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Pendolaria 2015. Il rapporto di Legambiente

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Pendolaria 2015. Il rapporto di Legambiente Pendolaria 2015. Il rapporto di Legambiente © n.c.
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Una Toscana che viaggia a due velocità. Da un lato troviamo una regione virtuosa rispetto a tante altre, con una continuità negli stanziamenti a partire dal 2012, innovazione del servizio e aumento quantitativo su specifiche linee. Esempi positivi di nuove opere finanziate quali il raddoppio della Pistoia-Montecatini Terme-Lucca in cui la Toscana ha stanziato nel 2013 risorse per 35 mln di euro per opere di velocizzazione ed eliminazioni dei passaggi a livello sulla linea, a cui si sono aggiunti circa 8mln di euro da parte di RFI. Ma dall'altro lato numerosi sono ancora a tutt'oggi i disagi quotidiani sul nodo di Firenze. È questa l'immagine del rapporto di Legambiente Pendolaria dedicato alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. Ma c'è ancora da fare. Carrozze vecchie, ritardi, aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti. In Toscana, dal 2010 al 2014 la media dei tagli ai servizi è stata del -3,7% e la media degli aumenti tariffari del +24,2%. Per non parlare dell'età media dei convogli in circolazione che è di 12,5 anni, mentre quelli con più di 20 anni sono ben il 18%. Alle regioni spetta, infatti, il compito di garantire la qualità del trasporto ferroviario locale perché sono loro a definire il Contratto di Servizio (la cui proroga è prevista per la Toscana entro il 2020) con i gestori dei treni e ad individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio, per aggiungere risorse a quelle statali per potenziare il servizio (ossia più treni in circolazione) e per il materiale rotabile (treni nuovi e riqualificati. La Toscana è tra le regioni migliori in questo senso. Lo stanziamento per il servizio ferroviario è stato di 44,6 mln, di 5 milioni per il materiale rotabile, con una percentuale sul bilancio regionale di 0,49%. In valore monetario, tra il 2005 ed il 2014 sono stati investiti complessivamente oltre 413 mln di euro per il sistema ferroviario (di cui 344 solo per i servizi aggiuntivi). Le penali applicate dalla Regione Toscana per i disservizi (puntualità, pulizia, numero di carrozze dei convogli ecc.) nel periodo 2001/2014 corrispondono a 11,14 mln di euro, la cui destinazione delle risorse va in bonus per abbonamenti e biglietti. Per quanto riguarda, invece, la spesa regionale per tutte le infrastrutture (finanziamenti 2003 - 2015 in mln di euro) così si presenta: per le strade 748,62, per le ferrovie 313,83 con un valore percentuale sul totale 2003 – 2015 di 70,5% per le strade e 29,5% per le ferrovie. Dati e percentuali, quest'ultimi, che  in assoluto non possono soddisfarci. I numeri che descrivono il trasporto ferroviario locale: l'estensione della rete ferroviaria regionale è di 1.561 km, con un numero di treni giornalieri di 926, il numero dei viaggiatori al giorno è di 234.000 mentre quello degli abbonati è di 56.800 ed i diversi gestori presenti sono Trenitalia ed il Trasporto Ferroviario Toscano. La linea di pendolari più frequentata con 20mila passeggeri/giorno è la Pisa–Firenze. Importante il dato sul numero dei passeggeri anni che si registrano nelle città nazionali sia per linee di metropolitana, sia per tram che per autobus. Tra le città in cui non c’è metropolitana, è Firenze a presentare i dati più alti di TPL, con quasi 100 milioni di passeggeri annui, dovuti anche alla linea di tram che ne conta da sola oltre 13 milioni. Clicca qui per scaricare il rapporto completo.

 

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