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Lungarno del Tempio, ancora una rissa. E continua a crescere la discarica nel giardino Caponnetto

Lite all'angolo di via del Campofiore mentre i giardini Caponnetto, continuano ad essere bui e pericolosi. Il grido d'allarme dei frequentatori stretti fra degrado e microcriminalità.

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i locali della movida si fanno il compost nei giardini! i locali della movida si fanno il compost nei giardini! © Ok!News24
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L'altra sera un'altra lite in strada. L'ennesima fra Lungarno del Tempio e i Giardini Caponnetto.
Dopo gli scontri fra baby gang di giugno, la presenza costante di spacciatori e la discarfica dei locali estivi installata nel bel mezzo del parco, l'altra sera un intervento della polizia in Via del Campofiore è stata necessaria per sedare la rissa fra due uomini, entrambi cittadini marocchini, di 42 e 43 anni che si stavano affrontando in strada a suon di pugni e oggetti contundenti. 

Sono esasperati i frequentatori del giardino che dopo i periodi bui di inizio anni dieci stava vivendo negli ultimi anni un rinascimento generato dalla presenza della Fondazione Caponnetto che con il suo "braccio operativo" dell'Assocazione dei Lungarni Fiorentini si prende cura del parco.

"Si erano allontanati gli spacciatori ma ora sono tornati perchè la presenza di tanti giovani ovviamente favorisce i loro affari" raccontano alcune mamme disperate mentre raccolgoni i cocci di bottiglia, i bicchieri e le cicche che ogni giorno trovano negli spazi riservati ai bimbi.

Le staccionate in legno che costeggiano i giardini lato Arno sono state tutte spaccate a calci per "festeggiare" la vittoria degli Europei e anche un giochino a molla è strato sradicato, alcune stecche delle panchine divelte così come un'altalena.
"La notte qui è terra di nessuno. I giardini sono immersi nel buio e i giovani in preda ai fumi dell'alcol attratti dai locali estivi vengono qui a consumare e divertirsi fregandosene che questa è un'area per bambini." raccontano.
Serve illuminazione per avere sicurezza sottolineano tutti i frequentatori e pare che anche la Fondazione Caponnetto stessa abbia fatto richiesta di più luce, ma tutto è caduto nel vuoto.

E che dell'area bambini pare che importi poco a tutti lo dimostra anche l'aver permesso, ancora una volta, che all'interno di un giardino molto frequentato d'estate e d'inverno anche da tantissimi adulti che lo usano come palestra all'aria aperta per attività olistiche e ginniche si permetta un "mangificio" travestito da cultura con bagni chimici e discarica a due passi dalle altalene e dal campetto giochi.

"Non c'erano mai stati problemi di mosche, moscerini e zanzare ma adesso - raccontano alcune mamme - se stai a sedere sulle panchine mentre i bimbi giocano sei assalito" e il perchè è facile intuirlo.
Basta fare pochi passi, oltrepassare la siepe e aprire un'improvvisata porta di legno e canniccio per schiudere un mondo di monnezza con una fila di cassonetti che oltre ad emanare un odore inquietante nei 40 gradi di quest'estate schiudono un compost nel parco e sciami di insetti. Senza parlare poi delle quotidiane spruzzate di sostanze chimiche necessarie a togliere l'odore dei bagni. 

Degrado e microcriminalità sono la "dote" che i troppi locali che si permette ogni anno s'insedino sui lungarno togliendo area verde ai cittadini lasciano alla città.
Il conto di giochi, staccionate, altalene e panchine rotte su chi ricadrà?

 

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