Continua il contrasto al fenomeno degli esami di guida con microcamere, microfoni e auricolari: stavolta sono 3 i giovani di origini nigeriane denunciati.
Un altro giro di vite contro il fenomeno dei furbetti delle patenti, solitamente stranieri che, per difficoltà nella comprensione della lingua o delle norme del codice della strada, cercano di superare l’esame teorico grazie ai suggerimenti che ricevono attraverso un sistema di comunicazione spesso sofisticato.
Se solo due giorni fa (articolo qui) la polizia stradale di Lucca aveva denunciato due giovani, anche loro di origine nigeriana, ieri i poliziotti ne hanno scoperto un altro, un uomo 45 anni residente a Bologna ma di origini nigeriane, e questa volta anche i suoi due presunti complici, uno di 40 anni residente a Prato e l’atro di 27 anni residente a Firenze, che – stando alla polizia – lo avrebbero agghindato delle strumentazioni necessarie nelle adiacenze della motorizzazione prima che questi si presentasse all’esame.
Dalle indagini condotte - come si apprende da Lucca in diretta - sarebbe emerso un sistema tale per cui, a fronte di un corrispettivo per superare l’esame teorico, i complici offrono un “pacchetto patente” completo, costituito da microcamere, microfoni e auricolari connessi con un “suggeritore” posizionato all’esterno dell’aula d’esame.
Ormai la stradale da tempo mette in campo una squadra che analizza, per ogni sessione di esami alla Motorizzazione, la potenziale presenza di aspiranti truffatori, cercando, poi, di individuare anche i complici E ieri quest’ulteriore cerchio si è chiuso con la denuncia del candidato e dei suoi due presunti complici, che lo aspettavano in auto, uno dei quali, raggiunto dai poliziotti dopo aver tentato la fuga, è stato sorpreso con i proventi dell’incasso, ben 1500 euro, sequestrati insieme a tutta l’attrezzatura.