Sono critiche spietate quelle del gruppo consiliare "Ora Barberino!" nei confronti della Sindaca Sara Di Maio, riguardo alla multiutility Alia che, a quanto emerge, sarebbe favorevole all'idea di quotare in borsa la società allo scopo di reperire finanziamenti dai privati in grado di sostenere i servizi dei quali la multiutility dovrebbe occuparsi. Un provvedimento che metterebbe a rischio la gestione pubblica di importanti servizio come quelli idrici, aprendo la strada ai privati.
"Nonostante le aperture a parole, al momento del voto, la Giunta Di Maio non si discosta dalle posizioni della passata Amministrazione. Nei giorni scorsi, dichiarazioni spontanee dei primi cittadini e notizie di stampa hanno ricostruito il voto dei comuni mugellani all’assemblea dei soci della Mulitiutility Alia, ma niente è trapelato sul voto espresso dall’Amministrazione Barberinese." Si legge in una comunicazione diffusa da "Ora Barberino!"
"Le informazioni in nostro possesso ci indicano però che la svolta non c’è stata e che la nostra Sindaca ha votato il documento proposto da Firenze, Empoli e Prato, dove si conferma sostanzialmente il progetto Multiutility con la presenza del settore idrico e si ipotizzano soltanto in astratto fonti di finanziamento diverse dalla quotazione in borsa. - continua - Nessuna sponda arriva quindi verso quei comuni, alcuni anche a guida PD come Vicchio, che avevano chiesto un passo più deciso verso l’acqua pubblica e lo stop all’ipotesi di quotare in borsa i nostri servizi essenziali."
Il comunicato, inoltre, fa riferimento alla discussione in Consiglio comunale previsto per la serata di domani, Mercoledì 30 ottobre: "dove una nostra interrogazione chiede conto proprio della strategia di Barberino di fronte alle nuove criticità che sono emerse rispetto al progetto originario, che due anni fa ha accorpato in Alia (holding) tutte le società che gestiscono i servizi pubblici, allo scopo di competere per dimensioni e appetibilità finanziaria con le grandi multiutility del settore, quotandola in borsa per reperire dai privati le risorse necessarie agli investimenti, aprendo così però la strada anche ad una gestione di tipo privatistico."