adottavano la legge del "maggiorascato", cioè l'indivisibilità dei beni, che andavano tutti al primogenito.
Con il Settecento epoca dell'Illuminismo anche la Famiglia Campidori si trasformò ed adottò uno stemma di stile barocco, con il cimiero e le penne di struzzo svolazzanti, tale stemma si trova sulla copertina del mio libro: Mugello Vita di Paese. Ultimo discendente "feudatario"della nobile famiglia Campidori sono stati i miei due zii di Monti (Firenzuola) Bertone (Berton) e Serafino (Serafen) figli di Giuseppe (Bepett) e Luisa (che proveniva dalla zona di Bruscoli).
Le ricerche sono appena iniziate. Prego tutti coloro che hanno notizie in merito di inviarmele al seguente indirizzo: [email protected]


PAOLO CAMPIDORI, COPYRIGHT
[email protected]
www.culturamugellana.wordpress.com
www.paolocampidori.eu

 

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