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Palagi, riorganizzati i servizi causa viabilità per il passaggio del Tour de France, ma è schermaglia politica

Il presidio chiude il 27 e 29 giugno per ragioni di sicurezza ma le attività proseguono in altre date e presidi. Pazienti chiamati uno ad uno.

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veduta esterna del Palagi veduta esterna del Palagi © OkNews24
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In concomitanza con la partenza del Tour ed avendo optato per ragioni di sicurezza alla chiusura del presidio nei giorni del 27 e 29 giugno, il Palagi riorganizza l’attività sanitaria e garantisce la prosecuzione dei servizi o riprogrammando gli appuntamenti in altre date o riallocandoli in altri presidi territoriali. Già dallo scorso aprile, si era proceduto a sospendere le agende per i giorni in questione, provvedendo a ricollocare le visite e la chirurgia in altri giorni o in altri presidi.

Per quanto riguarda le attività chirurgiche sono state ridistribuite nella programmazione dei giorni precedenti e successivi alle chiusure. Si ricorda che questo è stato possibile perché il Palagi è un presidio che svolge attività elettiva e programmata, pertanto tutti i servizi e le attività possono essere riprogrammate.

I pazienti interessati dagli spostamenti sono stati richiamati uno ad uno e fino ad oggi è stato preferito riprogrammare in altra data (sempre nel mese di giugno) ma al Palagi l’appuntamento che era stato fissato o il 27 o il 29 giugno. I contatti e le telefonate ai pazienti sono tuttora in corso. La richiesta a valutare rischi e benefici sulla possibilità di lasciare aperto il presidio nei giorni del passaggio del tour con tutte le possibili ripercussioni sul traffico, era stata avanzata all’Azienda anche dal Comune e dalla Centrale del 118 che ha sede nell’area del Palagi.

La Direzione sanitaria aziendale in accordo con la Direzione sanitaria di presidio ha dunque optato per i due giorni di chiusura del 27 e 29 giugno, predisponendo nel contempo un lavoro di riorganizzazione delle attività che salvaguardasse visite programmate e interventi senza alcuna interruzione di servizi e limitando al massimo possibili disagi sui pazienti.

E sul tema del passaggio del tour continuano le schermaglie politiche e a pochi giorni dal voto anche il passaggio del tour è buono per le schermaglie tra partiti.
Il candidato del centrodestra, l’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha dato una staffilata a margine di un incontro pubblico all’Isolotto. Al centro la chiusura temporanea del Palagi per lasciar posto alla partenza del Tour de France dal Piazzale Michelangelo.
“Tra gli ultimi capolavori di Nardella  - ha detto Schmidt - c’è la chiusura per due giorni di un presidio ospedaliero – il Palagi - per permettere la partenza del Tour de France dal piazzale Michelangelo. Come se Firenze fosse una provincia della Francia, come già accaduto con la tramvia.
Uno spottone elettorale, quello del Tour de France, che Nardella si illude gli sarà utile nella sua fantasia da eurodeputato, ma che certo sarà dannoso per i fiorentini.
Come inutile, anzi dannosa è stata l’ultima manifestazione, organizzata su una delle terrazze più importanti del mondo: il festival della pizza. Un evento di cui la città non sentiva bisogno e in piena linea con la città mangificio contro cui ci battiamo. Uno scambio di favori costato alle casse comunali 120mila di mancati introiti per il suolo pubblico perché è stato fatto passare come evento di cultura, anziché, mi si passi la battuta, di cottura”.   


In merito all’affermazione del candidato sindaco di centrodestra, l’Asl precisa che “il Palagi non è un ospedale con pronto soccorso” e che “le attività al Palagi sono tutte programmate per cui non si chiude nulla ma si ricolloca. 

A ribattere ci ha pensato il candidato del Pd al Consiglio comunale, Jacopo Vicini, che ha puntato l’attenzione sulla visibilità che otterrà la città con il Tour. 
“Ancora una volta Schmidt dimostra di non sapere di cosa parla: il Tour de France è un’occasione storica per la nostra città, che sarà ammirata di nuovo dal grande pubblico internazionale. Il Tour è uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo e fa di Firenze, ancora una volta, la capitale dello sport.
Saranno infatti circa 100 le reti televisive che trasmetteranno l’evento in 190 Paesi con circa 170 milioni di spettatori stimati. Invece di paragonare la nostra città a una provincia della Francia, consiglio a Schmidt di informarsi sulle ricadute importanti che questo evento ha sulla città e sul suo indotto: stimato da Irpet di oltre 20 milioni di euro".

In serata, a metterci il carico, ci ha pensato l’ex assessore dem, ora deputato, Federico Gianassi. “Le parole di Eike Schmidt sulla partenza del Tour de France da Firenze sono vergognose. “Firenze provincia di Francia”? Forse preferirebbe provincia di Germania? Ma non sarà così, né l’una né l’altra: Firenze è libera e mai sottomessa, proprio come non piace alla destra.
Ma attaccare il Tour significa ignorare la storia della nostra città che ama lo sport e la Grande Bouclé è una delle manifestazioni sportive più importanti al mondo. Significa ignorare il legame profondissimo che c’è tra la Firenze, il Tour e il ciclismo grazie all’opera di quel glorioso fiorentino, Gino Bartali, che durante la Seconda guerra mondiale nel periodo delle persecuzioni fasciste e naziste salvò tantissimi ebrei e che ha vinto due volte il Tour.
La partenza del Tour da Firenze è un riconoscimento alla memoria di Bartali. Così come il Tour a Firenze onora Gastone Nencini che lo vinse nel 1960, Alfredo Martini amatissimo e indimenticato Commissario tecnico della nazionale e il compianto Franco Ballerini che nell’inferno del Nord di Francia nel magnifico velodromo di Roubaix vinse due volte”.

 

 

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