
Riceviamo e pubblichiamo dall'associazione Nascere Liberi la seguente nota relativa alla svalorizzazione di alcuni beni storici.
La Delibera n.120-8feb2010 parla di Valorizzazione,invece l'installazione dei Piloni nel cuore dell'area di Campanara porta una SVALORIZZAZIONE.
Vogliamo innanzitutto ricordare che l'art.9 della Costituzione pone sullo stesso piano il Paesaggio con un bene artistico e storico e si deve sottolineare che,secondo la nostra Costituzione,che ha dato vita allo Stato Sociale di Diritto, l'interesse pubblico prevale comunque sull'interesse privato.
Si tratta di un bene storico delle Popolazioni di contadini di montagna che vivevano su tutto l'Appennino dove ne avevano organizzato i territori, poi del Popolo di san Michele da cui la chiesa di san Michele a Campanara, poi dei proprietari terrieri, per lo più valligiani, dove vi avevano fatto costruire parte degli edifici ora rimasti, fino all'esodo dei contadini dagli anni '50 in poi con la vendita allo Stato. Così che da allora ricordiamo che si tratta di un “patrimonio non disponibile” sottoposto alla disciplina dei ”beni demaniali”, dunque “inalienabile, inusucapibile e inespropriabile.”
Ma, da allora questo patrimonio è RIMASTO CONGELATO.
Si tratta ora di SCONGELARE AD UN USO SOCIALE QUESTO PATRIMONIO E QUESTO PROGETTO organizzando ALTERNATIVE ALLA CRISI E BASI DEL CONTROESODO.
Per questo i paletti messi dalla Comunità Montana, la negazione di molte delle terre e del legnatico per il progetto impediscono l'uso sociale di questo patrimonio e di questo progetto, la crescita delle pratiche comunitarie di autodeterminazione e l'autorecupero sociale di villaggi e terre abbandonate.
- VALORIZZAZIONE SOCIALE O SVALORIZZAZIONE
- RINNOVAMENTO DELL'INTERESSE PUBBLICO SULLE MONTAGNE
- CONSERVAZIONE, GESTIONE E USO CIVICO E SOCIALE DI QUESTI PATRIMONI O GESTIONE CLIENTELARE
- AUTORECUPERO SOCIALE O RISTRUTTURAZIONI E DEMOLIZIONI
Questo è il passaggio in cui siamo in mezzo. Questa è la partita
Prima della delibera si poneva “semplicemente” un problema di conservazione e gestione di questo bene: funzioni che spettano sia alle Istituzioni che ai cittadini “singoli o associati”, si trattava di un interesse alla conservazione e gestione che doveva prevalere su tutti gli altri interessi.
Si deve sottolineare che su questo bene, oltre il profilo dell'appartenenza al popolo sovrano, rileva anche il profilo dell' ”uso pubblico” del bene stesso da parte della popolazione. Su questo bene, dunque, gravano, nello stesso tempo, un “diritto sostanziale di proprietà” del Popolo italiano, e un “diritto di uso pubblico” della popolazione mugellana. Cosa che si è verificata poco.
D'altro canto, come poco sopra si accennava, il “diritto-dovere” alla conservazione e gestione di questo bene non appartiene esclusivamente alle pubbliche Istituzioni, poichè la “funzione amministrativa” a differenza delle funzioni legislativa e giurisdizionale non costituisce un “monopolio” della Pubblica Amministrazione, ma è assegnata anche ai singoli cittadini. Infatti, molto chiaramente, l'art.118 ultimo comma, della Costituzione, dichiara che “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidarietà”.
Ci siamo messi in movimento proprio in base al principio di “sussidarietà”, giovani e meno giovani, agendo non in “rappresentanza” ma con spirito comunitario, come “comproprietari” per salvare dalla distruzione e socializzare questi patrimoni, senza scopo di lucro ma nell'interesse esclusivo di tutte e tutti per costruire una alternativa alla società liquida e alla disgregazione. Questo ha smosso soggettività e competenze, anche all'interno delle istituzioni, ora però è fondamentale uscire dalla liquidità e concretizzare tavolo e osservatorio
ASS. NASCERE LIBERI con il contributo di Paolo Maddalena