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Palagi (SPC): “Sostegno per la pace e l’autodeterminazione dei popoli. Carrai, inopportuno il suo ruolo alla Fondazione Meyer”

Torna sulla questione Israele-Palestina: “Responsabilità enormi dei Paesi occidentali sul massacro in corso a Gaza”.

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“Bambini all’Inferno”. Storie di Gaza “Bambini all’Inferno”. Storie di Gaza © OkNews24
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Totale sostegno alle numerose realtà “impegnate sul territorio per la pace e l'autodeterminazione dei popoli”, insieme a un impegno nel confronto con la Comunità Ebraica di Firenze.
Dmitrij Palagi candidato sindaco di Sinistra Progetto Comune (Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista) e Firenze Ambientalista e Solidale torna sulla questione Israele-Palestina alla luce anche delle recentissime notizie che vorrebbero una timidissima apertura del premier israeliano Netanyahu alla proposta del presidente Usa Biden di garantire una possibile tregua temporanea con Hamas per gli ostaggi.

“Abbiamo già preso l'impegno di seguire l'esempio di Bologna e apporre una bandiera palestinese da Palazzo Vecchio”, spiega Palagi nel caso in cui la coalizione di sinistra dovesse vincere le amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno. Che poi prosegue: “Poter manifestare al fianco di queste organizzazioni con la fascia tricolore di Palazzo Vecchio sarà emozionante, anche se la speranza è che non serva più doversi impegnare per la dignità dei popoli, con un nuovo diritto internazionale capace di rispettare i principi di autodeterminazione e di pace.
Concordiamo sulla necessità di non tacere sulla sistematica violazione del diritto internazionale da parte del Governo di Israele. Le responsabilità dei Paesi occidentali, rispetto alla situazione generale del Medio Oriente e al massacro in corso a Gaza, sono enormi”.


Quanto poi al riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla condanna di quanto sta facendo il Governo di Israele per Palagi non esistono ambiguità.
“Aggiungiamo con l'occasione un impegno nel confronto con la Comunità Ebraica della nostra Città. Abbiamo già avuto più volte modo di confrontarci, anche sulla stampa. Vincere le elezioni rafforzerà l'impegno a costruire spazi di dialogo veri tra tutte le persone del territorio. Vediamo il pericolo di una riemersione dell'antisemitismo e ricordiamo come non ci sia nessuna ambiguità anche da parte dei movimenti cittadini per la Palestina sul ripudio dell'odio e della discriminazione. Ci stupiscono piuttosto le dichiarazioni del Console onorario di Israele, che abbiamo più volte invitato al confronto, evidenziando l'inopportunità del suo ruolo presso la Fondazione Meyer”.

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