Piazza Castelvecchio degno proscenio di Monsignor Giovanni della Casa © n.c.
Non nascondiamo che per Borgo San Lorenzo in particolare e per il Mugello in generale, il ricordare, rammentare, leggere, conoscere ed imparare quello che è stato il “Galateo” di Monsignor Giovanni Della Casa (Borgo San Lorenzo 1503 - Roma 1556), è stato un momento davvero gratificante non solo per conoscere questo straordinario personaggio (uno dei tanti che hanno visto la luce nella mugellana vallata), ma per notificare a coloro (tanti), che volenti e/o dolenti, questa terra avrebbe ancora da insegnare tanto ed a tutti. Abbiamo sempre scritto che negli ultimi 30 anni il Mugello, dopo la scomparsa della civiltà contadina, per un insieme di Grandi Lavori è stato violentato, deturpato, in certi lembi anche semidistrutto, ma riesce pur sempre a tenere alta la testa, grazie alla sua storia millenaria, alla sua tradizione secolare, alla volontà della sua gente, al loro amore verso quelle zolle di terra rivoltate da decine e decine di generazioni e naturalmente alla sua cultura (giorni indietro un alto Docente d’apicoltura di una Università di Napoli ci ha chiesto notizie e documentazione su don Giotto Ulivi, scienziato delle api, oltre che eroe risorgimentale; o piglia!!), alla sua dicevamo immensa cultura. Scritto questo breve preambolo grazie all’Associazione “Mugello Mediceo”, una delle tre associazioni in loco quasi…similari (ma si sa Borgo in primis è il paese dei doppioni - ndr), la cittadina mugellana, dopo il “Di Otto” a Scarperia e l’antica “Fiera Calda” a Vicchio, ha vissuto una due giorni davvero intensa, partecipata, seguita con grande calore (era in atto anche le vie del Gusto con migliaia di persone a sciamare per Borgo a cura del comune e della Pro Loco) , in occasione del convegno denominato “Il Galateo nell’era dei social”, che ha avuto luogo sabato 10 settembre 2016, in piazza Castelvecchio, primo nucleo abitativo del Borgo, dopo il primitivo villaggio chiamato “Annejanum” sorto in tempo romanico sulla battigia della Sieve. La cronaca, ci racconta che il pomeriggio è iniziato con la performance del complesso giovanile “Gli Autogol” nell’incontro intitolato “il Galateo è roba da ragazzi”, ottenendo un grande successo segnatamente dal numeroso pubblico giovanile presente, quindi è stata la volta del Teatro Idea (Vieri Chini, Patrizia Manfriani, Daniela Pini, Gloria Barbati, Lorenzina Baldi, Paola Palli, Giuseppe Bartoloni, Francesca Baldi, Giuseppe Bacci, Marilisa Cantini), in rigoroso costume rinascimentale, dopo aver ricordato notizie biografiche di Monsignor Giovanni Della Casa, hanno poi letto alcuni brani del galateo, in modo come sempre professionale, circondati da gigantografie che ovviamente riportavano il volto cinquecentesco del sacerdote scrittore, oltre ai frontespizi degli antichi tomi del suo “galateo”, aprendo così di fatto lo spazio sul proscenio ai sei personaggi (Riccardo Nencini, Vice Ministro, era fra il pubblico), iniziando così quel “Processo in piazza alle buone maniere”, coordinato dal P.M. Prof. Domenico Manzione ( magistrato), dott. Vittorio Sgarbi (critico d’arte), Selvaggia Lucarelli (attrice) , Franco Cardini (storico), Laura Pranzetti Lombardini (scrittrice), Saverio Carmagnini (ristoratore, chef e sommelier) e Samuele Briatore (presidente dell’Accademia Italiana Galateo), i quali si sono “becchettati” sul tema da discutere: ”parlar di buone maniere e galateo ai tempi dei social”. Il pubblico in piazza Castelvecchio era numerosissimo (molte autorità civili, amministrative con diversi sindaci, i loro vice ed assessori, autorità militari, docenti, insegnanti, molti colleghi della stampa scritta e parlata, appassionati di storia locale, curiosi, etc,etc.), insomma Borgo ha seguito con particolare attenzione e passione il processo al “suo” compaesano Monsignor Giovanni della Casa, a cui com’è noto è stata intitolata prima una Via (l’antica Via Torta) e poi la Scuola Media di Borgo San Lorenzo. Certo la presenza di Sgarbi è stata un po la ciliegina sulla torta, perché con il suo fare, il suo dire, il suo modo di parlare, le sue forbite parole, qualche volta al limite non certo di bon ton, hanno attirato l’attenzione dei presenti, ma grazie anche agli interventi e alle contestazioni (in modo simpatico) della Lucarelli e della Pranzetti Lombardini, condite dalle dotte anamnèsi dello storico Cardini, del presidente Briatore e non per ultimo dell’analisi precisa di Saverio Carmagnini, il processo è terminato con la sentenza che il Galateo di Monsignor Giovanni Della Casa in certi passaggi è ormai fuori tempo (e ci credo sono passati 460 anni!!), ma ancora attuale in tanti altri paragrafi. Molto bella l’analisi finale del Magistrato Manzione: “ Rendiamo omaggio a questo straordinario personaggio mugellano, vanto ed onore di Borgo San Lorenzo e del Mugello, il quale cinque secoli orsono scrisse un testo inimitabile sul comportamento umano, con la speranza che ai nostri giorni venga fuori un altro Della Casa che possa stilare un testo per il nostro tempo”. Applausi a non finire. Dopo un bel intervento dell’amico Luca Lapi, tutti gli ospiti sono partiti per il Resort “Monsignor Della Casa” a Mucciano, dove è stato servito un sontuoso convivio. lI programma è proseguito anche il giorno successivo (domenica 11 settembre 2016), ed è stato caratterizzato con alcuni incontri e corsi mattinieri con la partecipazione dell’Accademia del Galateo e dallo Chef Sommelier Saverio Carmagnini. Raffinate scuole di quello che deve fare un addetto ai lavori all’interno dei Ristoranti ed Alberghi. Nel pomeriggio, sempre in Castelvecchio, è stata la volta di Dario Cecchini il leggendario macellaio di Panzano in Chianti, entrato in piazza con un vistoso completo biancorosso e l’immancabile trombetta. Una incredibile partecipazione di pubblico ha seguito il vulcanico Cecchini, il quale sotto la regia e il coordinamento della giornalista Serena Pinzani, dopo una serie di gag a lui care, è iniziato il lungo banchetto delle specialità che gli venivano fatte assaggiare o visionare (come i coltelli di Scarperia), ovviamente uscite dai laboratori, dalle stalle e dai campi di svariate aziende di prodotti naturali; le “eccellenze del Mugello”: vino di Frascole, carne delle fattorie del territorio, olio di Campestri, legumi variegati, formaggi duri, stagionati e freschi, miele, marmellate, birra, dolci e frutta. Insomma una scorpacciata di leccornie e naturalmente di risate. Questo evento ha avuto anche un momento di solidarietà per i terremotati del reatino, poiché tutte le aziende hanno preparato tantissimi gustosi stuzzichini e coloro che acquistavano un nastrino rosso dal modico prezzo di 5 €, al termine dell’evento potevano avvicinarsi ai banconi e mangiare quel che volevano. Poi il finale con tre forme di formaggio “Gran Mugello Ubaldino” donate dalla Fattoria Il Palagiaccio messe all’asta, (compreso un bellissimo coltello della Saladini di Scarperia) sempre per raccogliere fondi per i terremotati. E’ stata una bella battaglia fra diversi amici e alla fine le tre forme e il coltello sono state aggiudicate a 850 €, dopo che l’asta era partita da 100 €. Tanti applausi per coloro che se le sono aggiudicate. La due giorni è terminata – e non poteva esser diversamente – con musiche e danze rinascimentali della Scuola dei Nobili Balladori di Scarperia, sempre in piazza Castelvecchio. Professionali le ragazze, simpaticissime le bambine e naturalmente l’unico uomo in…campo; bravi davvero senza ombra di dubbio. E scesa la sera, tutti a nanna. Pensiamo che Monsignor Giovanni Della Casa sia rimasto contento di quello che gli hanno allestito i suoi compaesani. (Foto cronaca di Aldo Giovannini)



Giuseppe
Come ha sempre scritto Giovannini, Borgo ha la fortuna di avere quattro piccole piazzette quasi attaccate ( Piazza del Popolo, Piazza Castelvecchio, Piazza Garibaldi,Piazza Cavour) che si potrebbero sfruttare pi spesso per tante manifestazioni ,anche pi semplici. Gli eventi di sabato e domenica sono il classico l'esempio. Buon lavoro a tutti e tanti complimenti ad Aldo, anche se non ne ha certo bisogno. Grazie
Marilisa
Aldo,di recensioni sull' evento ne sono state fatte diverse, ma accurata, frizzante e completa come la tua no! Grazie. p.s.la fanciulla in costume si chiama Dea, e come, se no?! Grazie. Marilisa
gianni
Pienamente d'accordo, questa ragazza veramente graziosa.
Tiziana
Simpatica e veritiera la didascalia sotto l'immagine della ragazza dei Balladori scarperiesi. Grande Aldo
LUIGI
Bellissima ed esauriente descrizione.