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Il racket delle grucce all’interno della comunità cinese di Firenze

Un pezzo interessante di Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione Antonino Caponnetto.

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Un bellissimo pezzo uscito su “La Nazione” di Prato di Laura Natoli, ha risvegliato in me la curiosità sul racket delle grucce all’interno della comunità cinese.
Associare la gruccia al racket e probabilmente alle triadi cinesi, può sembrare surreale, ma non lo è in quanto le forme criminali evolute si occupano dei business a 360 gradi.
Tutto inizia nel febbraio 2014 quando tre cittadini di nazionalità cinese vengono arrestati per estorsione. Avevano chiesto una mazzetta a dei connazionali produttori di grucce.
Nel pronto moda le grucce sono utili e il controllo di tale settore è importante più di quanto sembri. Alcuni anni dopo, nell’agosto del 2022, avviene un episodio ben peggiore. In un locale di via Confini a Prato un commando di due persone spara alle gambe di quattro imprenditori cinesi del settore moda/abbigliamento. Classico avvertimento criminale.

Ad inizio luglio di quest’anno avviene un altro episodio degno di nota: viene gravemente ferito, da un commando di cinque persone cinesi, in un night di Prato un cinese sempre collegato al racket delle grucce. In questo caso i cinque aggressori vengono arrestati mentre sono in fuga, quattro a Reggio Calabria ed uno a Catania. Questa cosa è interessante perché potrebbe farci trovare di fronte ad una triade. Il modus operandi delle triadi è quello di usare per le intimidazioni persone di fuori non facilmente riconoscibili. Avvenne pure nel famoso episodio di Empoli nei primi anni 2000 quando un maestro di kung fu cinese intervenne in difesa di un negozio di parrucchiere e si trovò di fronte aggressori di fuori regione e ne uccise un paio.

Per la cronaca il maestro, che non aveva legami con la criminalità, venne assolto per legittima difesa. Altro aspetto interessante il luogo dove i cinque sono stati arrestati. In Calabria ed in Sicilia. La forma criminale cinese della triade non ha un territorio specifico, ha un territorio di origine e dove semmai ha un capo presente che governa la struttura criminale. Da tempo ritengo, anche grazie alle numerose operazioni delle forze dell’ordine che si sono susseguite negli anni, che il triangolo Firenze, Prato ed Osmannoro sia il punto di riferimento principale dell’organizzazione criminale cinese che poi si sviluppa da Milano alla Sicilia con terminazioni pure in Europa. Operare sulla criminalità cinese non è semplice e spesso ci si trova davanti ad un clima omertoso ma la questione è delicata e bisogna in tutti i modi affrontare la questione di quella che informalmente chiamerò da oggi “la guerra delle gruccie” e vedrete che se ci sarà la voglia di trovare la mafia cinese si troverà. D’altronde i precedenti di mafia cinese in Toscana ci sono confermati all’inizio del terzo millennio con una sentenza della Corte di Cassazione.

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