Non c'è estate in cui il Parco del Mensola non torni ad essere protagonista di lunghe discussioni sui gruppi social di quartiere e della città. Nel momento in cui il bel tempo favorisce le passeggiate, in tanti "scoprono" che quello che ricordiamo essere un parco solo perché ospita un importante sistema idraulico, che dovrebbe salvare Firenze dalle piene (sono ben evidenti al suo interno le casse d'espansione del Mensola), ha qualche problema.
D'inverno molti non ci fanno caso, ma d'estate sì. La maggiore frequentazione comporta anche che alcuni utenti siano maleducati e lascino sporco un po' ovunque, e che comunque i cestoni posti da Alia agli angoli degli accessi dal Ponte del Mensola, da via della Torre e da via del Gignoro siano indubbiamente poco svuotati.
L'altro problema riguarda le alberature che, essendo molto giovani, soffrono spesso a causa del caldo e della carenza d'acqua. L'amministrazione, a precise domande, spesso risponde che gli alberi non sono secchi ma sono "fermi" a causa del gran caldo, e assicura che gli addetti passano con frequenza per annaffiarli. Ma sono questi i veri problemi del Parco del Mensola?
La risposta è netta: no! E il problema non sono nemmeno soltanto (anche se sono anch'essi parte del problema) i molti clandestini che vivono nel parco, anche dentro il letto secco del fiume, con bombole del gas e fornelli, sopravvivendo di espedienti, ovvero rubando bici, rame e quant'altro...
Il vero problema del Parco del Mensola ce lo svela Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che affianca le attività delle associazioni e dei comitati fiorentini in tema di sicurezza. È un problema che, coinvolgendo tutto il quartiere di Campo di Marte, coinvolge anche il parco.
"Sappiamo benissimo cosa succede alle Cascine, mercato del rubato compreso, due o tre volte a settimana, ma non viene fatto niente. Esistono poi altre parti della città ad alto rischio, soprattutto Campo di Marte, nella zona delle case popolari, dove bande di giovani albanesi creano problemi. Nel quartiere, un'altra zona ad alto rischio è via del Guarlone, vicino al Parco del Mensola. La via è diventata una strada dello spaccio, dove le auto si fermano per ripartire dopo aver ricevuto la dose dai 'galoppini' che scorrazzano nel parco a bordo di biciclette, fingendosi sportivi che si allenano. Il parco rischia così di diventare una seconda Cascine."
Basta infatti transitare in qualsiasi ora, anche di giorno, per assistere al fiorente traffico. Un'auto arriva in via del Guarlone, si sofferma poco prima del ponticino che precede il Lumen, dov'è un accesso del parco, e puntualmente arriva in bici lo spacciatore che fornisce comodamente l'acquirente senza che questi nemmeno scenda dall'auto.
Una situazione davvero preoccupante, altro che spazzatura e alberini secchi...