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Ospedali. I risultati di Borgo rispetto alle strutture toscane. Eccellenze in vari ambiti

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Sono complessivamente positivi i risultati ottenuti dai presidi ospedalieri dell’Azienda USL Toscana centro per quanto riguarda il set di indicatori sui più importanti problemi di sanità pubblica. Il monitoraggio diffuso in questi giorni dall’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) relativo al Programma Nazionale Esiti (PNE) 2015 colloca numerose strutture ospedaliere dell’Azienda in fascia verde, e quindi con performance che sono nella media nazionale, per quanto riguarda le valutazioni comparative su efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure fornite ai cittadini. Ecco comunque la nota dell'azienda sanitaria: Per quanto riguarda la riacutizzazione della broncopneumopatia cronica (BPCO) gli ospedali che mostrano gli esisti di cura migliori sono quelli di Borgo San Lorenzo, Santa Maria Nuova, San Giovanni di Dio, San Giuseppe di Empoli, Santa Maria Annunziata, Serristori, San Jacopo di Pistoia e L. Pacini di San Marcello. Per quanto riguarda lo scompenso cardiaco i pazienti hanno trovato percorsi assistenziali efficaci nelle seguenti strutture: Santa Maria Nuova, Borgo San Lorenzo, San Giovanni di Dio, Santa Maria Annunziata, SS Cosma e Damiano in Valdinievole e San Jacopo di Pistoia. In fascia verde sono anche gli esiti del trattamento delle patologie tempo-dipendenti: la mortalità a 30 giorni per infarto acuto al miocardio bassa soprattutto negli ospedali San Giovanni di Dio, San Giuseppe, Santa Maria Nuova, Santa Maria Annunziata, Borgo San Lorenzo, SS Cosma e Damiano e San Jacopo. L’altra patologia tempo-dipendete è l’ictus e la mortalità a 30 giorni dall’evento è nella media nazionale, e quindi bassa, nei seguenti presidi: San Giuseppe, Santa Maria Annunziata, Borgo San Lorenzo, San Giovanni di Dio, Santa Maria Nuova, San Jacopo e SS Cosma e Damiano. Negli ospedali Santa Maria Annunziata, San Giovanni di Dio, San Giuseppe, Santo Stefano di Prato e San Jacopo è buona la tempestività con cui i pazienti accedono agli interventi di angioplastica coronarica (PTCA). Grazie all’integrazione tra le strutture territoriali (in particolare quelle di emergenza e urgenza) e ospedaliere sono state realizzate vere e proprie “reti” dedicate alle patologie tempo-dipendenti. Il dottor Giancarlo Landini, direttore delle specialistiche mediche, commentando i dati ha detto che i risultati sono estremamente lusinghieri ed in miglioramento rispetto agli anni precedenti. “Per le patologie prevalenti in area medica come scompenso cardiaco, BPCO e ictus, i dati sono nella quasi totalità (un solo dato negativo su 13 ospedali) in media nazionale con punte di eccellenza nell'ospedale di Prato. Questo significa –ha spiegato il direttore- che il lavoro fatto sui percorsi integrati ospedale -territorio per scompenso cardiaco (con capofila Santa Maria Nuova) sta dando i suoi frutti e che la gestione dello stroke in aree dedicate (come da tempo viene fatto a Prato e San Giovanni di Dio) è la scelta vincente. Dati eccellenti al di sopra della media nazionale anche per la BPCO nell'ospedale di Pescia”. Per quanto riguarda la “rete tempo dipendente dell'infarto miocardico” Landini ha evidenziato che in tutti i presidi della AUSL Toscana centro, si registra non solo una mortalità in media nazionale (con Pistoia che registra il dato migliore della media nazionale) ma anche una esecuzione di angioplastica entro 2 ore in tutti e 4 i presidi con emodinamica: San Jacopo (Pistoia), Santo Stefano( Prato), San Giuseppe( Empoli). Santa Maria Annunziata(Firenze). Gli interventi sulla frattura del femore vengono garantiti nel minor tempo possibile, negli ospedali di Borgo San Lorenzo, a Empoli al San Giuseppe e al centro protesico San Pietro Igneo di Fucecchio, a Prato, a Pescia e a Pistoia. Per quanto riguarda l’ambito chirurgico Agenas prende in considerazione la colecistectomia laparoscopica e in totale sono sei gli ospedali che hanno il più basso numero di complicanze a 30 giorni dall’intervento: Santa Maria Nuova, San Giuseppe, San Giovanni di Dio, Serristori, Santo Stefano e San Jacopo. I percorsi di chirurgia oncologica in particolare per il tumore al polmone (San Giovanni di Dio, Santo Stefano e San Jacopo), al colon (Santa Maria Annunziata, San Giuseppe; Santa Maria Nuova, San Giovanni di Dio, Santo Stefano, San Jacopo e S.S. Cosma e Damiano, alla mammella (San Giuseppe, Santa Maria Annunziata, San Giovanni di Dio, San Jacopo e Borgo San Lorenzo) evidenziano buoni risultati anche nella presa in carico dei pazienti; in questo particolare ambito è in atto una riorganizzazione delle reti chirurgiche e oncologiche a livello di area vasta e aziendale. Sono infine basse le percentuali relative alle complicanze dopo il parto nei punti nascita dell’Azienda. Basse in tutti i punti nascita la percentuale dei parti cesarei con il dato più basso a Borgo San Lorenzo. Per quanto concerne il dipartimento chirurgico, il dottor Stefano Michelagnoli che lo dirige evidenzia che “i cambiamenti in corso nei modelli assistenziali della nostra USL stanno iniziando a dare risultati favorevoli. L'attenzione posta ad ottimizzare i tempi nella frattura di femore spostando i professionisti e talora i malati ove disponibili le risorse hanno consentito un miglioramento delle performance. Per quanto riguarda la chirurgia oncologica la centralizzazione dei casi complessi in struttura ad alto volume associata ad un coordinamento di tutti i chirurghi che si occupano del ciclo di cura ha consentito di alzare il livello assistenziale. Questo è anche dovuto ai sempre più stretti rapporti di collaborazione mutidisciplinare con il dipartimento oncologico, di medicina e di emergenza urgenza. Risultati lusinghieri anche per la chirurgia della calcolosi della colecisti con dati in media o superiori rispetto al resto di Italia. Siamo fiduciosi che la strada intrapresa e condivisa con tutti gli operatori ci porterà a risultati anche migliori il prossimo anno”.

 

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