Obbligo vaccinale. Interessante intervento sulle motivazioni di chi è contrario © n.c.
Volentieri oggi (mercoledì 29 marzo) OK!Mugello pubblica il bell'intervento di Alessandra Ghisla. Una spiegazione molto chiara delle motivazioni e delle ragioni di chi protesta contro l'obbligo vaccinale:
Alterazioni ematologiche, sonnolenza, nausea, vomito, orticaria, arrossamento cutaneo, porpora trombocitopenica, broncospasmo, insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, ittero ed emorragie, ma si può avere anche la progressione verso l'encefalopatia, il coma e la morte. Queste non sono le reazioni avverse alle vaccinazioni ma sono quelle segnalate sull’Annuario dei Farmaci riguardanti il paracetamolo, la comune Tachipirina, che può essere somministrata tranquillamente anche ai neonati e nel periodo gestazionale. Ecco chi sono i Genitori Mugellani che stanno protestando contro la Legge Regionale proposta dal presidente Rossi e l’assessore alla sanità Saccardi. E’ un gruppo di Genitori che non sono contrari ideologicamente ai farmaci, ma attenti all’uso e non all’abuso. Genitori informati, accorti, che seguono e sono in grado di capire le indicazioni dei dottori ma si pongono anche domande per salvaguardare la salute del bene più prezioso che hanno, i propri figli. Noi non siamo contrari alle vaccinazioni, le quali sono un importante strumento per la prevenzione di malattie anche gravi, assieme agli antibiotici e al miglioramento delle condizioni socio-igienico-sanitarie, ma abbiamo un rapporto di cautela verso questo farmaco, perché i vaccini rimangono comunque dei farmaci corredati da foglietto illustrativo e deve rimanere una scelta personale. Le vaccinazioni devono essere gratuite e accessibili a tutti ma bisogna anche accettare che non sono per tutti. Grazie proprio alla normativa regionale 369 del 2006 abbiamo potuto esercitare pienamente il diritto, riconosciuto anche dalla Costituzione, di Libertà di Scelta di Cura per noi e per chi facciamo le veci, cioè i nostri figli minorenni, mettendo al primo posto il diritto all’ugualianza, alla socializzazione e all’istruzione. Infatti non siamo dei dissidenti o dei delinquenti ma persone che hanno esercitato semplicemente un diritto riconosciuto che non è solo quello di non vaccinare ma di decidere quali vaccini scegliere e quando somministrarli dato che è possibile farlo ad ogni età. Quando però si pretende un diritto bisogna anche accettarne i doveri. Infatti capiamo anche cosa significhi il potere concesso a Regione e Sindaci in fatto di Autorità Sanitaria, dove la salute pubblica prevale sulla libertà individuale in determinate condizioni di pericolo che però attualmente non ci sono. Noi infatti non protestiamo contro l’obbligo in sé, che è un requisito per accedere a degli spazi condivisi con la comunità, ma per come è stato imposto. L'obbligo vaccinale, e solo quello, purtroppo non fermerà il propagandarsi di malattie perchè bisogna attuare anche altre strategie sanitarie per "provare" ad interrompere il contagio. Non si può pensare di vietare l'accesso/frequentazione dagli asili nido e dalle materne ai bimbi non vaccinati o parzialmente vaccinati e lasciare in classe i no-responders, cioè quei bambini che non rispondono alle vaccinazioni, e il personale scolastico o chi gravita nella struttura, come anche i genitori che li portano e li vanno a prendere, dei quali non si conosce lo stato di immunizzazione, e che sono al pari dei non vaccinati. Si tralascia sempre la questione che virus e batteri veicolano nell'essere umano a tutte le età e potrebbero essere proprio gli adulti ad essere gli untori ed a contagiare i bambini e non il contrario. Questa è la vergognosa discriminazione che noi combattiamo. E' come se venisse controllato il tasso alcolemico solo a chi ha gli occhi azzurri come se gli altri non potessero essere ubriachi e provocare incidenti. Per un bimbo che non può vaccinarsi per motivi di salute, tolti i bambini non in regola con le vaccinazioni, si dovrà lo stesso valutare tutti i rischi, dati anche dalle malattie per le quali non è previsto un vaccino tipo la scarlattina o le sindromi influenzali, e decidere con cautela se frequentare o no l'asilo nido o la materna. Vuol dire che questa Legge potrebbe diminuire leggermente il pericolo ma non lo elimina, dimostrando il fallimento di una legge fatta per salvaguardare la salute dei più piccoli, ma che in effetti non lo fa. Oltretutto vorrei ricordare che le vaccinazioni sono un'importante farmaco preventivo che funziona soprattutto come protezione personale. Io vaccino il mio figliolo per far sì che LUI non contragga la malattia e se il vaccino funziona come dovrebbe funzionare, il mio bambino non dovrebbe preoccuparsi delle malattie anche in presenza d'infettati. Il vaccino contro la difterite, poliomielite e pertosse proteggono l'individuo ma lasciano la possibilità di contagio delle malattie. I vaccini come Morbillo-Parotite-Rosolia-Varicella-Rotavirus proteggono sempre l'individuo ma potrebbero diventare fonte di contagio per le stesse malattie. Non dimentichiamoci poi che i vaccini hanno una data di scadenza anticorporale e sono necessari richiami almeno ogni 10 anni, se non prima, per tutta la vita per poter avere una specie d'immunità di gregge. Sono i vaccini stessi che ci pongono dei limiti per poter parlare di "proteggere" la comunità esclusivamente facendo una iniezione in età pediatrica. Per salvaguardare la salute dei più piccoli o tutti dentro o tutti fuori e l'obbligo, senza altre strategie sanitarie, mostra solo una classe politica che preferisce colpevolizzare dei cittadini piuttosto che ammettere le mancanze della Sanità e saccentemente impone obblighi e restrizioni non rendendosi conto che, per necessità o disperazione, aumenterà di poco le percentuali di copertura ma avrà creato un numero maggiore di reticenti alle vaccinazioni che non potranno far altro che creare delle alternative scolastiche o di aggregazione creando una spaventosa ghettizzazione. Molte famiglie saranno messe in crisi per una discriminazione economica, dove molte mamme si troveranno costrette a lasciare un lavoro che, in un momento di crisi nazionale, è più necessità che virtù, impoverendo ancora di più delle situazioni precarie. Proprio in questo articolo della dottoressa Chiara Segrè troviamo la soluzione a questa diatriba: “…come fare quindi, alla luce di quanto detto sopra, a impostare un dibattito collettivo sereno e costruttivo, pur nella consapevolezza che NON possiamo fare a meno delle vaccinazioni e che le Istituzioni devono vigilare affinché non si scenda sotto le soglie di sicurezza di copertura vaccinale? Sicuramente continuando a informare correttamente, ma abbiamo visto che non basta: occorre impostare dialogo e partecipazione consapevole tra medici, istituzioni e cittadini. Più facile a dirsi che a farsi: ci vuole tempo, fatica e duro lavoro di mediazione, ma questa via appare come l’unica che, alla lunga, può dare i suoi frutti” dove è chiaro che l’obbligo vaccinale per l’accesso ad asili nido e materne appaia solo come una scorciatoia furba e non di certo come la soluzione al problema. Alessandra Ghisla Genitori Informati del Mugello



Dario
Comprendo il giusto timore per la dilagante epidemia del letale morbillo. Le affidabili istituzioni ci informano. [3000 casi su 20 mil.ni di rumeni sono un focolaio; 1000 casi su 60mil.ni di italiani sono un epidemia. Fonte un confuso http://www.epicentro.iss.it, quello che ci dovrebbe ispirare fiducia; "9/3/2017 - Focolaio di morbillo in Romania" "28/3/2017 - Morbillo... Italia: Per monitorare e descrivere lepidemia.."; cerchi le definizioni su wiki, buona lettura ..a 360] Nel 2011: 1200 casi solo a maggio. Non ricordo il ministro della salute che smuoveva l'esercito per stanare gli untori. Non ricordo i media in coro a minacciare l'estinzione degli italiani entro 2 settimane. NB: i 1000 casi odierni sono da confermare (segnalati). Aspetto di capire il nesso tra questa strage di morbillo e l'obbligare a 32 dosi (di 14 tipi di vaccini), nell'arco 0-15 mesi di vita. Il tutto fatto in un contesto (orchestrato probabilmente dagli stessi
Dario
caldeggiatori delle suddette epidemie) di sistematica negazione di (non rarissime) reazioni avverse, anche manifestantesi in palese coincidenza temporale con l'inoculazione. Buona scrittura. Intanto se vuole metto dei link a due ricerche-indagini su come sono messi in america (in una vs Svezia / nell'alatra vs americani non vaccinati), laddove son adusi a questo tutto e subito.
Paolo
Buona lettura. http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=49252
Emanuela
Se non si possono mandare all'asilo i bambini che non hanno fatto tutte le vaccinazioni obbligatorie+consigliate, qualcuno dovr stare con i bambini.. quindi o una baby sitter oppure qualcuno (di solito la mamma) lascia il lavoro per tenere il bambino, quindi in ogni caso danno economico per la famiglia.
Leonardo
Scusate ma vorrei un chiarimento: nell'ultimo punto la scrivente parla di "famiglie messe in crisi da una discriminazione economiche" e di "molte mamme costrette a lasciare il lavoro". Cosa c" entra con le vaccinazioni? Me lo spiegate, perch son duretto di comprendonio...