In Piazza della Libertà, proprio a due passi dal caotico traffico cittadino, peraltro accanto agli uffici comunali, tutti i giorni si ripete, nell'indifferenza generale, soprattutto di chi dovrebbe controllare per garantire la sicurezza pubblica, una scena di ordinaria follia.
All'ora del desco, una famigliola apre la griglieria a cielo aperto, accende il fuoco sotto il pentolone e apparecchia la tavola per il pranzo e la cena.
Che lo faccia sul muretto di un luogo pubblico, dove peraltro – e lo vogliamo ribadire – esistono degli uffici comunali e c'è sempre un gran via vai di persone, sembra quasi una quisquilia.
Se passi di lì, la sensazione è quella di disturbare, come se entrassi nella casa di una famiglia che si appresta a riunirsi a tavola.
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Il "profumo" si alza e la massaia è intenta a cucinare.
Pentolone con bollito sul fuoco vivo protetto da un grande scatolone di cartone come antivento da una parte, e griglia alimentata con il liquido di una bella bottiglia di alcol dall'altra, dove cuoce la carne.
La donna si muove con grande maestria fra i due fuochi improvvisati, e la sensazione (surreale), oltre a quella di aver violato la privacy di una famiglia, è quella di assistere a una puntata di un noto format televisivo, dove i concorrenti danno prova della loro abilità ai fornelli.
Peccato però che poi, svegliandosi dal torpore, ci si ricordi che tutto ciò avviene in una piazza cittadina, accanto a degli uffici comunali, dove si cucina col pentolone appoggiato dentro una scatola di cartone da una parte e si griglia con l'alcol dall'altra.
Quisquilie che non dovrebbero essere proprio un dettaglio a Firenze, nel 2024.