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Famiglia positiva al Covid costretta a convivere con la propria spazzatura

"Ci siamo sentiti umiliati" risponde al telefona una dei componenti della famiglia. E mentre Alia ammette di avere dei problemi in soccorso della famiglia arriva una volontaria della zona

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Una parte dei sacchetti con cui era costretta a convivere la famiglia di Maria Una parte dei sacchetti con cui era costretta a convivere la famiglia di Maria © Simonetta Quieti
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La voce di Maria (nome di fantasia) è rallentata dalla difficoltà respiratoria "ho iniziato da oggi l'ossigenoterapia su consiglio del medico" ma è rallentata soprattutto dalla delusione di una città dov'è nata e cresciuta che adesso nel momento del bisogno li gira le spalle.

"Mi sono sentita umiliata. Siamo dei bravi cittadini che non hanno mai dato fastidio a nessuno e hanno sempre pagato le tasse e adesso che abbiamo bisogno le istituzioni ci stanno ignorando".

La storia di Maria e la sua famiglia composta da un marito, due figli e una suocera residenti in via Torcicoda è quasi paradossale ed è la storia di cinque persone chiuse in casa col Covid 19 e una ventina di sacchetti della spazzatura accumulati sul terrazzo.

E' lì che gli ha detto di metterli Alia, contattata su suggerimento dell'ufficio di igiene che segue la famiglia da quando è in quarantena, in attesa di un intervento che non è mai arrivato.

"Tutto è iniziato a fine ottobre quando mia figlia ha avuto una tosse insistente e poi la diagnosi. Tutta la famiglia è stata sottoposta a tampone e tutti siamo risultati positivi al coronavirus. Mia suocera è finita anche alcuni giorni in ospedale e adesso è in casa con la polmonite come mio marito mentre io sono costretta all'ossigenoterapia."

Scatta la quarantena, scatta la visita degli Usca e scattano tutte le regole fra cui quella di trattenere in casa la spazzatura prodotta in attesa che Alia passi a ritirarla e qui arriva la beffa.
"Dopo cinque solleciti per chiedere l'intervento promesso da Alia ed essermi ritrovata col terrazzo sommerso da venti sacchi della spazzatura che lascio immaginare oltre al disagio igienico il fetore che emanano disperata ho deciso di chiamare il Comitato Cittadini di Firenze che con i suoi volontari si era reso disponibile al ritiro dei sacchetti.
Ero disperata e soprattutto ripeto mi sono sentita molto umiliata. Ho scritto anche al Sindaco Nardella che mi ha risposto che anche lui si sarebbe attivato ma se non arrivava quest'angelo di donna niente sarebbe cambiato. Non solo lei ci ha portato via la spazzatura ma stasera è tornata da noi portandoci anche i sacchi neri che non avevamo più in casa".


L'angelo è Simonetta anche lei residente all'Isolotto e volontaria del Comitato Cittadini di Firenze che dopo aver passato la clausura della primavera ad aiutare i cittadini in difficoltà (portare spesa, farmaci, vestiti in ospedale e portare via appunto la spazzatura) adesso si è subito rimessa in moto.

"Sono subito intervenuta dopo che alla mail del Comitato era giunto il grido d'aiuto. Ho parlato con Maria per telefono e mi ha fatto molta tenerezza. Una donna per bene di una famiglia perbene che quasi si scusava di chiedere nel momento del bisogno. Ci siamo messe d'accordo sull'ora del ritiro e quando sono arrivata ho trovato lasciato sul pianerottolo un cumulo immenso di sacchetti. Come si fa a lasciare in condizioni simili delle brave persone e per di più chiuse in casa perché malate?
Mi stupisce non solo il disservizio di Alia che non è stata capace in 10 giorni di fare quello che io ho fatto in 10 minuti ma l'indifferenza dei vicini di casa. Possibile non aiutare una famiglia vicina di casa? Altri al posto loro, dato che i cassonetti sono a non più dii 100 metri dal portone sarebbero scesi anche col Covid 19 per liberarsi da quei sacchetti".

E che Alia abbia problemi nella raccolta dei rifiuti ai positivi da Covid è così evidente che si stanno studiando a livello regionale nuove modalità di raccolta per correggere il tiro dato che i disservizi sono sempre più numerosi come ci conferma anche Simonetta che ha il polso della situazione aiutando gli utenti abbandonati.
"Adesso vado da un'altra famiglia in zona, ma sono molti a trovarsi in questa situazione assurda. So che Maria ha scritto al Sindaco ed è giusto che l'amministrazione sappia e prenda provvedimenti. Non si può abbandonare nella propria sporcizia una famiglia di 5 persone malate chiuse in casa."

Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, e Alessia Scappini, coordinatrice Ambiente dell’Associazione e ad di Alia Servizi Ambientali SpA, mettono le mani avanti e commentano il lavoro che le aziende di gestione del servizio di igiene ambientale della Toscana stanno facendo assieme alla Regione Toscana per migliorare la raccolta rifiuti presso gli utenti positivi al Covid-19. Ma anche qui rimane l'amaro in bocca dell'indifferenza dato che non viene spesa nemmeno una parola per Maria e la sua famiglia e chi si trova nella stessa situazione.

.“La crescita esponenziale dei contagi Covid sta causando un numero ogni giorno più alto di richieste di ritiro a domicilio dei rifiuti prodotti dagli utenti positivi in quarantena. Per questo, è operativo un tavolo tra i gestori del settore ambientale e la Regione Toscana, con l’obiettivo di rivedere l’Ordinanza n.13/2020 al fine di adattarla ai numeri ed alle necessità attuali.
I gestori delle aziende pubbliche toscane di igiene ambientale stanno ottemperando con grande impegno ai servizi di ritiro domiciliare a fronte dei nominativi che sono trasmessi dalla struttura sanitaria ai Comuni: l’incremento delle richieste nelle ultime due settimane ha reso necessario rivedere le modalità di attivazione e gestione di tali servizi, in modo da affrontare al meglio questa nuova ondata di emergenza sanitaria, rendendo più efficiente la risposta per gli utenti in quarantena e salvaguardando la sicurezza dei dipendenti e dei cittadini.
Le variazioni delle modalità di servizio saranno rese pubbliche non appena sarà resa operativa la nuova Ordinanza della Regione Toscana”.


Ma Maria e la sua famiglia in tutta questa vicenda senza umanità almeno una fortuna l'ha avuta: avere incontrato Simonetta. "Il mio angelo" come sottolinea con la voce rotta dall'emozione.













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